THE WEATHER MAN

Regia di: Gore Verbinski
Attori: Nicholas Cage, Michael Caine, Gil Bellows e Hope Davis
Sceneggiatura: Steven Conrad
Titolo originale: The Weather Man
Origine: USA 2005
Distributore: Eagle Pictures
Link: www.weathermanmovie.com www.eaglepictures.com
Durata: 102’
Programmato dal 3 marzo 2006

Se c’è un regista eclettico fra i nomi ricorrenti del cinema americano mainstream, questo è Gore Verbinski. Autore di un riuscito horror come "The ring", dello spiritoso film d’avventura "La maledizione della prima luna", ma anche del pessimo "The mexican", il nuovo cambio di rotta arriva con "The weather man", studio di caratteri e commedia agra alla Alexander Payne ("Sideways"), dove l’incertezza del protagonista diventa metafora della natura spesso crudele e imprevedibile del destino. La fortuna sembra aver arriso a David Spritz, uomo delle previsioni del tempo che ha trovato il successo a Chicago e si appresta ad apparire nel prestigioso show televisivo del mattino "Hello America". Il suo intimi punto di riferimento, tuttavia, è il padre, scrittore e vincitore del premio Pulitzer, che gli rimprovera di non ave sviluppato alcuna dote artistica. Inoltre, anche la vita sentimentale di David non è un granché, nonostante gli sforzi dell’uomo per ricucire i rapporti con la ex moglie Noreen, pronta a uscire con un uomo diverso e a portarsi via anche i due figli. Per questi ultimi, David non è stato una buona figura paterna, tanto che Mike si avvicina pericolosamente a un pessimo mentore e Shelly mal sopporta i momenti di contatto con il padre, preferendo rifugiarsi nel cibo o nelle sigarette clandestine.

 

 

Piuttosto che sparpagliarsi tra i differenti personaggi, la sceneggiatura del film si concentra sul protagonista, un coacervo di insicurezze che non riesce a superare e che lo portano a comportarsi in modo scostante, capace di una violenza anche estrema, in risposta alle provocazioni. La pellicola sembra essere fin troppo studiata, quasi soffocante, nel modo in cui scava nelle miserie del suo protagonista, specie con l’invadente uso della voce fuori campo. L’indecisione di David diventa quella del film, che oscilla fra compatimento e condanna, fra riso e dramma, senza definire un percorso preciso. Verbinski prova a sostenere il tono generalmente dimesso e il ritmo blando con qualche ripresa acrobatica, che però appare frutto dell’esibizionismo che funzionale alla narrazione. Nicholas Cage non va oltre la familiare espressione da attonito cane bastonato, mentre una buona sorpresa è rappresentata da Hope Davis.

PER: Entrare in sala lasciando il bel tempo e uscire trovando la pioggia.

Roberto Bonino

(Questa pagina è stata realizzata in collaborazione con www.lucidellacitta.net)
Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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