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"Psicoanalisi, luoghi della resilienza
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Edited
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Araùjo Cabral, L.
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G. A. Marra e Rosa, M. Martelli, M. R. Moro,
R. K. Papadopoulos, A. Pellicciari,
G. Rigon,
D.
Scotto di Fasano,
E. Zini, A. Zunino
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collection/Collana: Mediterranean
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Anno/Year:
2017
Pagine/Pages:
372
ISBN:978-88-97479-11-6
"Psicoanalisi in Terra Santa"
Edited
by/a cura di: Ambra Cusin & Giuseppe Leo
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Mansur M. P. Salatiello Afterword
by/ Postfazione
di:
Ch. U. Schminck-Gustavus
Notes by/ Note di: Nader Akkad
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collection/Collana: Mediterranean
Id-entities
Anno/Year:
2017
Pagine/Pages:
170
ISBN:978-88-97479-12-3
"Essere bambini a Gaza. Il trauma
infinito"
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by/autore: Maria Patrizia Salatiello
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collection/Collana: Mediterranean
Id-entities
Anno/Year:
2016
Pagine/Pages:
242
ISBN:978-88-97479-08-6
Psychoanalysis,
Collective Traumas and Memory Places (English Edition)
Edited
by/a cura di: Giuseppe Leo Prefaced by/prefazione
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R.D.Hinshelwood
Writings by/scritti di: J. Altounian
W. Bohleber J. Deutsch
H. Halberstadt-Freud Y. Gampel
N. Janigro R.K. Papadopoulos
M. Ritter S. Varvin H.-J. Wirth
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collection/Collana: Mediterranean
Id-entities
Anno/Year:
2015
Pagine/Pages:
330
ISBN:978-88-97479-09-3
"L'uomo
dietro al lettino" di
Gabriele Cassullo
Prefaced
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Holmes
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collection/Collana: Biografie
dell'Inconscio
Anno/Year:
2015
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350
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"Neuroscience
and Psychoanalysis" (English Edition)
Edited by/a cura di: Giuseppe Leo Prefaced by/prefazione
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Writings by/scritti di: D. Mann
A. N. Schore R. Stickgold
B.A. Van Der Kolk G. Vaslamatzis M.P. Walker
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collection/Collana: Psicoanalisi e neuroscienze
Anno/Year: 2014
Pagine/Pages: 300
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Vera
Schmidt, "Scritti su psicoanalisi infantile ed
educazione"
Edited by/a cura di: Giuseppe Leo Prefaced by/prefazione
di: Alberto Angelini
Introduced by/introduzione di: Vlasta Polojaz
Afterword by/post-fazione di: Rita Corsa
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana: Biografie dell'Inconscio
Anno/Year: 2014
Pagine/Pages: 248
ISBN:978-88-97479-05-5
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Resnik,
S. et al. (a cura di Monica Ferri), "L'ascolto dei
sensi e dei luoghi nella relazione terapeutica"
Writings by:A.
Ambrosini, A. Bimbi, M. Ferri, G.
Gabbriellini, A. Luperini, S. Resnik,
S. Rodighiero, R. Tancredi, A. Taquini Resnik,
G. Trippi
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana: Confini della Psicoanalisi
Anno/Year: 2013
Pagine/Pages: 156
ISBN:978-88-97479-04-8
Prezzo/Price: € 37,00
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Silvio
G. Cusin, "Sessualità e conoscenza"
A cura di/Edited by: A. Cusin & G. Leo
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana/Collection: Biografie dell'Inconscio
Anno/Year: 2013
Pagine/Pages: 476
ISBN: 978-88-97479-03-1
Prezzo/Price:
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AA.VV.,
"Psicoanalisi e luoghi della riabilitazione", a cura
di G. Leo e G. Riefolo (Editors)
A cura di/Edited by: G. Leo & G. Riefolo
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana/Collection: Id-entità mediterranee
Anno/Year: 2013
Pagine/Pages: 426
ISBN: 978-88-903710-9-7
Prezzo/Price:
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AA.VV.,
"Scrittura e memoria", a cura di R. Bolletti (Editor)
Writings by: J.
Altounian, S. Amati Sas, A. Arslan, R. Bolletti, P. De
Silvestris, M. Morello, A. Sabatini Scalmati.
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana: Cordoglio e pregiudizio
Anno/Year: 2012
Pagine/Pages: 136
ISBN: 978-88-903710-7-3
Prezzo/Price: € 23,00
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AA.VV., "Lo
spazio velato. Femminile e discorso
psicoanalitico"
a cura di G. Leo e L. Montani (Editors)
Writings by: A.
Cusin, J. Kristeva, A. Loncan, S. Marino, B.
Massimilla, L. Montani, A. Nunziante Cesaro, S.
Parrello, M. Sommantico, G. Stanziano, L.
Tarantini, A. Zurolo.
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana: Confini della psicoanalisi
Anno/Year: 2012
Pagine/Pages: 382
ISBN: 978-88-903710-6-6
Prezzo/Price: € 39,00
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AA.VV., Psychoanalysis
and its Borders, a cura di
G. Leo (Editor)
Writings by: J. Altounian, P.
Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D. Hinshelwood, J.P.
Jimenez, O.F. Kernberg, S. Resnik.
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana/Collection: Borders of Psychoanalysis
Anno/Year: 2012
Pagine/Pages: 348
ISBN: 978-88-974790-2-4
Prezzo/Price: € 19,00
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AA.VV.,
"Psicoanalisi e luoghi della negazione", a cura di A.
Cusin e G. Leo
Writings by:J.
Altounian, S. Amati Sas, M. e M. Avakian, W. A.
Cusin, N. Janigro, G. Leo, B. E. Litowitz, S. Resnik, A.
Sabatini Scalmati, G. Schneider, M. Šebek,
F. Sironi, L. Tarantini.
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Collana/Collection: Id-entità mediterranee
Anno/Year: 2011
Pagine/Pages: 400
ISBN: 978-88-903710-4-2
Prezzo/Price: € 38,00
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"The Voyage Out" by Virginia
Woolf
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
ISBN: 978-88-97479-01-7
Anno/Year: 2011
Pages: 672
Prezzo/Price: € 25,00
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"Psicologia
dell'antisemitismo" di Imre Hermann
Author:Imre Hermann
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
ISBN: 978-88-903710-3-5
Anno/Year: 2011
Pages: 158
Prezzo/Price: € 18,00
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"Id-entità mediterranee.
Psicoanalisi e luoghi della memoria" a cura di Giuseppe Leo
(editor)
Writings by: J.
Altounian, S. Amati Sas, M. Avakian, W. Bohleber, M. Breccia, A.
Coen, A. Cusin, G. Dana, J. Deutsch, S. Fizzarotti Selvaggi, Y.
Gampel, H. Halberstadt-Freud, N. Janigro, R. Kaës, G. Leo, M.
Maisetti, F. Mazzei, M. Ritter, C. Trono, S. Varvin e H.-J. Wirth
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
ISBN: 978-88-903710-2-8
Anno/Year: 2010
Pages: 520
Prezzo/Price: € 41,00
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"Vite soffiate. I vinti della
psicoanalisi" di Giuseppe Leo
Editore/Publisher: Edizioni Frenis Zero
Edizione: 2a
ISBN: 978-88-903710-5-9
Anno/Year: 2011
Prezzo/Price: € 34,00
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"La Psicoanalisi e i suoi
confini" edited by Giuseppe Leo
Writings by: J.
Altounian, P. Fonagy, G.O. Gabbard, J.S. Grotstein, R.D.
Hinshelwood, J.P. Jiménez, O.F. Kernberg, S. Resnik
Editore/Publisher: Astrolabio Ubaldini
ISBN: 978-88-340155-7-5
Anno/Year: 2009
Pages: 224
Prezzo/Price: € 20,00
"La Psicoanalisi. Intrecci Paesaggi
Confini"
Edited by S. Fizzarotti Selvaggi, G.Leo.
Writings by: Salomon Resnik, Mauro Mancia, Andreas Giannakoulas,
Mario Rossi Monti, Santa Fizzarotti Selvaggi, Giuseppe Leo.
Publisher: Schena Editore
ISBN 88-8229-567-2
Price: € 15,00
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Nei
passati quindici anni o giù di lì, i sostenitori di una teoria
relazionale del processo psicoanalitico hanno sviluppato una sfida
stringente all'approccio classico al lavoro clinico. La loro critica
alla rigida "tecnica standard", applicabile a qualunque
paziente analizzabile, è stata particolarmente efficace. Il nuovo
approccio inaugura la possibilità di adattare su misura la tecnica ai
singoli analizzandi, di negoziare il miglior modo di lavorare
all'interno di ogni unica diade analitica. Ma nonostante le aperture
della teoria relazionale, molte delle più influenti vignette cliniche
nella recente letteratura sottolineano l'atteggiamento da parte
dell'analista di assumersi dei rischi, di coinvolgersi coi pazienti in
modo molto personale, tutte cose che rappresentano una rottura con il
tradizionale setting analitico. Verranno discusse in questo contributo
varie implicazioni della tendenza degli analisti relazionali ad
enfatizzare questo tipo di interventi, nonché le questioni che si
pongono sul modo in cui tutto ciò possa influenzare il come il
pensiero relazionale venga recepito.
Negli
anni la psicoanalisi è cresciuta come disciplina sotto l'impatto di
un eccesso, di ispirazione teorica, dopo l'altro. Ad un certo momento,
emerge una nuova visione di ciò che muove il mondo dall'idea che la
nevrosi è invariabilmente ed inevitabilmente causata da un
attaccamento conflittuale persistente a fantasie incestuose e perverse
dell'infanzia. Non molto dopo, i sostenitori di un'intuizione
alternativa proclamano in modo trionfale che la radice di tutta la
psicopatologia può essere rinvenuta nell'esperienza tormentata e
tormentante del lattante al seno. Ancora dopo, emerge un'altra idea
rivoluzionaria, che colloca l'origine delle difficoltà emotive nel
fallimento dei genitori del paziente a fornire i supporti psichici
necessari ad uno sviluppo sano.
Ogni
nuova teoria non appena emerge è tanto meravigliosa quanto
sorprendente, tanto più per essere strettamente concentrata su una
verità parziale. Ognuna mette alla prova una dimensione della nostra
esperienza che non era stata indagata prima, oppure indagata in un
modo molto simile, ed ognuna ci mostra qualcosa di nuovo su ciò che
significa essere umani.
E'
come se un sottile raggio di luce fosse stato diretto su un'area che
era stata da sempre buia; vediamo ciò che non si era mai visto prima.
Ma una luce brillante nel buio può essere anche accecante, e le aree
esterne al fascio di luce diventano sempre più scure in confronto.
Ci
vuole poco a riconoscere l'eccesso in psicoanalisi, poiché ogni nuovo
sviluppo genera un poderoso senso di eccitazione. Si deve partire bene
sin dall'inizio. Talora immagino Freud ed i suoi primi seguaci mentre
riflettevano sul materiale clinico, trovando nuovi significati nelle
narrazioni ordinarie. Non c'è nulla di più entusiasmante che il
senso di star scoprendo qualcosa, qualcosa che apre nuove vie
sorprendenti di comprensione del familiare. Può darsi che oggi noi
invidiamo quei primi analisti per il senso di meraviglia che essi dovevano aver provato a seguito delle loro intuizioni, una meraviglia
che nessun analista della nostra generazione può sperimentare allo
stesso modo di loro. E forse le intuizioni funzionarono clinicamente,
per lo meno per un certo periodo, poiché esse erano sorprendenti e
meravigliose, poiché essere attirarono l'attenzione in una direzione
a cui fino ad allora non era stata rivolta.
Ma
cosa dire dell'unilateralità delle nostre intuizioni? Cosa rende
difficile, persino dopo che l'entusiasmo della scoperta è passato, di
chiedersi se qualcosa è andato perduto in tutta quell'eccitazione?
Perché Freud, preso com'era da ciò che stava imparando sulle
vicissitudini della sessualità conflittuale di Dora, non è riuscito
anche a vedere che la sua paziente era una pedina all'interno di un
intricato dramma interpersonale che comprendeva lo stesso Freud?
Perché Kohut, sebbene colpito dalle sue intuizioni sui modi con cui i
genitori creano i tormenti edipici dei loro figli, non è riuscito a
tenere in mente che il conflitto interiore inevitabilmente accompagna
la crescita e persino la stessa vita? Noi psicoanalisti costantemente
elogiamo noi stessi, nelle pubblicazioni e nelle riunioni informali,
per la nostra capacità di tollerare l'ambiguità con cui dobbiamo
confrontarci nel lavoro quotidiano. Ma allo stesso tempo veniamo
incontro a tale ambiguità con un'invulnerabile dedizione a capire in
modo onnicomprensivo cosa non è andato come doveva nei nostri
pazienti e cosa si dovrà fare per aiutarli a cambiare. La dedizione,
sebbene ci sostenga attraverso gli alti e bassi del lavoro clinico e
sia necessaria se intendiamo sviluppare appieno le nostre teorie, può
facilmente diventare così appassionata ed esclusiva da sbarrare altre
strade alternative.
Potremmo
sperare che, non appena emergano nuove idee, si giungesse ad un punto
in cui i loro sostenitori facessero un passo indietro ed
intraprendessero una valutazione più oggettiva dei loro propositi. La
nuova idea potrebbe allora essere considerata come un'integrazione o
anche in una competizione produttiva con le precedenti, ma senza l'ambizione di
rendere obsoleto tutto ciò che c'era prima. Grazie all'integrazione o
attraverso un dialogo costruttivo in competizione le nuove idee
verrebbero nel tempo ad essere contestualizzate e ridimensionate.
Purtroppo, ciò tende a non accadere in psicoanalisi. In modo tipico,
anziché farne una valutazione critica, si costruiscono movimenti che
isolano la nuova idea dalle altre visioni psicoanalitiche. I
sostenitori di questi movimenti creano una cultura basata sulla nuova
teoria, completata da strutture organizzative, registrazioni storiche,
leaders, rituali, regole morali e così via. Lo scopo è preservare il
senso di eccitazione che ha accompagnato le nuove intuizioni. Si
ricordi che, quando Freud dovette far fronte a opinioni che
differivano dalla propria visione psicoanalitica, la sua reazione fu
quella di creare il Comitato, di distribuire anelli segreti, e di
scrivere la sua "Sulla storia del movimento psicoanalitico"(Freud,
1914a). Tale triste eredità ha continuato a persistere nel corso
della nostra storia; le idee restano isolate da quelle che potrebbero
permetterne un approfondimento, un arricchimento ed una sfida, dato
che i gruppi continuano a frammentarsi di fronte al disaccordo
teorico. Ci sono veramente pochi psicoanalisti in giro oggigiorno, ci
sono solo freudiani, kleiniani o lacaniani o psicologi del sé. Le
scissioni fanno male a coloro che hanno il compito di fare in modo che
la psicoanalisi funzioni come una disciplina, e sono invece ridicole
per coloro che osservano dal di fuori le nostre battaglie.
Oggi,
temo che la psicoanalisi relazionale sia a rischio di diventare
l'ultima idea meravigliosa tale da saldarsi in un movimento. Ciò si
rivelerebbe un fatto particolarmente infausto in quanto la prospettiva
relazionale si è sviluppata in modo esplicito come reazione a due
eccessi precedenti, tra loro correlati. Entrambi gli eccessi sono
stati alimentati dall'euforia della scoperta. Il primo consiste
nell'eccesso nel concettualizzare le relazioni con gli altri come
principalmente una trasformazione della nostra vita fantasmatica
guidata dagli istinti. Ciò a portato a nuove intuizioni sul potere
dei nostri mondi interni nell'influenzare la nostra esperienza di ciò
che accade attorno a noi. Il secondo è stato l'eccesso nel vedere
l'analista come un tecnico distaccato, capace di valutare in modo
imparziale lo stato interno dell'analizzando e di intervenire in modi
che possano modificare l'equilibrio delle forze interne senza
adoperarsi molto nella direzione dell'influenza personale. Questo
eccesso si è alimentato a partire dall'eccitazione che gli analisti hanno
provato quando si sono resi conto del potenziale terapeutico di
un'approfondita comprensione di sé.
Il
mio oggetto di studio si incentrerà in questa sede sugli approcci
relazionali contemporanei alla natura della partecipazione
dell'analista al processo psicoanalitico. Il mio obiettivo è quello
di cominciare ad esaminare ciò che il modello relazionale sta
insegnando, di esprimere alcuni dei dubbi che mi si stanno formando e
di issare alcune bandierine di allarme. Per prima cosa delineerò ciò
che vedo come una visione teorica emergente della natura della
situazione psicoanalitica e della partecipazione dell'analista ad
essa.
fine della prima parte - il
testo nella sua interezza verrà pubblicato in un prossimo libro
delle Edizioni Frenis Zero |
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