ZUCKER… COME DIVENTARE EBREO IN SETTE GIORNI

Regia di: Dani Levy
Attori: Henry Hübchen, Hannelore Elsner, Udo Samuel e Golda Tencer
Titolo originale: Alles Auf Zucker
Origine: Germania 2004
Distributore: LadyFilm
Link: www.luce.it www.ladyfilm.it
Durata: 90’
Programmato dal 25 novembre 2005

In Germania. "Zucker" ha suscitato un accanito dibattito alla sua uscita, lo scorso anno. Il film, infatti, parla degli ebrei, in modo ironico, sfatando un tabù ovviamente da ricondurre a quanto accaduto negli anni del Nazismo. Al pubblico, perlopiù, è piaciuto, ma, soprattutto, unanime è stato il coro di "Finalmente!", che ha accompagnato ogni commento. Al di là dei suoi meriti artistici, dunque, "Zucker!" è stato accolto come una liberazione in patria. Da noi, probabilmente, non sarà destinato a sollevare lo stesso interesse, data la maggior distanza emotiva. Incontriamo Jackie Zucker, protagonista del film, su un letto d’ospedale, apparentemente morto. La sua voce fuori campo ci racconta la sua ultima settimana, zeppa di eventi incredibili, arrivati a cambiare, forse, il corso della sua vita. L’uomo era un giornalista famoso in Germania Est, nonché un comunista convinto. Dopo il crollo del Muro, la sua vita è diventata un mezzo fallimento. Sommerso dai debiti, quasi ripudiato dalla moglie, distante dai due figli, Zucker tira avanti solo truffando avventori di bar in sfide al biliardo nelle quali fa credere di essere un brocco fino all’ultima partita, che rimette in gioco tutto e che, naturalmente, vince. Per rimediare a un fallimento finanziario che lo porterebbe in galera, il protagonista deve giocare un importante torneo in programma a Berlino e guadagnarsi il ricco montepremi. A sorpresa, però, gli arriva la notizia della morte della madre e del conseguente arrivo del fratello, ebreo osservante, con il quale non esistono rapporti da parecchi anni. Peccato che la madre abbia posto la riconciliazione fra i due figli come clausola obbligatoria per consentire loro di beneficiare dell’eredità. E non è tutto. La donna ha anche disposto che tutta la famiglia osservi le tradizioni ebree per una settimana, dopo il suo funerale L’arrivo del fratello a Berlino, con moglie e figli, genera un frenetico intruglio di bugie, messinscene, relazioni incestuose fra cugini, infarti e altro ancora, dal quale si esce con l’agonata riconciliazione. Il filo narrativo è costruito per inserire scene e battute fulminanti sugli eccessi dell’ortodossia ebrea, ma anche sui tempi della divisione fra le due Germanie. Rispetto a un possibile modello, come "Goodbye Lenin", "Zucker!" offre una minor coesione narrativa e una certa sciatteria registica, ma in compenso lascia andare qualche frecciata degna del miglior Woody Allen e salva, almeno in parte, con lo slapstick, diverse ingenuità di sceneggiatura altrimenti più difficili da digerire.

PER: PER: Una battuta su tutte. Jackie affida per un po’ il fratello alle attenzioni di una entraîneuse dalle sembianze arabeggianti. Qualcuno pone il dubbio che la ragazza sappia cos’è un ebreo ortodosso. Risposta: "Certo che lo sa. E’ palestinese".

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)

 

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