STORMBREAKER

Regia di: Geoffrey Sax
Attori: Mickey Rourke, Ewan McGregor, Alex Pettyfer, Alicia Silverstone, Bill Nighy e Sophie Okonedo
Titolo originale: The Stormbreaker
Origine: USA e Gran Bretagna 2006
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it
Durata: 93’
Programmato dal 8 settembre 2006

Due piani si contrappongono all’inizio di "Stormbreaker". Quello di Alex Rider corrisponde alla vita di un quattordicenne che non ha più una famiglia (i genitori sono morti), ma comunque pensa alla vita che lo attende e intanto va a scuola e corteggia la coetanea carina. Quello dello zio ci porta in un universo alla James Bond, senza troppe spiegazioni. Inseguimenti, trappole, sparatorie sembrano essere il pane quotidiano di un trentenne o poco più, comunque attaccato al nipote che ha adottato, tanto da insegnargli parecchie cose, dalle arti marziali alle arrampicate in montagna. Lo zio muore molto presto e allora Alex scoprirà di aver vissuto con una spia. L’organizzazione per la quale lavorava ci mette poco ad assoldarlo, fargli fare un rapido corso paramilitare e proiettarlo nella sua prima missione, ovvero intrufolarsi nel regno di Darrius Sayle, milionario americano che pare pronto a lanciare in tutto il mondo un nuovo e rivoluzionario computer. A questo punto, l’intento di fare il verso al genere "007" appare chiaro. La domanda è: a chi può interessare? "Stormbreaker" non ha l’inventiva visuale dei vari "Spy kids", né lo humour del modello originario, né il livello di spettacolo di un film qualunque di John Woo. Il regista britannico Geoffrey Sax non si decide per tutto il film fra il tono ironico e quello serioso e così li mescola in continuazione, contribuendo all’inconsistenza complessiva del risultato. Determinante è anche la performance del protagonista, che non dimostra quattordici anni neanche a piangere, non ha alcun fascino e assume un’espressione catatonica all’inizio, mantenendola per tutto il film. Intorno a lui, gigioneggiano soprattutto Bill Nighy, nei panni del capo della SOD (l’organizzazione segreta) e Mickey Rourke in quelli del cattivo Sayle, contornato da una manica di scagnozzi che sarebbe "troppo" anche se fossimo dentro un capitolo di "Austin Powers". Le scene d’azione ci sono e sarebbero anche girate con una certa perizia, ma la storia lascia talmente indifferenti da mettere questi particolari tecnici in secondo piano. Forse voleva essere la risposta inglese ai blockbuster Usa in stile "Mr & Mrs. Smith", ma qui si raggiunge a malapena il livello di una delle tante produzioni "action" di Luc Besson (tipo "The transporter"). Lo ha intuito il pubblico domestico, tanto da far già annoverare il film nell’annuario dei flop (25 milioni di sterline di budget, 2,5 milioni di incasso).

PER: Morire di noia anche in mezzo al frastuono.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Fino al 8 gennaio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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