6 - Il dibattito sulla lingua sarda unificata

La lingua è più che mai in pericolo: la sua sopravvivenza è una battaglia anche nostra. Abbiamo a suo tempo contribuito alla nascita della legge regio- nale, raccogliendo le firme contro la prima bocciatura del governo e della corte costituzionale. È una battaglia attuale e necessaria.
Nella Seconda conferenza regionale sulla cultura e la lingua sarda, tenutasi al’Ala Birdi di Arborea nel dicembre del 2000, noi ci siamo pronunciati favorevolmente rispetto alla proposta di lavoro della commissione di esperti che ha redatto un progetto di unificazione grafica, ortografica e linguistica, a fini innanzitutto burocratici, amministrativi, m anche per una scelta didattica e scientifica di prospettiva. Certamente non ci possono essere cortocircuiti e senza la lingua parlata a partire dalla famiglia, nei paesi e nelle città, nei circo- li dell' emigrazione, non ci potrà essere espansione e sviluppo della lingua sarda. Poesia e letteratura lo dimostrano.
Purtuttavia non crediamo che il tentativo di lingua unificata contribuisca a uccidere le parlate locali. Ciò che è mortale è invece la mancanza di una prospettiva di sviluppo. E questa prospettiva può venire da un uso nella vita civile e nelle istituzioni e da un uso scientifico polivalente e pervasivo nell'università.

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