VIZI DI FAMIGLIA

Regia di: Rob Reiner
Attori: Jennifer Aniston, Mark Ruffalo, Shirley MacLaine e Kevin Costner
Produttori esecutivi: George Clooney, Steven Soderbergh, Jennifer Fox, Michael Rachmil, Len Amato, Robert Kirby e Bruce Berman
Sceneggiatura: TM Griffin
Montaggio: Robert Leighton
Musica: Mark Shaiman
Titolo originale: Rumor has it…
Origine: USA 2005
Distributore: Warner Bros.
Link: www.warnerbros.it http://rumorhasitmovie.warnerbros.com
Durata: 138’
Produzione: Section Eight, Spring Creek, Warner Bros Pictures e Village Roadshow Pictures
Programmato dal 23 dicembre 2005

L’ennesima commedia sentimentale, con le solite facce del genere, parte da una premessa metacinematografica molto interessante. I protagonisti della vicenda, infatti, escono fuori direttamente da un altro film, pur non essendo questo un classico sequel. La leggendaria "Mrs. Robinson" di "Il laureato" (cantata anche dai pluricitati Simon & Garfunkel) sarebbe realmente esistita e con lei tutti i protagonisti della vicenda raccontata nel film di Mike Nichols, del 1967, così come in un libro, scritto quattro anni prima. L’autore ha ovviamente cambiato nomi e contesto, ma di sicuro si sa che la storia è ambientata a Pasadena. Trent’anni dopo, nel 1997, tocca a Sarah Huttinger, giornalista di necrologi e annunci di matrimonio al New York Times, scoprire che Mrs. Robinson è sua nonna e, quindi, ha "svezzato" l’allora ventunenne studente universitario che poi sarebbe "passato" alla madre. Nel film, Dustin Hoffman arriva nel finale in chiesa, dove l’amata sta per sposarsi, e se la porta via. Nella realtà, invece, la madre di Sarah si è limitata a vivere una breve avventura con il giovane uomo, per poi fare ritorno a casa e sposarsi regolarmente. Purtroppo, la donna è in seguito passata a miglior vita e non può più raccontare cosa l’aveva spinta allora verso le scelte poi effettuate. Peccato che all’originale e cinefilo preambolo faccia seguito una banalissima commedia sentimentale, fra crisi e ricerca di se stessi, come se ne sono viste tante. Sarah rintraccia l’amante di sua madre, che si chiama Beau Burroughs ed è un affermato uomo d’affari. Chiarisce che non può essere suo padre e vive con lui una relazione. Così Sarah sfoga la sua crisi esistenziale, fatta di un lavoro frustrante e soprattutto di un fidanzato avvocato che le ha appena chiesto di sposarla. Come la madre, attraverso l’avventura sentimentale, si chiederà cosa vuole veramente dalla vita e come lei sceglierà, alla fine, l’uomo che ama.
A parte l’ormai totemica presenza di Shirley MacLaine, sempre capace di infilare sarcastiche stilettate su uomini e matrimonio, e qualche battuta azzeccata (Beau non si è mai laureato, ma ammette che "Il bocciato" non sarebbe stato un gran titolo), il film scorre via lungo la comoda china della banalità. Sarah passa piuttosto disinvoltamente dalla domanda "Sei mio padre?" a "Dove sono i miei vestiti?", Beau cita Che Guevara ed è amico di Castro, ma gira sul suo aeroplano e ragiona in milioni di dollari, tutti hanno o hanno avuto qualche crisi e paiono esserne usciti senza troppo pensarci.

PER: Una sitcom alla "Friends" in tono minore. Tanto vale rivedersi il telefilm, se proprio si vuole.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)

 

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