TUTTI I NUMERI DEL SESSO Regia di: Daniel Waters Per appassionati e feticisti, c’è un elemento di interesse in "Tutti i numeri del sesso": il ritorno sul grande schermo di Winona Ryder, promettente attrice poi autointrappolatasi nella rete della cleptomania, perdipiù nel ruolo di una sorta di "lady vendetta" fasciata in un impermeabile nero lucido. A parte questo, però, il film non presenta altri stimoli, a partire dal personaggio maschile centrale, disegnato con una palese svogliatezza e indecisione sul tono che dovrebbe avere. Roderick Blank è un imprenditore di successo, gestisce una catena di fast food e fa molto colpo sulle donne. Lui sarebbe anche pronto al passo del matrimonio, ma la sua vita subisce una sterzata quando riceve una misteriosa e-mail, che elenca tutte le donne con le quali ha dormito e anche quelle con cui deve ancora farlo. Così lui ritorna alle frequentazioni occasionali, mentre intorno a lui una dark lady sembra preoccupata di fargli terra bruciata seminando morte. La narrazione si muove su questo lieve filo, che il regista Daniel Waters fa ben poco per rinforzare. A una regia di routine e una fotografia ordinaria, si associano dialoghi monotoni. I personaggi maschili di contorno fanno apparizioni prive di tracce durature e le signore sembrano perlopiù essere state pescate da un catalogo di Playboy. Ah, ci sarebbe anche il personaggio di Death Nell, ovvero Winona Ryder, un angelo vendicatore del quale si capisce poco in termini di motivazioni, almeno fino a un finale che definire deludente è ancora un complimento. L’umorismo fallocentrico e qualche dose di mistero non bastano a risollevare l’interesse verso una vicenda che poteva precipitarci tutti nell’abisso e invece ci lascia a passeggiare per strade anonime. PER : Se vi arrivasse una lista di nomi simile a quella del protagonista, provate a guardare l’ultimo e trarre logiche conclusioni.Roberto Bonino (Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net) |
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