SIGNORINAEFFE
Presentato nella sezione "Panorama italiano" al Torino Film Festival 2007

Regia di: Wilma Labate
Attori: Valeria Solarino, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Sabrina Impacciatore, Fausto Paravidino e Giorgio Colangeli
Sceneggiatura: Domenico Starnone, Wilma Labate e Carlo Vangelista
Fotografia: Fabio Zamarion
Musiche: Pasquale Catalano
Montaggio: Francesca Calvelli
Scenografia: Gian Maria Cau
Costumi: Nicoletta Taranta
Produttore: Donatella Botti per Bianca Film
Origine: Italia 2007
Distributore: 01 Distribution
Link: www.01distribution.it
Durata: 95’
Produzione: Rai Cinema e Bianca Film
Programmato dal 18 gennaio 2008

La classe operaia non è andata in Paradiso, come si citava ironicamente in un film degli anni Settanta. Anzi, ha dovuto affrontare stagioni sempre più difficili, fatte di battaglie per difendere i salari, il posto di lavoro, la stessa vita, in tutti i luoghi in cui non si rispettano le più elementari norme di sicurezza. Uno snodo storico del rapporto fra lavoratori e imprenditori è stata la lotta dell’autunno 1980, alla Fiat, di fronte alla minaccia dell’azienda di procedere a un massiccio taglio di personale. In quel contesto è ambientato l’ultimo film di Wilma Labate, regista da seguire sempre con attenzione, dopo il felice esito, oltre dieci anni fa, di "La mia generazione". Come nel più misconosciuto dei film di Ettore Scola, "Trevico-Torino", la storia intreccia i rapporti personali fra universi socio-culturali distanti, ma già in profondo cambiamento. Il padre di Emma è arrivato anni prima dal Sud, ha fatto la classica vita di sacrifici per i figli e ripone le maggiori speranze in Emma, terzogenita della famiglia, laureanda in matematica, impiegata e legata sentimentalmente a un dirigente della Fiat. Nella sua vita, però, entra con prepotenza un operaio barricadiero, Sergio, umorale e passionale, che trascinerà la ragazza in una relazione a tratti violenta, ma viva e coinvolgente, al punto da minare le fragili sicurezze di Emma, finché non sarà lo stesso Sergio a prendere una decisione definitiva. A questa vicenda privata, si alternano immagini d’epoca e rievocazioni del clima politico dell’inizio degli anni Ottanta, con il cosiddetto "riflusso" alla porta e gli anni di piombo a fare da cupo contraltare. L’idea di raccontare una pagina già dimenticata della nostra Storia recente è meritoria e proprio il valore delle riflessioni che ne emergono costituisce la forza primaria dell’opera. Purtroppo, la sceneggiatura sbanda quando cerca di legare al quadro storico un insieme di rapporti personali appena abbozzati, chiusi in dialoghi spesso poco significativi o logorroici, come accade nelle numerose scene di discussione politica attorno al classico bicchiere di vino. Non si riesce a fare a meno di notare quanto piatto e televisivo sia lostile complessivo del film, che così disperde quanto era riuscito a seminare sul piano della ricostruzione e del recupero di pagine fondamentali del nostro passato recente. I personaggi maschili sono resi con grande efficacia da due attori fra i migliori oggi in circolazione, come Filippo Timi e Fabrizio Gifuni.

PER: Nonostante il disappunto per l’ennesima occasione mancata del nostro cinema, il valore del documento storico merita comunque attenzione.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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