Regia di: Renato Besana
Origine: Italia 2005
Distributore DVD 2006: Istituto Luce
Link: www.lucestore.it www.luce.it
Durata: 55’
Produzione: Croce del Sud cinematografica e Istituto Luce

Cent’anni di legami italo-libici, nel bene e nel male, risalenti addirittura ai tempi delle annessioni coloniali di fine 800. Poi c’è stata la guerra tra Italia e Libia, con quella bandiera italiana issata sul castello di Tripoli, quindi la guerra con la Turchia, per arrivare al ruolo dell’Italia nella colonizzazione fascista. È il petrolio a rafforzare i rapporti col medio oriente, grazie soprattutto alla lungimiranza di Enrico Mattei, che pone in modo competitivo il ruolo degli altri paesi produttori. Questa intraprendenza disturba gli interessi di chi specula sui prodotti energetici, sicuramente tra i numerosi nemici che Mattei ha accumulato nel corso del tempo, e che gli costa la vita. I documenti dell’Istituto Luce e dell’Archivio storico dell’Eni enfatizzano la leggenda degli italiani buoni, che portano la pace in Africa e la convivenza tra le varie etnie religiose. Si succedono sullo schermo i vari personaggi che hanno giocato politicamente sul palcoscenico mediterraneo, da Lawrence d’Arabia a Italo Balbo, da Giulio Andreotti a Enrico Mattei, per continuare con Arafat, Gheddafi, Craxi e Saddam. Si prosegue fino ad arrivare all’intervento a fianco delle truppe d’occupazione anglo-americane in Iraq, a Nassirya, con le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi. La retorica si ferma al tributo in vite umane a una guerra assurda.

Anni e anni passati a ricucire dissapori e atti a creare un rapporto paritario di buon vicinato, buttati alle ortiche da ministri xenofobi e incompetenti, che hanno rischiato di minare la pace decennale. La prima parte è sicuramente la più approfondita e curata, mentre più ci si avvicina ai nostri giorni, meno profonda è l’analisi, condivisa o no.

Extra DVD:
Formato video: 4/3
Audio: italiano 5.1 Dolby Digital
Sottotitoli: italiano per non udenti
Contenuti extra: Biografia di Giulio Andreotti, Yasser Arafat, Italo Balbo, Bettino Craxi, Lawrence D'Arabia, Muammar Gheddafi, Saddam Hussein e Enrico Mattei

Marcello Moriondo