Calcolatrici: l'evoluzione

Il compito di aiutare tecnici e ingegneri a eseguire moltiplicazioni, divisioni, estrazioni di radici, calcoli trigonometrici e altro è fino agli Anni 70 appannaggio esclusivo del regolo calcolatore. Inventato da Edmund Gunter nella prima metà del 1600 e perfezionato da William Oughtred nei decenni successivi, il regolo è un'applicazione dei logaritmi che consente di calcolare in modo semplificato prodotti e quozienti. Nel regolo, infatti, la moltiplicazione e la divisione diventano più semplici operazioni di somma o sottrazione di lunghezze su due scale logaritmiche, in base all'equivalenza: a*b=10^(Log(a)+Log(b))  e a/b=10^(Log(a)-Log(b)). Dall'elite dei matematici, l'uso del regolo si diffonde nel campo tecnico durante la rivoluzione industriale. La diffusione in Italia dello strumento viene fatta risalire alla seconda metà dell'800, e all'opera di divulgazione svolta dal politico Quintino Sella, che è l'autore di un primo trattato sull'argomento. (In foto il regolo Hemmi 34RK)

 

 

Introdotte nel 1970, le calcolatrici portatili non restano a lungo confinate al calcolo delle quattro operazioni fondamentali. Il primo  costruttore che si impegna nella progettazione di una calcolatrice a batterie adatta al calcolo scientifico è HP: società che ha già una solida reputazione in campo tecnico, guadagnata con la costruzione di strumenti di misura e calcolatrici programmabili desktop. HP introduce nel luglio del 1972 la calcolatrice scientifica portatile HP-35: la prima sul mercato a offrire funzioni trigonometriche, trascendentali e a utilizzare la notazione polacca inversa (RPN) che diventa una caratteristica distintiva dei prodotti HP.

Con un nome che deriva semplicemente dal numero dei tasti, HP-35 nasce da un progetto interno, portato avanti più per la volontà e l'intuizione di Bill Hewlett che per motivazioni di mercato. Secondo alcune fonti, sembra anzi che un'indagine preliminare di marketing realizzata da HP avesse sconsigliato la commercializzazione del prodotto. Secondo i ricercatori, infatti, la calcolatrice tascabile non avrebbe incontrato l'interesse del pubblico d'ingegneri e tecnici a cui era destinata, proprio a causa delle piccole dimensioni. Ovviamente i ricercatori sbagliavano: malgrado il prezzo molto elevato (395 dollari nel 1972) HP-35 è un immediato successo.

L'HP-35 viene presa a modello dall'industria, che in quel periodo qualifica come 'scientifiche' calcolatrici che non vanno oltre il calcolo della radice quadrata, del quadrato, del reciproco o della notazione esponenziale (come nel caso del modello SR-10 di Texas Instruments). Proprio Texas Instruments è tra le prime aziende che provano a realizzare una calcolatrice con capacità simili all'HP-35, ma di costo più abbordabile. Un risultato raggiunto dalla società texana nel gennaio del '74 (dopo ben 18 mesi) con la calcolatrice SR-50. Con lo sviluppo e la diffusione delle calcolatrici scientifiche portatili tramonta per sempre lo strumento che fino ad allora aveva accompagnato tecnici e ingegneri: il regolo calcolatore.

Il calcolo scientifico è soltanto una delle tante applicazioni possibili per i chip elettronici sfornati dall'industria. Dall'iniziativa di HP nasce nel 1973 l'HP-80: una calcolatrice progettata per risolvere le esigenze di calcolo degli operatori finanziari. Simile nell'aspetto e nell'architettura all'HP-35, questa calcolatrice rimpiazza le funzioni trigonometriche con programmi per il calcolo di interessi, ammortamenti e date. HP-80 è la capostipite di tutte le calcolatrici finanziarie sul mercato: una genealogia che si sviluppa con l'economica HP-70 e poi, nel '75, con l'HP-22 che viene imitata da Texas Instruments nei modelli Business Analyst. E' infine con la calcolatrice finanziaria programmabile HP-12c, introdotta nell'81, che è raggiunto 'lo stato dell'arte': questo modello si afferma come uno standard in campo finanziario ed è tuttora in produzione malgrado gli oltre vent'anni di vita . Un altro ramo di specializzazione è l'informatica: le calcolatrici possono infatti aiutare i programmatori che sviluppano codice macchina a fare conversioni e calcoli con numeri binari, esadecimali e ottali. I prodotti più famosi in questo campo sono la TI-programmer e l'HP-16c. Altre calcolatrici si specializzano nella conversione di pesi e misure; svolgono le funzioni di car e flight computer, altre ancora sono vendute per applicazioni che di scientifico hanno ben poco: il calcolo astrologico e dei bioritmi.

Un passo significativo nell'evoluzione delle calcolatrici tascabili è l'introduzione della programmazione. Già presente sulle grandi calcolatrici desktop a transistor (l'Olivetti Programma 101 del 1965 e l'HP 9100 del '69), la programmazione consiste agli inizi nella semplice capacità di registrare e ripetere automaticamente sequenze di tasti con l'aggiunta di poche istruzioni condizionali e su registri. Giacché mancano memorie elettroniche di sufficiente capacità, la programmazione è quasi sempre associata con sistemi dedicati alla registrazione dei programmi. Le prime calcolatrici programmabili portatili non sfuggono alla regola e integrano - non senza difficoltà tecniche, causate delle ridotte dimensioni e dall'alimentazione a batteria - sistemi di registrazione a schede magnetiche. Solo in seguito i costruttori provano le alternative: calcolatrici economiche da riprogrammare ogni volta, oppure con programmi pre-registrati in ROM su moduli. E' solo con l'arrivo delle memorie statiche a bassissimo consumo che diventa possibile realizzare calcolatrici che conservano dati e programmi in modo permanente.

L'introduzione sul mercato della prima calcolatrice programmabile portatile è un altro dei traguardi tecnologici che vengono tagliati da HP. Il modello HP-65, introdotto nel gennaio del '74, può memorizzare fino a 100 passi di programma nella memoria interna e salvare i dati su schede magnetiche di analoga capacità. Benché poco pratica in una calcolatrice portatile, la memoria a schede magnetiche apre gli orizzonti a nuove opportunità: utenti evoluti o sviluppatori professionisti possono realizzare librerie di programmi e cederle a terzi sul supporto magnetico. E' l'avvio di un mercato del software che, per la prima volta, può contare su un parco installato di alcune decine di migliaia di calcolatrici che condividono il medesimo codice e il sistema di lettura dei dati. L'HP-65 viene in seguito aggiornata dal modello HP-67 che porta a 224 passi la memoria disponibile. Per l'uso mobile/desktop HP crea una calcolatrice funzionalmente equivalente, l'HP-97, che aggiunge la comodità di una tastiera più estesa e di una stampante.

Nel settembre del '75 anche Texas Instruments ha messo a punto una propria calcolatrice programmabile, SR-52, dotata anch'essa di un'unità di registrazione a schede magnetiche e di una memoria interna con capacità di 224 passi. Questo modello viene affiancato nei mesi seguenti da calcolatrici economiche, senza schede magnetiche: SR-56 e TI-57. Questi modelli, dotati di poca memoria, perdono i dati quando vengono spenti, ma contribuiscono a diffondere l'uso della programmazione. Di fatto, preparano il terreno alla fortunata serie di calcolatrici TI-58/59, introdotte da Texas a partire dal mese di maggio del '77. Queste calcolatrici programmabili di grande capacità hanno un grandissimo successo, andando a captare l'interesse montante del mercato per i personal computer: ancora troppo costosi e inaccessibili per molti utenti. In produzione fino al 1983, le calcolatrici TI-58/59 hanno a disposizione centinaia di programmi (molti dei quali dedicati a giochi e simulazioni); libri e riviste specializzate che pubblicano i listati, al fianco di quelli destinati ai primi personal computer. 

Segue: Evoluzione delle calcolatrici (2)


Le prime calcolatrici vendute come 'slide rule' o per uso scientifico non vanno oltre il calcolo della radice quadrata, del quadrato e del reciproco. Un passo importante è l'introduzione della notazione esponenziale che consente un range numerico ben più ampio di quello permesso dagli 8-12 caratteri del display. (In foto la Texas Instruments SR-10)

 


HP è il primo costruttore a presentare sul mercato una calcolatrice scientifica (HP-35) adatta a ingegneri e tecnici, capace di calcolare funzioni trigonometriche e trascendentali. La società realizza nei mesi successivi anche una versione finanziaria (HP-80) della medesima, che calcola date, ammortamenti e interessi (in foto HP-80, 1973)

 


Le calcolatrici programmabili Texas Instruments TI 58/59 sono un grande successo di mercato. Migliaia di utenti le usano per creare programmi non solo di calcolo ma anche di simulazione, giochi, ecc. La grande quantità di memoria (980 passi) e le capacità di programmazione anticipano di qualche anno le funzionalità di personal e home computer.  (In foto TI-59, 1977)

 

Crediti e collegamenti utili

(C) 2003 Riproduzione vietata

back    next    home    mail