FIBRA OTTICA O ADSL?

Le città cablate

Il ruolo cruciale che ha assunto oggi la città pone sul tavolo di discussione enormi problematiche relative alla risoluzione dei maggiori problemi di vivibilità: lo sviluppo demografico, gli alti tassi di inquinamento ambientale, nonché esigenze di sviluppo produttivo, hanno generato da più parti l’esigenza di uno sviluppo di una rete telematica adeguata a supportare l’enorme flusso di informazione (dati, immagini, grafica) che viaggia da una parte all’altra del mondo.

L’attuale infrastruttura in rame esistente, che fa da supporto al tradizionale servizio telefonico, non è adeguata alla fornitura di determinati servizi interattivi (videoconferenza, video on demand, telemedicina). È nata così la necessità di un adeguamento della rete telefonica.

fiber.jpg (11191 byte)Diverse soluzioni si sono presentate in passato, alcune definitivamente abbandonate, altre in fase di sperimentazione, altre ancora considerate transitorie continuano ad essere adottate. Alcune città tra cui Torino, Roma, Napoli hanno aderito al progetto "Socrate" varato da Telecom Italia: hanno potuto in questo modo usufruire della nuova infrastruttura a tariffa contenuta nei primi anni della sperimentazione. Altre città tra cui Milano e Bologna hanno deciso di basarsi, anziché sulla rete nazionale, su reti locali interconnesse in grado di offrire diversi tipi di servizio coinvolgendo le amministrazioni locali nella realizzazione e gestione dell’infrastruttura in cavo. In questa prospettiva, a Milano è stata costituita una società a controllo comunale con Aem ed alcuni partners internazionali tra cui European Cable Capital Partners.

Inoltre sono nate molte iniziative e associazioni a livello europeo e mondiale. Fra tutte vanno ricordate Eurocities e "La Carta di Megaride". Il progetto Eurocities, formato da oltre 60 città europee con più di 250000 abitanti, è stato presieduto dalla città di Bologna dall’ottobre ‘94 all'ottobre ‘96. In più la città di Bologna ha creato la rete civica Iperbole, la prima in Europa ad offrire gratuitamente il collegamento alla rete Internet. Va inoltre ricordato il progetto "Città cablata" che ha come obiettivo la posa dei cavi a fibra ottica e il progetto pilota di Telecom Italia su modalità di trasmissione ad alta velocità basata su tecnologia ATM, accordo siglato nel Luglio 95.

La carta di Megaride è invece una nuova carta internazionale dell’urbanistica, sottoscritta nel ‘94 a Napoli da oltre 600 studiosi di ventisette paesi e contiene dieci principi ispiratori.

Il progetto Socrate prevedeva in una prima fase l’adozione della tecnologia HFC (Hybrid Fibre Coax), che consiste nella costruzione di una rete sovrapposta (overlay network) a quella tradizionale, costituita da una rete di distribuzione primaria in fibra ottica e da una rete di distribuzione secondaria in cavo coassiale (collegamento utente). In una seconda fase si prevedeva una soluzione HFTTC/B (Hybrid Fibre To The Curb/Building), costituita dalla sovrapposizione di una rete HFC per servizi video diffusivi e di una rete PON (passive Optical network) per servizi video interattivi e per sevizi di telecomunicazione.

Il progetto Socrate, tuttavia, è stato bloccato perché contemporaneamente un nuovo paradigma tecnologico, l’ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Loop) era in fase di sperimentazione. Questa tecnologia presenta notevoli vantaggi sia in termini di costi sia in termini di risparmio burocratico. Permette, infatti, di ottenere una notevole ampiezza di banda utilizzando l’infrastruttura in rame esistente, che collega la tratta fra la centrale telefonica e la sede dell’utente (local loop). Consente cosi di risolvere il famoso problema dell’ultimo miglio, nel quale l’informazione passante attraverso la rete primaria e le dorsali una volta giunta nel tratto finale incontra una sorta di collo di bottiglia.

ADSL: caratteristiche tecniche e sfruttamento delle potenzialità.

La tecnologia Adsl consente di utilizzare una banda passante molto più ampia di quella fornita dal tradizionale doppino, pur utilizzando la stessa infrastruttura. Il local loop, infatti, è stato progettato per ottimizzare la trasmissione esclusivamente vocale, mediante un apposito filtraggio che limita la banda a circa 4 kHz. L’adsl sfrutta l’intera banda del doppino liberandolo dal filtraggio in centrale e ponendo ai suoi capi degli opportuni terminali. Comprime inoltre il segnale digitale frazionandolo in tante frequenze indipendenti dal tradizionale segnale telefonico vocale a bassa frequenza (POTS: plain old telephone service). Fra i vari metodi di codifica Adsl quello che si è affermato è il DMT (Discrete Multitone), sviluppato da Amati Communications, appartenente alla Texas Instruments. Tale codifica è accettata dall’ANSI (standard T1.413 Issue 2).

I transfer rate massimi da raggiungere sono 8 Mbit/s dalla rete verso l’utente (downstream) e 800 Kbit/s dall’utente verso la rete (upstream). Va tuttavia sottolineato che tali tassi di velocità sono raggiungibili esclusivamente su un doppino di rame nuovo e utilizzando una particolare borchia posta sulla presa telefonica.

 

Prodotti e soluzioni

Alcatel ha presentato la propria soluzione Adsl nell’autunno ‘96, con il modem A100 ADSL e ha sviluppato un’offerta a più livelli. Apparati sul lato utente con una terminazione Adsl con interfacce ATM Forum a 25 Mbit/s ed Ethernet. Apparati sul lato centrale/operatore con multiplexer di accesso ADSL; componentistica microelettronica.

La soluzione Alcatel si caratterizza per l’utilizzo del sistema di modulazione DMT insieme con l’FDM (Frequency Division Multiplex), permettendo di ripartire su più canali la stessa connessione. L’architettura ADSL di Alcatel si presta inoltre ottimamente per l’integrazione con una rete backbone ATM.

 

La situazione italiana: gli ISP si attrezzano per la nuova tecnologia

Pronti, via. L’Italia è pronta a lanciarsi nell’avventura dell’istant Internet, come la definisce Alcatel, società che fornisce metà dei supporti ADSL nel mondo. La Telecom ha già predisposto il servizio in 25 città e molti Internet service provider hanno acquistato dalla Telecom la possibilità di distribuire il servizio ai propri clienti.

La società milanese Galactica ha però bruciato le tappe, rendendo pubblici a fine ‘99 i termini della sua offerta commerciale. Propone due soluzioni diversificate d’abbonamento: "Power Internet Uno" destinata a singoli utenti anche professionali e "Power Internet Multi" destinata alle aziende. Le due offerte comprendono il collegamento ad Internet ad alta velocità con porta 640 Kbit/s in ricezione e 128 Kbit/s in trasmissione; un raccordo fisico mediante linea dedicata ADSL a Galactica senza costi aggiuntivi; apparati di terminazione della linea a noleggio con porta lato utente Ethernet 10base T; scheda di rete 10baseT PCI con relativo cavo di collegamento; collegamento da tutta Italia tramite connessione sulla linea telefonica (dial-up). Per le aziende inoltre è previsto un router con relativo cavo di collegamento.

Per quel che concerne i costi, "Power Internet Uno" comprende un canone mensile di abbonamento di L. 1500000 IVA inclusa, più un costo fisso d’attivazione "una tantum" di L. 400000. "Power Internet Multi" invece necessita di un pagamento di un canone mensile dell’ammontare di L. 250000 e un costo fisso di attivazione di L. 2900000 (router Cisco incluso).

L’offerta Telecom si chiama "Fast Internet 640" e comprende un costo d’attivazione del servizio di L. 250000 più IVA e un costo annuale d'abbonamento di L. 1700000 (escluso modem).

 

L'ADSL: la tecnologia killer del local loop.

La rete di accesso (Subsriber Loop) è di fondamentale importanza ai fini della diffusione dei servizi a larga banda. La possibilità di far convergere tv, telefonia e informatica in un’unica infrastruttura dipende dall’implementazione delle tecnologie broadband, in modo tale da favorire nuovi scenari comunicativi all’insegna della multimedialità e dell'interattività (VOD, telebanking, teleshopping).

I limiti inerenti alla possibilità di fruire di tali servizi sono, allo stato attuale, esclusivamente di natura tecnologica (problema dell’ultimo miglio),ed inoltre sono quattro le possibili soluzioni tecnologiche che potrebbero essere adottate per la diffusione dei servizi a Larga Banda: fibra ottica, cavo coassiale, doppino in rame, connessioni senza filo tipo cellulare.

L’ipotesi dell’utilizzo del cavo coassiale è ormai da scartare alla luce del fallimento del progetto Socrate che prevedeva di utilizzare una soluzione ibrida fibra-cavo. La mancanza tra l’altro di un sistema televisivo diffusivo via cavo in Italia (PAY-TV) ha costituito un forte ostacolo al proseguimento dei lavori.

La connessione senza filo tipo cellulare potrebbe trovare impiego nell’area milanese. Strada imboccata a quanto sembra da Silvio Scaglia, ex amministratore delegato di Omnitel, che ha messo su una sua azienda, la Fastweb. Tuttavia questa soluzione presenta tempi di applicazione piuttosto lunghi. Si tratta infatti di installare delle piccole antenne negli appartamenti.

Le fibre ottiche sicuramente troveranno larga applicazione nelle aree metropolitane. Un accordo strategico è stato raggiunto i primi giorni di gennaio 2000 tra Cisco Systems e Pirelli che fa prevedere un’implementazione della rete esistente.

L’ultima ipotesi, l’ADSL, che sfrutta la tecnologia in rame esistente (doppino), presenta dunque notevoli vantaggi in termini di costi (cablatura non necessaria), in termini di tempo (assenza di autorizzioni, licenze, appalti per la messa in posa dei cavi). Il problema dell’ultimo miglio almeno in un’ipotesi di breve periodo sembra definitivamente risolto.

 

Un passo verso il tempo reale, lo standard ADSL G.Lite

I cavi telefonici sono praticamente dappertutto: stando alle stime, questo inizio XXI secolo dovrebbe contarne una cifra vicina al miliardo. Linee che connettono telefoni, fax, computer… l’obiettivo è integrare e connettere tutto, la sfida è far sì che le connessioni sfiorino il tempo reale… una dimensione che le tecnologie sembrano sempre più rincorrere. L’attuale velocità di connessione via modem è piuttosto bassa, per quanto abbiamo già una sensazione più che tangibile di avvicinarci al tempo reale: i dati viaggiano a circa 28.8 kbps per i modem, e a 64 kbit/s al secondo per le linee ISDN attraverso le quali si possono raggiungere i 128 kbit/s al secondo se il proprio provider Internet offre questo collegamento. Ad aumentare la velocità delle connessioni internet arriva sullo scorcio finale del secolo scorso, la tecnologia ADSL, che "promette" la connessione di computer e televisioni a velocità superiori a 9 Mbit/s, cifra che equivale a dire 300 volte più veloce del modem, 70 volte più veloce dell’ISDN.

Intorno a questo nuovo standard di trasmissione, si è sviluppato anche un luogo di discussione: era il 1994 e l’ADSL Forum si proponeva di sostenere le compagnie telefoniche nel realizzare l’enorme potenziale mercato dell’ADSL fornendo loro un’assistenza dal punto di vista tecnico e del marketing. Gli aderenti all’ADSL forum, circa 300 soggetti fra i principali nel panorama delle comunicazioni, del networking e delle industrie di computer, si incontrano due volte l’anno in Nord America e due volte in Europa e nell’area asiatica del Pacifico.

Nel 1998 l’ADSL Forum ha messo a punto un collegamento ufficiale con l’UAWG (Universal ADSL Woriking Group) il consorzio che in quello stesso anno aveva iniziato a lavorare sullo standard G.Lite/DSL Lite standard. Il Forum appoggiò questo progetto che si proponeva di creare una versione lower-speed di ADSL che fosse universale e più facile.

Appena a metà del ‘98 non era dato di avere specificazioni più esatte di un’ADS splitterless ma l’obiettivo comunque era di definire un servizio che rendesse l’installazione facile. Tecnicamente, lo standard DSL-Lite permette l’installazione di una sorta di filtro detto "splitter" che separa le frequenze normalmente riservate al servizio POTS. A settembre 1998 non era chiaro e definito dall’UAWG quanto il nuovo servizio potesse essere compatibile con gli altri e sotto quali velocità sarebbe stato in grado di operare; ciò che sembrava inequivocabile era che il DSL-lite non avrebbe offerto la piena velocità dell’ADSL ma avrebbe operato sotto un downstream di 1,5Mbit al secondo. Notizie più recenti di progressi nel campo delle applicazioni dello standard G.Lite provengono dall’Intel che ha realizzato il primo modem DSL in vendita a partire dall’inizio di questo 2000. Il modem DSL è basato sullo standard G.Lite, dell’International Telecommunication Union, che fornisce un’ampiezza di banda fino a 1,5megabit al secondo ed ha come base una tecnologia sviluppata internamente da Intel contrariamente a quanto sembrava potersi prevedere a luglio del ‘99 quando l’azienda aveva sottoscritto un accordo con Cisco Systems per lo sviluppo e la produzione di modem DSL destinati ai PC. È del 12 gennaio 2000 il comunicato stampa in cui la Intel parla di un prodotto per l’accesso a Internet ad alta velocità: presentato al Consumer Electronics Show, si tratta del modem Intel PRO/DSL 3100 che offre un accesso DSL (Digital Subscriber Line). Questo modem supporta due standard ITU DSL a livello mondiale, G.Lite e G.DMT, in base ai quali favorisce la riduzione dei costi e delle difficoltà d’installazione per gli utenti che potranno acquistarlo da febbraio 2000. La velocità di connessione di cui si parla sembra già sfiorare cifre da capogiro: consente un accesso ad Internet di 150 volte più rapido rispetto ai modem analogici più veloci presenti attualmente sul mercato.

…Ma il mondo della navigazione telematica ci ha abituato a rapidi sorpassi tecnologici e forse qualcuno sta già pensando o realizzando qualcosa che ci avvicinerà sempre di più allo standard agognato del tempo reale.

Ad ogni modo, il modem DSL rappresenta il primo passo compiuto da Intel verso l’offerta di una tecnologia di accesso a banda larga dedicata a piccole e medie imprese ma anche a consumatori privati. Il modem annuncia facile installazione poiché oltre a poter essere installato direttamente dal cliente, si collega ad un PC tramite una porta USB non necessitando più così della presenza di un cavo di alimentazione separato né dell’apertura del PC. I vantaggi in termini di uso sono i tempi di risposta più rapidi (che evitano "file d’attesa" per invio e ricezione di informazioni durante alcune attività di scambio realizzabili on-line), l’immediata disponibilità del servizio con cui si dispone di accesso ininterrotto alla Rete senza il bisogno di eseguire procedure di accesso remoto per connettersi. Come consentito dalla tecnologia ADSL, infatti, l’utente può rimanere collegato ad Internet ed effettuare telefonate sulla stessa linea telefonica. Lo slogan con cui la Intel si propone di fidelizzare il suo potenziale mercato si può sintetizzare in "tecnologia affidabile e costi contenuti" per trarre il più ampio vantaggio dalle possibilità attualmente offerte dall’economia basata su Internet.

Proiezioni sui possibili users del DSL sono state ricavate da una società indipendente che si occupa di ricerche in questo settore, la Cahners In-stat, che parla di due milioni di abbonati DSL nel mondo entro il 2000. Stime riguardanti invece la situazione futuribile italiana riguardo alla tecnologia madre del DSL-Lite, ovvero l’ADSL, non sono reperibili ma anche nel "bel paese" i servizi di accesso ad Internet basati sulla tecnologia ADSL hanno avuto il via libera per la fornitura da parte dell’Authority delle Telecomunicazioni. È dunque facile prevedere che prenderà presto avvio la corsa alla copertura del territorio nazionale con collegamenti ADSL, per ora sono Galactica e Pro.Net i due provider che per primi forniranno il servizio rispettivamente per le zone di Milano-Lombardia e Roma.

 

3DSL: le applicazioni, la strategia innovativa

"Usando la tecnologia 3dSL, i service providers possono offrire ancora più applicazioni convergenti – video on demand, broadcast TV, alta velocità di accesso ad Internet e servizi vocali – attraverso le linee telefoniche esistenti. Con circa 900 milioni di linee telefoniche nel mondo il potenziale è immenso…": a parlare è Pearse Flynn, Presidente e Capo dell’ufficio operativo della Newbridge Networks Corporation, un’azienda australiana attualmente pioniere della ricerca sulle evoluzioni dell’ADSL, che ha messo in campo la tecnologia 3dSL, un ulteriore passo avanti nel campo della banda larga.

Un’applicazione di questo nuovo paradigma tecnologico l’ha realizzata per la prima volta in Europa la "Kingston communications", un operatore telecom indipendente che ha sede nel Regno Unito. La Kingstone sta usando dall’ottobre 1999, data in cui ha lanciato il servizio, la tecnologia 3dSL sviluppata dalla Newbridge Networks per portare ai consumatori residenziali, attraverso le linnee telefoniche, il pieno accesso di servizi di intrattenimento su banda larga.

La Kingston Communications approda alla nuova variante dell’ADSL dopo avervi lavorato per diversi anni, avendone così compreso pienamente le capacità e ritenendola una tecnologia universale. La visione strategica e probabilmente lungimirante, consiste nell’aver piena fiducia nel fatto che i servizi attualmente offerti con la tecnologia 3dSL saranno adottati in tutto il mondo. Così ne sintetizza le potenzialità Steve Maine, capo esecutivo della Kingston Group: "Non si tratta solo di un internet veloce, non solo di video on demand, non solo di televisione digitale, ma di una suite di servizi che sono disponibili ora sopra la nostra rete esistente".

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