TI ODIO, TI LASCIO, TI... Regia di: Peyton ReedAttori: Jennifer Aniston, Vince Vaughn, Judy Davis, Jon Favreau, Vincent D’Onofrio, Joey Lauren Adams e John Michael Higgins Soggetto: Vince Vaughn, Jeremy Garelick e Jay Lavender Sceneggiatura: Jeremy Garelick e Jay Lavender Fotografia Eric Alan Edwards Montaggio: Dan Lebental e David Rosenbloom Musica: Gunnar Madsen Produttori: Scott Stuber e Vince Vaughn Co-produttori: Jeremy Garelick e Jay Lavender Produttori esecutivi: Stuart M Besser e Peter Billingsley Titolo originale: The Break Up Origine: USA 2006 Distributore: Uip Link: www.uip.it www.universalstudios.com www.tiodiotilascioti-ilfilm.it Durata: 107’ Produzione: Mosaic Media Group e Universal Pictures Programmato dal 22 settembre 2006 La commedia romantica è un genere tanto codificato e ripetitivo che ogni opera capace di rompere la formula solleva qualche attenzione. "Ti odio, ti lascio, ti..." (ma chi li fa questi titoli? L’originale era "The break up") percorre la strada inversa rispetto al modello di base e racconta la genesi di una rottura, prova a esplorare i dettagli di una relazione a due e ci mette anche qualche momento serio. Il tentativo, pur lodevole, è però confuso, mal concepito e quindi, in ultima analisi, poco interessante. Invece di investire sull’identità dei personaggi, infatti, il film si accontenta di pescare nei cliché e ci propone la solita donna mediamente intelligente e quasi in carriera accoppiata a un ragazzo di buona natura, estroverso ma un po’ balordo. Allo stesso modo, invece di costruire una storia intorno all’importanza dell’intento di base, quella che vediamo è la solita sequenza di situazioni messe lì per preparare la gag. E così, centrando buona parte del film sulla convivenza forzata di due persone che hanno deciso di lasciarsi, inanella situazioni che dovrebbero suscitare la risata e invece lasciano indifferenti. "Ti odio, ti lascio, ti..." esce portandosi dietro l’effetto pubblicitario della presenza di Jennifer Aniston, che ha girato il film dopo la rottura con Brad Pitt. Qui interpreta un personaggio del quale appaiono solo i lati buoni che si rende conto di essersi messa con un insensibile e superficiale idiota. Prende il coraggio di avviare la rottura, ma crea continue situazioni tese a risvegliare in lui il senso della coppia. Inutilmente. Perché, dunque, in ultima analisi, dovremmo fare il tifo per una loro riconciliazione? A parziale merito di Peyton Reed, regista assai più abile nel precedente "Abbasso l’amore", c’è una certa attenzione ai dialoghi, spesso estesi e capaci di andare in direzioni anche inattese. Ma non basta. La sproporzione empatica fra i ruoli dei due protagonisti grava pesantemente sull’interesse per la storia. Brooke (Jennifer Aniston) è sempre vivace e reattiva, anche se inesplicabilmente intestardita nel voler riavere lo stesso uomo, un po’ addomesticato e migliorato. Gary (Vince Vaughn) ha l’ingrato compito di prendere il suo personaggio rozzo e dargli un animo sensibile. La combinazione è letale. Il disequilibrio si estende agli amici: quelli di lei sono solidi, anche se non troppo simpatici, mentre quelli di lui (fratelli compresi) sono maniaci sull’orlo dello squilibrio mentale. Bah. PER : Prendete "Scene da un matrimonio" di Bergman, levate il matrimonio, la buone scene e personaggi degni di attenzione. Ora pensate a qualcosa di peggio.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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