Impotenza
il 17% degli uomini ne soffre, ma è un tabù
Per la stragrande maggioranza degli uomini
l'impotenza è un tabù, di cui non si parla neanche con il proprio medico di fiducia. Per
giunta sui fattori che portano a "fare cilecca" a letto regna tuttora la più
crassa ignoranza: le cause, infatti, vengono cercate di solito nel luogo sbagliato, cioè
nella psicologia, mentre per la scienza il fenomeno si spiega soprattutto con la
fisiologia. E comunque alle soglie del terzo millennio l'impotenza è una piaga che
affligge, sia pure saltuariamente, quasi un uomo su cinque.
A scattare la prima fotografia mondiale
delle "disfunzioni erettili" è un'indagine scientifico-demoscopica pubblicata
oggi ad Amsterdam nel corso dell'ottavo convegno mondiale della Società internazionale
per la ricerca sull'impotenza (Isir), un'organizzazione di cui fanno parte circa 350
medici provenienti da oltre 30 Paesi. L'84% degli intervistati ha ammesso di non aver mai
parlato con il medico della propria vita sessuale, in quanto l'argomento non è stato
affrontato né dal dottore né dal paziente. Eppure la maggior parte degli uomini
(66%) è convinta del fatto che parlare del problema aiuti a trovare una soluzione.
Una fetta consistente - il 17% degli intervistati, cioè quasi uno su cinque - ha
riconosciuto di soffrire o di aver sofferto di disturbi di impotenza. Tuttavia le
disfunzioni erettili - definite in senso stretto come "l'incapacità persistente di
raggiungere e/o di mantenere un'erezione sufficiente per un atto sessuale di
soddisfazione" - affliggono circa 100 milioni di uomini in tutto il mondo.
La ricerca - sponsorizzata dalla Pfizer Inc., l'azienda farmaceutica che produce il
Viagra - è stata condotta dalla Market & Opinion Research International, società
demoscopica inglese, che tra marzo e maggio di quest'anno ha intervistato 4.274 uomini di
età sopra i 40 anni distribuiti in quattro continenti e in otto Paesi (Argentina, Cina,
Francia, Germania, Messico, Marocco, Norvegia, Corea del Sud, Svezia e Turchia). Ma
non è tutto. Dal sondaggio risulta che il 50% degli intervistati attribuisce all'ansia e
in generale all'ambito della psiche le cause dei disturbi di impotenza, mentre meno del
25% riconosce l'origine fisiologica del fenomeno. Ed è proprio questa la tesi sostenuta
nell'indagine, che riconduce l'impotenza a disturbi cardiocircolatori, diabete,
colesterolo alto, disturbi del sistema nervoso, operazioni di prostata, farmaci
(tranquillanti), abuso di alcool e di droghe. "È ora di sfatare il mito - ha
commentato Robert Krane, primario di urologia all'università di Boston - secondo cui
l'impotenza è soltanto il frutto di uno stato psicologico. Bisogna informare la
gente sui veri fattori di rischio". (ANSA) |