E' il capodanno cinese, che in Cina e' conosciuto anche
come 过 年 guo4 nia2n (lett.:"passare l'anno"). E' la piu' importante e popolare di tutte le feste cinesi. Fin dalla dinastia Xia (21-16 A.C.), il primo giorno della prima luna del calendario lunare era chiamato "inizio d'anno". Ma soltanto durante la dinastia 汉 Ha4n (206 A.C. - 220 D.C.) quel giorno e' diventato un giorno di festa.
Quali le origini di questa festa ?
La tradizione vuole che in un epoca remota vivesse un mostro crudele (chiamato 年 nia2n,anno) che, nell'ultimo giorno del dodicesimo mese del calendario lunare, divorava gli uomini. In diverse occasioni questo mostro venne messo in fuga dal rumore di alcuni petardi, dal rosso di un vestito e dal fuoco. Ecco perche' da allora ogni vigilia di anno nuovo e' tradizione lanciare petardi, 放 鞭 炮 fa4ng bia1n pa4o, incollare striscie di carta rossa, 贴 春 联 tie1 chu1n lia2n, sulle porte di casa e appendere delle lanterne rosse, 挂 红 灯 gua1 ho2ng de1ng. Chiaramente non e' mai esistito un mostro del genere; e' solo un modo per augurarsi che l'anno nuovo sia migliore di quello appena trascorso.
Dopo la rivoluzione repubblicana del 1911, tuttavia, il calendario gregoriano, 公 历 go1ng li4, ha sostituito ufficialmente il tradizionale calendario lunare cinese, 农 历 no2ng li4, e da allora la festa d'"inizio d'anno" venne chiamata Festa della Primavera, 春 节 chu1n jie2. Nella Cina comunista, la Festa della Primavera e' diventata una festa nazionale celebrata in tutto il Paese per almeno una settimana.
E' una festa importante per le famiglie cinesi, tanto e' vero che la vigilia del nuovo anno, 除 夕 chu2 xi1, (l'ultimo giorno del dodicesimo mese del calendario lunare) le famiglie cinesi si riuniscono attorno ad un sontuoso banchetto, 团 圆 饭 tua2n yua2n fa4n. Questo e' preceduto da una sorta di pulizia generale della propria abitazione (il che ha chiaramente un valore piu' simbolico che reale) e dall'acquisto del necessario per la cena. Inoltre e' abitudine regalare ai bambini dei soldi affinche' essi possano comprarsi nuovi vestiti.
Nel corso di questa festa, l'attivita' principale consiste nella "visita del nuovo anno", 拜 年 ba4i nia2n, ovvero nell'andare a trovare parenti ed amici per scambiarsi reciprocamente gli auguri di buon anno nuovo. La coreografia della Festa della Primavera varia da zona a zona; in genere, comunque, essa offre lanterne, fiori, e le popolari danze del leone e del drago.
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LA FESTA DELLE LANTERNE
La Festa delle Lanterne, 灯 节 de1ng jie2
, cade il 15 del primo mese del calendario lunare cinese (grosso modo tra la meta'e la fine
di febbraio)
e segna, in un certo senso,
la fine della Festa della Primavera. La festa trova le sue origini nel fatto che
in un'antichita' remota, in Cina,
la gente credeva che durante la notte della prima luna piena era possibile vedere
gli spiriti celesti volare; l'accensione di lanterne doveva servire proprio a poterli
vedere meglio.
In epoca Tang, 唐 , (618-907) le lanterne, che prima servivano per adorare le divinita',
divennero un semplice simbolo di festa. Da allora, le lanterne vengono appese fuori dalle
abitazioni o portate dai bambini per le strade ed hanno un significato semplicemente augurale.
Questa Festa e' chiamata anche 元 宵
yua2nxia1o (lett.: "la notte della prima luna piena"), termine, questo,
che si riferisce anche al dolce tipico di questo periodo: uno strato di pasta
circolare fatto di riso glutinoso e riempito con diverse sostanze dolci.
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LA FESTA DELLE BARCHE-DRAGO
La Festa delle barche-drago, 端午节
dua1nwu3jie2
cade il 5 del quinto mese del calendario lunare cinese
(grosso modo verso la meta' di giugno), e per questo motivo e' conosciuta anche come
"doppio cinque",
两 五 lia3ng wu3.
Le origini di questa colorata festa estiva vanno fatte risalire a
屈 原 , Qu1 Yua2n (circa 340-278 A.C.), statista e poeta
vissuto nel periodo degli Stati Combattenti, 战 国
zha4n guo2 (475-221 A.C.).
In quel periodo la Cina era divisa in una miriade di piccoli stati in lotta tra di loro.
Qu Yuan era il ministro del re di Chu, uno stato della Cina meridionale, e inizialmente
godette della piena confidenza e del massimo rispetto del suo re.
Tuttavia, gli intrighi dei suoi rivali a corte lo gettarono ben presto nel discredito
e lo costrinsero all'esilio, durante il quale egli cerco' di trovare un sovrano che fosse
disposto ad ascoltare i suoi consigli di buon governo. Non riuscendovi, il quinto giorno del quinto mese
dell'anno 295 A. C., legatasi una pietra al torace, si getto' nelle acque del fiume Milo nella provincia dello Hunan.
La gente che viveva in quella zona e che lo considerava un uomo onesto e un integerrimo ministro
salto' sulle barche e ando' a cercarlo, ma la ricerca fu vana.
Le competizioni delle barche drago,
龙 舟 lo2ng zho1u, sono una sorta di commemorazione
di quel disperato e vano tentativo di salvataggio.
Le barche-drago sono delle barche in legno con la parte anteriore e posteriore raffiguranti
la testa e la coda di un drago,
una creatura mitologica che, secondo i cinesi, ha il dominio sulle acque.
Le teste e le code del drago vengono poste sulle barche soltanto in occasione di
questa particolare competizione.
Per "dar vita" alla barca-drago viene
organizzata una cerimonia presieduta da un prete taoista
e, tra l'incenso e i fuochi pirotecnici, si dipingono gli occhi della testa del drago.
Un'altra caratteristica tipica della festa delle barche-drago e' la produzione e consumazione
dei 粽 子 zo4ngzi, dolci fatti di riso e zucchero
avvolti in foglie di bambu'. Anche questa tradizione va fatta risalire alla triste storia di Qu Yuan.
Alcuni giorni dopo la sua morte, i pescatori che vivevano lungo le rive del fiume
vi gettarono del riso bollito in onore del defunto poeta-statista. Senonche' ben presto
la cosa si rivelo' costosa e inutile, dato che erano ovviamente i pesci
che mangiavano quel riso. Percio' i pescatori decisero di risparmiare sulle quantita' di riso: non vi gettavano
piu' riso bollito in grandi quantita', ma piccole quantita' racchiuse tra foglie di bambu'.
Nel corso dei secoli, gli zongzi, destinati ad essere mangiati e non piu' buttati nel fiume,
sono stati farciti con altri ingredienti: zucchero, prosciutto, piselli, pure' di piselli, noci, ecc.
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