JEAN-LUC BARRE’,JACQUES E RAISSA MARITAIN. DA INTELLETTUALI ANARCHICI A TESTIMONI DI DIO, PAOLINE, MILANO, 2000, PAG.538, LIRE 46.000

 

 

Ci si ricorda ancora di Maritain? Sembra un altro mondo, un altro evo. E’ appena uscita presso le edizioni paoline una stupenda biografia di Jacques e Raissa.[1] Non è una  analisi pedante degli scritti o del pensiero ma il racconto avvincente[2] di una avventura spirituale, dalla giovinezza scontrosa e ribelle del nipote di Jules Favre  all’approdo tra i Piccoli Fratelli. Pensatore cristiano? Soprattutto un cristiano. Uno dei pregi più  notevoli della biografia di Barré (uscita in Francia nel 1996) è quello di restituirci l’anima di Maritain, la sua vita di preghiera, il suo bisogno di contemplazione, la sua appassionata e incessante ricerca di Dio. Un pensiero cristiano sprofondato nella vita di fede. Di qui anche il disagio a definire Maritain un “filosofo”, e non perché non ne abbia la statura speculativa, ma per quel primato della fede, della Parola, dell’eucaristia che segna la sua vicenda.

Raissa e Maritain: un “amore folle” in Dio come pochi. Il titolo del volume di Barré è emblematico: non si può parlare di Maritain senza Raissa, Jacques non l’avrebbe mai fatto. Insieme nel cammino di conversione, insieme nell’avventura culturale, insieme nella vita di  fede. Il silenzio di Raissa accompagna e sostiene  le parole di Maritain, ogni tanto si rompe in un esile intreccio di voci, ma non c’è opera significativa di Maritain che non sia stata letta a Raissa, discussa insieme a lei fino alla sua morte. Sposi in “una singolare amicizia” e in una singolarissima vocazione, esempio forse unico  di rapporto nella fede tra un uomo e una donna.

Il volume di Barré percorre le tappe di una vita straordinaria: dall’infanzia burrascosa alla scoperta di Gesù e della Chiesa, all’impegno culturale in uno dei periodo più drammatici del ‘900, quello che va dagli anni venti agli anni cinquanta. E’ in questo crogiuolo di ferro e di fuoco che si colloca l’azione dei Maritain: dall’entusiasmo per Jaurés, al rifiuto del mondo moderno, alla collaborazione con Maurras, alla svolta di Umanesimo integrale. Era la liberazione, l’uscita da un incubo e da un equivoco che rompeva il nesso cattolicesimo-reazione. L’idea di una “nuova cristianità” “oltre” il moderno era la conquista di un orizzonte nuovo. Il successo e l’importanza del volume fu immenso.  Il bel volume di Barré si sofferma sulle grandi amicizie che alimentano e sono alimentate  dalla spiritualità dei Maritain: Bloy,  Peguy, Cocteau, Green, dom Journet, Psichari ecc.

Con Umanesimo integrale si scopre anche tutta la spigolosità nella Chiesa e nel mondo cattolico di questo don Chisciotte di S.Tommaso. Cominciano i sospetti, gli attacchi. Non vale la pena di riassumere il racconto sempre teso e documentato di Barré.

Dopo la morte di Raissa, solo, ormai veramente solo, Jacques  va tra i Piccoli Fratelli (“E’ la cosa più importante che sia avvenuta nella Chiesa dopo san Francesco d’Assisi”). Davvero in questa scelta si compie tutta la profondità della sua vita e del suo pensiero.

E’ difficile  valutare oggi quanto resti di vivo del pensiero di Maritain, ma forse non è questo il senso decisivo della sua lezione. Questa bella biografia ci mette su una strada diversa, quella della testimonianza. Ci sono e ci saranno “pensatori cattolici”, Maritain si colloca oltre questa figura: un cristiano a cui  è capitato di pensare creativamente in un  in un momento drammatico della storia europea. In questo senso Maritain indica un “metodo della presenza cristiana nel pensiero che è solo dei grandi  e dei santi. Fuori da questo “eccesso” solo pedanti o brillanti omelie.

Un solo appunto andrebbe fatto a questa edizione italiana del libro: il titolo francese, Jacques et Raissa . Le mendiant du Ciel, viene  inutilmente impoverito da quello italiano.                                     


[1] Il titolo francese è, Jacques e Rissa Maritain. Le Mendiants du Ciel, il testo uscì  per  Edition Stock nel 1996

[2] la biografia di Barré  è stata premiata del prix de la biographie de l’Académie francais e del Grand Prix catholique de la Littérature nel 1996, anno della sua uscita