ELIZABETH: THE GOLDEN AGE Attori: Cate Blanchett, Clive Owen, Geoffrey Rush, Samantha Morton, Jordi Mollà, Abbie Cornish, Rhys Ifans, Adam Godley Sceneggiatura: Michael Hirst e William Nicholson Titolo originale: Elizabeth: the Golden Age Origine: Gran Bretagna e Francia 2007 Distributore: Universal Link: www.elizabeth-thegoldenage.it www.uip.it www.universalstudios.com www.universalpictures.it www.elizabeththegoldenage.net Durata: 114’ Programmato dal 26 ottobre 2007 La Spagna vuole il suo paese e la metà cattolica dell’Inghilterra reclama la sua testa. Ma in "Elizabeth – The Golden Age", la preoccupazione più seria per la protagonista-regina è di nuovo la sua vantata verginità. La rievocazione storica e le trame di potere, infatti, in questo secondo capitolo dedicato alla prima regina Elisabetta finiscono per essere oscurate da quanto accade all’interno del palazzo, dove ci sono i soliti giochi fra avventurieri e consiglieri più o meno interessate, ma dove fa anche irruzione la tentazione sessuale, incarnata da Clive Owen, nei panni del poco scrupoloso sir Walter Raleigh. |
Avevamo lasciato Elizabeth nel 1558, trasformata da giovanissima regina a icona reale. Il secondo capitolo si sposta in avanti di circa trent’anni, in un momento di forte pressione per la monarca. Maria di Scozia ambirebbe al suo trono, spinta dalla parte cattolica del regno, e lo stesso si può dire per il cognato Filippo II di Spagna, che infatti trama con Maria per ottenere il suo scopo. Il consigliere reale Francis Walsingham, a sua volta, spinge per convincere Elisabetta I a sposarsi, in modo da ottenere denaro fresco e supporto militare. Qui entra in scena Raleigh, un avventuriero che però finisce per preferire l’ancella Bess Throckmorton e così finisce in prigione. Questo feuilleton è decisamente la parte più debole di "Elizabeth – The Golden Age", mentre nella seconda parte la storia prende una piega più moderna, trasformando progressivamente la regina in una sorta di Michael Corleone (protagonista di "Il padrino II") del XVI secolo. Tuttavia, alla lunga, emergono gli stessi difetti del primo "Elizabeth", con una vicenda e costumi che sbandano verso il fumettistico, una protagonista che assomiglia via via sempre più al suo modello di cera conservato al museo di Madame Tussaud e personaggi di contorno un po’ troppo caricaturali. PER : La donna che rinuncia al matrimonio per salvare la patria, ma anche il suo potere, ha qualcosa di realmente contemporaneo?Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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