Storia di Texas Instruments

La Datamath è la prima calcolatrice tascabile prodotta e venduta da Texas Instruments. Nel design i progettisti si sono ispirati alle linee delle automobili degli Anni 60 (in foto: Datamath, 1972)

 

Tra i più grandi produttori mondiali di componenti elettronici e di calcolatrici tascabili, Texas Instruments ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo iniziale dei circuiti integrati e nella loro diffusione all'elettronica di consumo. A differenza di molte altre aziende che negli Anni 70 avviano la produzione di calcolatrici elettroniche, Texas Instruments è un totale outsider del mercato, non avendo precedenti esperienze né nei prodotti da ufficio né  nella meccanica di precisione (che per molte altre aziende è il naturale retaggio dei decenni passati a costruire calcolatrici elettro-meccaniche e sistemi meccanografici). L'azienda era nata nel 1924 come branch della società petrolifera texana Amerada Petroleum specializzato nello sviluppo della strumentazione industriale e dei sistemi per la prospezione geosismica dei suoli. Per questi scopi Texas Instruments aveva avviato negli Anni 50 la produzione di semiconduttori e, per dare maggiori sbocchi all'attività, instaurato contatti e collaborazioni con i principali operatori dell'elettronica di consumo.

Una collaborazione avviata negli Anni 50 con Industrial Development Engineering Associates (I.D.E.A.) di Indianapolis porta alla realizzazione del primo radioricevitore portatile transistorizzato (Regency, 1954) apparso sul mercato. Nel '59 presso i laboratori Texas, Jack Kilby realizza il primo circuito integrato (nel 2000 gli viene assegnato il Nobel per la fisica).  Lo sviluppo di una calcolatrice digitale portatile è un traguardo che viene tagliato dai laboratori Texas nel '67: data in cui viene ultimato il prototipo della Cal-Tech, il cui brevetto è registrato a nome di Jack Kilby, Jerry Merryman, e James Van Tassel. Tre anni più tardi il progetto diventa un prodotto commerciale per opera di Canon (già partner di Texas) che avvia nella seconda metà del 1970 la produzione in serie della Pocketronic: la prima calcolatrice digitale portatile sul mercato. Impegnata all'inizio nella sola attività di produzione di componenti elettronici, Texas Instruments inizia a costruire e vendere calcolatrici con il proprio marchio dal '72, con la linea di modelli Datamath. Con la presenza diretta sul mercato delle applicazioni elettroniche, Texas intende dimostrare la validità della propria tecnologia e promuovere la vendita di componenti e circuiti agli altri costruttori.

Texas Instruments è un pioniere non solo della produzione dei circuiti elettronici per le calcolatrici, ma anche delle tastiere in miniatura che vengono impiegate nei prodotti di Bowmar, Canon, Toshiba e di altri costruttori durante gli Anni 70. L'Italia ha per Texas Instruments un'importanza strategica, e non solo come mercato di riferimento. La società sceglie negli Anni 70 l'area industriale di Cittaducale nel reatino per l'insediamento di uno dei principali centri di produzione e assemblaggio dei prodotti. Lo stabilimento italiano, che affianca quelli situati in USA, Olanda e Singapore, produce la gran parte delle calcolatrici destinate ai mercati nazionale ed europeo.

Sfruttando le enormi possibilità offerte dall'evoluzione continua della tecnologia dei semiconduttori Texas Instruments realizza una lunga serie di prodotti significativi nel campo del calcolo. Oltre ai citati modelli Datamath, alle calcolatrici scientifiche SR-50 e alle programmabili SR-52, Texas realizza nel 1977 la fortunata serie TI-58/59 con cui offre agli utenti capacità di calcolo e flessibilità d'uso che anticipano di alcuni anni quelle di home e personal computer.

Texas entra anche nel mercato degli orologi digitali al quarzo con visualizzazione a LED e poi, sul finire degli Anni 70, con lo sviluppo dei primi chip per la sintesi vocale, in quello dei traduttori linguistici e dei giocattoli educativi. All'inizio degli Anni 80 Texas Instruments avvia la produzione di un proprio personal computer/console giochi. Il modello TI-99/4a è il primo computer sul mercato a poter vantare l'impiego di una CPU a 16 bit (TMS9000 costruita dalla stessa Texas) oltre a capacità grafiche e di sintesi audio avanzate e un modulo esterno per supportare espansioni e applicazioni professionali.

Gli Anni 80 sono anni di crisi per Texas Instruments che va incontro a problemi di concorrenza nei diversi mercati in cui opera. A cominciare da quello delle calcolatrici, in cui Texas resta impegnata solo nei prodotti di fascia alta, rivaleggiando con HP. Il modello di business fino ad allora adottato, che impegnava l'azienda direttamente nei diversi mercati in cui trovano applicazione i circuiti digitali, è definitivamente al tramonto. La società deve smettere la produzione di orologi da polso e personal computer, restando fornitore delle sole componenti elettroniche di base.

Negli Anni 90 Texas Instruments ritorna ai computer avviando la produzione di personal portatili PC-compatibili basati sulle CPU Intel. Proprio in Italia, Texas diventa in pochi anni il costruttore leader nei portatili, mentre nel resto d'Europa e nel mondo domina la giapponese Toshiba. Alle soglie del 2000 le attività nei PC vengono cedute alla taiwanese Acer. Texas Instruments resta oggi un brand riconosciuto nel campo delle calcolatrici scientifiche. A livello industriale è invece focalizzata sui semiconduttori, campo in cui è tuttora uno dei primari operatori mondiali.

Fonti e approfondimenti: Storia e cronologia ufficiale di Texas Instruments (!); Storia delle calcolatrici Texas da Datamath.org (!); Storia di IDEA/Regency e della prima radio a transistors (!).

 

 

Raramente l'aspetto di un prodotto richiama alla mente il costruttore, come accade con i modelli della numerosa e fortunata linea di calcolatrici scientifiche a LED di Texas Instruments. I modelli TI 58/59, in particolare, costituiscono una pietra miliare nello sviluppo delle calcolatrici programmabili (in foto: TI-59, 1977).

Intorno alla metà degli Anni 70, Texas Instruments entra nel mercato degli orologi digitali al quarzo. L'elettronica integrata è in questi anni per Texas Instruments una sorta di magico lasciapassare per entrare in mercati maturi diversissimi (in foto TI-100, 1976).


Nel '79, forte dello sviluppo dei chip DSP (Digital signal processor) e di memorie ROM di grande capacità, Texas Instruments porta sul mercato il rivoluzionario language translator. Pensato per le esigenze di chi viaggia, ha dei moduli intercambiabili che gli permettono di tradurre e recitare un repertorio di parole e frasi in diverse lingue (in foto il Language Translator, 1979).


All'inizio degli Anni '80 Texas Instruments insegue l'onda dell'home computing. A metà strada tra computer professionale e console per giochi TI-99/4a ha una CPU a 16 bit, sintetizzatore audio integrato e vocale opzionale (in foto TI99/4a, 1982).
Crediti e collegamenti utili

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