THUMBSUCKER – IL SUCCHIAPOLLICE

Regia di: Mike Mills
Attori: Lou Taylor Pucci, Keanu Reeves, Vince Vaughn, Benjamin Bratt, Tilda Swinton e Vincent D’Onofrio
Sceneggiatura: Mike Mills
Titolo originale: Thumbsucker
Origine: USA 2005
Distributore: Sony Pictures Releasing
Link: www.columbiatristar.it www.sonypictures.it
Durata: 96’
Programmato dal 23 giugno 2006

Nel cinema indipendente americano va di moda la gioventù problematica. Il "succhiatore di pollice" protagonista della vicenda è Justin, un diciassettenne, che la vita sembra sempre sul punto di sopraffare e che, fin da piccolo, tende a rifugiarsi in una delle più classiche reazioni infantili. A guarirlo, ci pensa il suo ... dentista, un personaggio molto new age (Keanu Reeves, in un piccolo ruolo efficace), che lo ipnotizza, lo mette in contatto con il suo interiore potere animale e cura l’insicurezza, più di quanto facciano gli psicologi professionisti. Questo fa di Justin un campione delle sfide di cultura interscolastiche, ma cambia un po’ la sua personalità. La storia ha un potenziale deliziosamente sovversivo, com’è accaduto in passato per storie come "Pump up the volume" o, più di recente, con "Igby goes down", ma, per quanto spesso divertente, manca la necessaria cattiveria. Gli atout non mancano a "Thumbsucker", a cominciare dall’attore protagonista, l’esordiente Lou Pucci, che pare più naturale che mai nella parte. Anche il regista Mike Mills è un debuttante e proviene dalla grafica. Data l’ascendenza, ci si sarebbe potuto aspettar qualcosa in più in termini di inventiva, magari nello stile ibrido di "Ghost world". Invece, tutto è centrato sulle diverse personalità del protagonista, che emergono via via, dall’insicurezza iniziale da "succhia-pollice" al "mostro" della cura di Ritalin, fino alla scoperta dell’autocontrollo. Se i genitori di Justin fanno la loro parte e sono funzionali alla vicenda, non altrettanto si può dire di altri personaggi, come il divo tv di cui si invaghisce la madre o l’insegnante che fa l’allenatore nelle sfide verbali. Nell’ambito del cinema indie americano vagamente ribellistico si è visto di meglio.

PER: I giovani, di questi tempi, guardano i Mondiali. C’è poco da fare.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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