DESCRIZIONE ATTIVITÀ

 

Nel seguito vengono illustrate, in ordine sequenziale, le singole attività da svolgere.

Queste illustrazioni vengono portate a titolo indicativo, come traccia per il lavoro da svolgere; sostanziali differenze debbono però essere concordate con il Coordinamento del Progetto.

 

SELEZIONE GRUPPO

Per ogni circoscrizione si deve selezionare un gruppo (al massimo due, se giustificato dal punto di vista dello caratteristiche del gruppo stesso), per un totale di non più di 10 ragazzi.

I gruppi debbono essere formati attorno ad una qualche caratteristica unificante, quali:

  • livello culturale omogeneo nelle famiglie di provenienza
  • Sono invece da considerarsi obbligatorie le seguenti caratteristiche:

  • vivere in ambienti nei quali il ricordo della Sardegna sia ancora presente e vissuto
  • presenza in famiglia di qualche componente che conosca e pratichi il sardo
  • omogeneità nella lingua di comunicazione
  • In questa fase il tutor compila la "Scheda descrittiva partecipante".

     

     

    SELEZIONE TESTIMONI

    Per ogni gruppo debbono essere selezionati indicativamente due testimoni, che condurranno la "Narrazione".

    Per essere un credibile stimolo alla creatività dei ragazzi, i testimoni dovrebbero presentare le seguenti caratteristiche:

  • esperienze di vita che abbiano come oggetto la Sardegna
  • capacità comunicativa
  • capacità di interazione con i ragazzi
  • I Tutor dovranno concordare preventivamente i temi della narrazione.

    Il narratore potrebbe anche presentare e suggerire ai ragazzi opportuni etnotesti.

    Il Tutor compila la "Scheda identificativa Testimone" e la invia al Coordinamento.

    La "NARRAZIONE"

    Il Coordinatore dovrà scegliere una sede capace di accogliere il gruppo, il tutor ed i testimoni.

    Nella sede dovrà essere disponibile un registratore audio, con nastri per almeno 5 ore.

    Nel caso che si intenda anche effettuare la ripresa video, questa deve aggiungersi e non sostituire la registrazione audio.

    Si suggerisce di far partecipare alla Narrazione solo gli attori del progetto (ragazzi, narratori, tutor e coordinatore), e non altri spettatori, che possono costituire elementi di disturbo.

    La narrazione vedrà il racconto fatto dai Testimoni alla platea dei ragazzi.

    I Testimoni racconteranno liberamente i propri ricordi relativi alla terra di origine che hanno lasciato e all'impatto con la terra che li ha ospitati, con la sua nuova e diversa cultura.

    Il tema del racconto e la lingua da utilizzare dovranno essere concordati in precedenza con il tutor, che potrà dare opportuni suggerimenti in base alla costituzione del gruppo e presentare opportunamente il testimone al gruppo stesso.

    I ragazzi potranno fare domande sul racconto appena udito e potranno chiedere chiarimenti sulle parole che non avranno capito.

    Si suggerisce di condurre la Narrazione con la seguente scaletta.

  • descriverà lo scopo del progetto (valorizzazione della lingua sarda, assieme al recupero dell’esperienza di chi vive e lavora fuori della Sardegna, creando in questo modo una maggior consapevolezza dei propri valori e migliore integrazione con le altre comunità)
  • presenterà ai ragazzi i testimoni
  • stimolerà l’auto presentazione dei ragazzi agli altri membri del gruppo ed ai testimoni (anziché il classico giro di tavola di presentazione, sarebbe preferibile che il tutor introduca i ragazzi dicendo, ad esempio: "tra noi c’è uno che …[qualche elemento caratterizzante il ragazzo]" oppure "chi di voi viene dalla stessa zona del nostro testimone?" ecc.)
  • richiesta di chiarimenti da parte dei ragazzi
  • narrazione del 2° testimone
  • chiacchierata a ruota libera tra i testimoni ed i ragazzi, opportunamente stimolata e guidata dal tutor
  • Assegnazione della consegna da realizzare a casa (una intervista ai propri familiari) e preannuncio dell’intervista che sarà effettuata individualmente prima della 2° consegna; si raccomanda di marcare che durante l’intervista potranno essere risolti eventuali dubbi sulla consegna.
  • La durata dell’incontro non deve superare le 4 ore e deve essere preferibilmente interrotta da una pausa "di merenda"; in questa pausa il registratore deve rimanere acceso per catturare, se possibile, impressioni a caldo.

    Alla conclusione, il tutor compila gli appositi spazi della "Scheda descrittiva testimone", "Scheda descrittiva Gruppo" e "Scheda descrittiva partecipante".

    I nastri delle registrazioni audio e video vengono trasmesse al coordinamento centrale per le trascrizioni.

     

    L’INTERVISTA

    L’intervista sarà condotta individualmente dal Tutor ai singoli ragazzi; è preferibile che sia effettuata senza la presenza di altre persone, in un contesto quanto più possibile informale (evitare che siano presenti anche gli altri ragazzi, o che si formi la coda dei ragazzi per l’intervista, coke se si trattasse di una visita dal medico).

    L’intervista non sarà svolta utilizzando questionari, ma il tutor si limiterà a stimolare il racconto, utilizzando frasi come:

  • te la sentiresti di provare a parlare in sardo?
  • ti capita di usare parole o espressioni in sardo anche con i tuoi amici non sardi? perché lo fai?
  • conosci qualche parola in sardo che possa sostituire quelle che stai utilizzando?
  • conosci qualcuno che abbia avuto esperienze simili a quelle dei nostri amici [i testimoni]?
  • conosci qualcuno che abbia fatto esperienze interessanti da raccontare [in questo modo si può parlare dell’intervista che i ragazzi dovranno fare ai propri familiari]?
  • Si raccomanda di far parlare quanto più possibile il ragazzo; il tutor non dovrebbe esprimere opinioni né raccontare alcunché.

    Quanto il ragazzo terminerà il racconto, senza pressare troppo, il tutor potrà rilanciare chiedendo: Ricordi ancora qualcosa e, successivamente, C’è qualcosa che vuoi aggiungere?

    Dopo questi solleciti, l’intervista è conclusa.

    L’intervista non deve superare la mezz’ora.

    L’intervista deve essere registrata. Il registratore deve essere usato con discrezione, affinché il ragazzo non ne sia intimorito o che pensi che l’intervista possa essere successivamente diffusa.

    Si raccomanda di assicurare il ragazzo circa la riservatezza delle informazioni che lui darà; il suo nome non apparirà mai per esteso, ma solo con soprannomi che lui stesso può suggerire, in modo da potersi riconoscere nei documenti pubblicati nel Progetto.

    Il tutor compila la "Scheda descrittiva partecipante" negli spazi dedicati all’intervista.

    L’intervista viene trasmessa al Coordinamento centrale.

     

    L’INTERVISTA AI FAMILIARI

    I ragazzi condurranno una casa un lavoro individuale sui temi:

    "Intervista le persone della tua famiglia che hanno vissuto in Sardegna e fatti raccontare i loro ricordi di vita e di paesaggio".

    "Raccogli fotografie e cartoline che riguardano le persone ed i luoghi dei racconti dei tuoi familiari, incollare su fogli da disegno e scrivi accanto ad esse di chi o di che cosa si tratta".

    Limitatamente alle didascalie, si deve suggerire ai ragazzi di usare le parole sarde che conoscono.

    Il lavoro verrà presentato sotto forma scritta, non dovrà superare le 2 pagine, più gli altri materiali grafici (ad esempio: foto e cartoline, ma anche disegni fatti dai familiari o dal ragazzo ecc.).

     

     

    LA PRESENTAZIONE DELL’INTERVISTA AL GRUPPO

    Il Coordinatore dovrà scegliere una sede capace di accogliere il gruppo ed il tutor.

    I ragazzi, che ormai si sono conosciuti tra loro e con il tutor, presenteranno il proprio lavoro.

    Ogni ragazzo avrà a disposizione non più di 10 minuti. Si raccomanda di non seguire un ordine prestabilito, ma di collegare una presentazione all’altra con opportuni raccordi del tipo:

    …xyz ci ha parlato di …..; c’è qualcun altro che ha parlato della stessa cosa? oppure xyz ha usato parole in gallurese, c’è qualcun altro che conosce queste parole?

    Dopo le presentazioni, il tutor introduce la seconda consegna, che è precisamente:

    "Se sei già stato in Sardegna, o se ci andrai durante le vacanze, raccogli fotografie e cartoline dei luoghi che hai visitato, oppure fai qualche disegno.

    Incolla tutto su fogli da disegno, scrivendo a fianco di quali luoghi si tratta. Indica anche se, quando ci sei stato, hai riconosciuto i luoghi e le persone di cui la tua famiglia ti parla".

    Si deve stimolare l’uso del sardo nelle didascalie, in modo che il ragazzo si sforzi di accrescere le proprie competenze linguistiche nel sardo.

    Questo potrà avvenire direttamente sul campo, se il ragazzo trascorrerà le vacanze in Sardegna. Se invece il ragazzo trascorrerà l’estate in ambienti esterni alla famiglia non sardofoni, si può stimolare l’interesse ad accrescere il lessico sardo tramite opportuni etnotesti forniti dal tutor.

    L’incontro deve essere registrato, anche se il materiale non sarà, almeno in prima battuta, trascritto.

    Alla conclusione, il tutor compila gli appositi spazi delle "Scheda descrittiva Gruppo" e "Scheda descrittiva partecipante".

    Le consegne e le registrazioni dell’incontro vengono trasmessi al coordinamento centrale.

     

     

    IL LAVORO ESTIVO

    I ragazzi condurranno il proprio lavoro in assoluta libertà, il tutor dovrebbe però dare la propria disponibilità, almeno telefonica, a fornire suggerimenti ed aiuti.

    Il lavoro non dovrebbe superare le due - tre pagine scritte, più le didascalie.

    Il ragazzo dovrebbe essere stimolato a riconoscere ed indicare le parole sarde che già conosceva da quelle che ha appreso durante il lavoro. Per queste, il ragazzo dovrebbe indicare da che ne ha appreso il significato e a quale parola corrisponde nella sua lingua standard.

    Il tutor compila la "Scheda descrittiva partecipante".

     

    LA PRESENTAZIONE DEI LAVORI ESTIVI

    Il Coordinatore dovrà scegliere una sede capace di accogliere il gruppo ed il tutor.

    I ragazzi presenteranno il proprio lavoro con le stesse modalità della precedente presentazione.

    Il tutor dovrà stimolare quanto più possibile non solo l’utilizzo di parole sarde, ma anche la riflessione sul loro uso e significato.

    Alla conclusione, il tutor dovrebbe proporre ulteriori attività per mantenere la coesione del gruppo.

    Il modo con cui queste proposte saranno accolte potrà dare una indicazione di come il gruppo ha vissuto il lavoro fatto assieme; se con gioia ed allegria, e quindi con il desiderio di rivedersi, oppure come un raddoppio delle ricerche scolastiche.

    Alla conclusione, il tutor compila gli appositi spazi delle "Scheda descrittiva Gruppo" e "Scheda descrittiva partecipante".

     

     

    CONCLUSIONE ATTIVITÀ

    Alla conclusione, il tutor ed il coordinatore completano le "Scheda descrittiva partecipante" e "Scheda descrittiva gruppo" e trasmettono il materiale (schede, lavori estivi e registrazioni audio / video) al coordinamento centrale.

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