Cebete - Lezioni di Filosofia

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I. Kant

Lessico kantiano

 

A priori – A prescindere da qualsiasi esperienza possibile. È universale ma non si identifica con l’universalità, lo stesso per la necessità.

Analitica trascendentaleQuella parte della Logica Trascendentale che studia l’intelletto e le sue forme a priori, fissandone l’ambito di validità. In altri termini è quella sezione della CdRP che scioglie o risolve l’attività dell’intelletto nei suoi elementi di base nel loro legittimo uso.

Anima – Idea della ragione, l’io in sé oggetto erroneo della psicologia razionale che si sforza di dimostrarne la sostanzialità, la semplicità, la personalità e l’immortalità, attraverso altrettanti paralogismi. Ha invece solo valore di ideale regolativi in quanto non costituisce la conoscenza ma la guida: dalla sua pensabilità non si deduce la conoscibilità.

Antinomie della ragione – Contraddizioni inevitabili in cui cade la ragione quando scambia i fenomeni esterni per la cosa in sé. In esse le tesi sono dimostrate per assurdo, supponendo vere le antitesi, e viceversa.

CategoriaSinonimo di concetto puro dell’intelletto. Una delle 12 funzioni secondo cui l’intelletto svolge il proprio lavoro di unificazione del materiale sensibile. Le categorie sono concetti di un oggetto in generale, onde l’intuizione è determinata rispetto a una delle funzioni logiche del giudicare. Sono, insomma, i modi fondamentali in cui l’intelletto pensa e, quindi, la struttura di ogni pensiero.

Concetti – Prodotto dell’attività intellettuale che “prende insieme” (be-greifen) diverse rappresentazioni unificandole secondo le categorie o concetti puri. La sua natura è universale e si riferisce agli oggetti mediante le intuizioni. Dal pensare le intuizioni derivano i concetti e la conoscenza.

Conoscere – È la rappresentazione di un oggetto dato come tale, mediante concetti; è empirica se l’oggetto è dato nella rappresentazione dei sensi, a priori se è dato, sì, ma non nella rappresentazione sensibile. Se manca il dato si può avere un pensiero vuoto ma non la certezza di una conoscenza (senza la forma il dato è cieco, senza il dato la forma è vuota).

Cosmologia razionale – Vedi Mondo: tentativo di cogliere la totalità del reale come un tutto unico oggettivo e determinabile.

Deduzione trascendentale È la giustificazione della pretesa di usare concetti puri dell’intelletto come costitutivi di un’esperienza che non è prodotta dall’intelletto medesimo. Cioè è l’esposizione dei concetti puri dell’intelletto come principi della possibilità dell’esperienza.

Dialettica trascendentaleSeconda parte della Logica trascendentale che studia gli errori della ragione nel suo andare oltre i limite della conoscenza possibile, ovvero i limiti dell’intelletto, ovvero i limiti di applicabilità delle categorie, ovvero i limiti della determinazione scientifica mediante materia e forma, ovvero studia gli errori della ragione nel suo uso metafisico.

DioSe fosse l’essere perfettissimo di cui non è possibile pensare nulla di più perfetto sarebbe solo un oggetto di pensiero, quindi, magari, una chimera; sicuramente un concetto vuoto. È invece idea, ossia esigenza della ragione, forma a priori della conoscenza razionale che non è conoscenza ma pensiero. Ideale regolativi che guida praticamente il mio conoscere e lo indirizza “come se”. Dico praticamente perché ha un “uso” regolativo.

Estetica trascendentale – Prima parte della CdRP di Kant che studia i fondamenti della possibilità della conoscenza sensibile (o aisthesis). Studia le forme a priori della sensibilità, le intuizioni pure (spazio e tempo) mediante le quali il molteplice dato sensibile viene ad essere determinato empiricamente e unificato in intuizioni di cui poi l’intelletto fornirà ulteriori unificazioni nei concetti.

Fenomeno – L’oggetto indeterminato di una intuizione empirica, ciò che appare in quanto oggetto per un soggetto, caratterizzato dalla necessità di conformarsi alle forme pure dell’intuizione. Ciò lo rende relativo al nostro modo universale di conoscere.

Forma – Termine correlativo a contenuto o materia: ciò che a diversi livelli determina tale contenuto. Più specificamente: struttura a priori della conoscenza sensibile, intelligibile o razionale, serve per determinare la materia o contenuto che è fornito dai sensi (intuizioni pure), dalla sensibilità (concetti puri) o (ma solo regolativamente) dall’intelletto (idee).

FormaleChe riguarda solo la forma (e non il contenuto) della conoscenza. Riguarda cioè il modo in cui avviene un dato processo e le leggi che ad esso s’impongono. Non è né reale né trascendentale (questo riguarda le strutture a priori della conoscenza e come tale le forme nella loro caratteristica di condizioni di possibilità della conoscenza stessa).

Giudizio Proposizione in cui si esprime l’attività unificante dell’intelletto secondo le categorie, ossia l’operazione dell’intelletto per cui il molteplice di rappresentazioni date è ricondotto ad una appercezione.

Giudizio analitico – Giudizio in cui il predicato appartiene al soggetto come qualcosa che vi è contenuto. Cioè quando penso il soggetto penso anche in esso, almeno implicitamente, il predicato. Si fonda sul principio di non contraddizione, è a priori, universale e necessario ma non ampli la conoscenza, la chiarifica soltanto.

Giudizio sinteticoA posteriori. Il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto, aggiungendosi o sintetizzandosi a quest’ultimo in virtù dell’esperienza, ovvero a posteriori. «I corpi sono pesanti». Amplia la conoscenza, è fecondo ma è privo di universalità e necessità perché poggia esclusivamente sull’esperienza.

Giudizio sintetico a priori – Giudizio mediante il quale si unisce la sinteticità e l’ampliamento della conoscenza dell’esperienza all’universalità e la necessità delle deduzioni a priori.

IdeaConcetto cui nessuna intuizione è adeguata. Questo perché ragione e intelletto sono la stessa cosa ma in usi diversi: la ragione è l’intelletto che si spinge oltre i propri limiti e quindi pretende di coniare concetti senza però l’ausilio delle intuizioni. L’idea non solo non è ricavata dai sensi ma sorpassa di gran lunga i concetti dell’intelletto. Kant lo chiama (tanto per complicare un po’) concetto razionale! Essa è propria della ragione in cui non ha un uso costitutivo o conoscitivo o scientifico ma solo ipotetico teoreticamente e regolativo teoreticamente e praticamente.

Ideale regolativoModello di tutte le cose, conformemente al quale ci rapportiamo ad esse. Sono le idee della ragione in quanto hanno un uso regolativi, cioè non per costituire una conoscenza ma per guidarla, come se… In quanto uso e guida ha carattere non solo teoretico ma pratico.

Intelletto – Una delle due facoltà conoscitive, quella attiva per cui spontaneamente pensiamo concetti e uniamo i concetti in giudizi. Facoltà del giudicare, e del pensare. Non può intuire. Le sue forme o strutture a priori o pure sono i concetti puri o categorie.

IntuizioneConoscenza alla quale l’oggetto risulta immediatamente presente. Può essere sensibile o intellettuale. All’uomo compete solo quella sensibile per cui un oggetto è immediatamente dato. Coincide quindi con la ricettività della sensibilità. Tale darsi del molteplice sensibile avviene secondo spazio e tempo, quindi, intuizione sta a intuizioni pure come concetto a concetti puri. Intuizione e concetto sono prodotto di una determinazione, l’una sensibile l’altra intellettuale.

Intuizione puraForma a priori della conoscenza sensibile, della sensibilità, struttura trascendentale che determina il molteplice sensibile, forma del dato empirico… Altro? Sì: spazio e tempo.

Io PensoUnità sintetica dell’appercezione, appercezione pura o trascendentale che deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni.

LogicaÈ lo studio delle leggi del pensiero discorsivo, cioè di quella conoscenza mediata (e non intuitiva) che avviene per concetti.

Logica trascendentale Lo studio delle regole dell’intelletto in generale ovvero lo studio delle conoscenze a priori che sono proprie sia dell’intelletto in senso stretto (studiato dall’Analitica) sia della ragione in senso stretto (studiata nella Dialettica).

Molteplice dato sensibile – Il dato prima di esser esperito è solo molteplicità non ordinata, non determinata. Nulla se ne può dire se non che è per me, per la mia conoscenza e quindi dato. In quanto è per me è fenomeno, mera apparenza. In quanto per me e recepito da me diviene il materiale della mia intuizione sensibile; imprescindibile contenuto di ogni conoscenza che voglia aspirare al carattere di scientificità.

Mondo – Una delle idee della ragione, idea trascendentale, unità del reale nel cosmo, non ha base scientifico conoscitiva. Oggetto erroneo della cosmologia razionale che pretende di riferirsi alla totalità del reale come ad una unita oggettiva e quindi determinabile, ma in quanto orizzonte essa è inabbracciabile e ogni proposizione su di essa può essere vera e falsa allo stesso tempo (antinome della ragione).

Noumeno – È l’oggetto del puro pensiero dell’intelletto (nous) a prescindere dalle condizioni a cui un oggetto può essere effettivamente dato alla nostra sensibilità. È la cosa in sé in quanto oggetto trascendentale. È un concetto limite che circoscrive le pretese della sensibilità.

Paralogismi della ragione Ragionamento errato che consiste nell’applicare la categoria della sostanza all’io penso, trasformandolo in una realtà permanente chiamata “anima”. In realtà poiché l’io penso costituisce una semplice unità formale attraverso cui null’altro viene rappresentato che un soggetto trascendentale dei pensieri = X, ad esso non risulta applicabile nessuna categoria e nessun valore positivo, del tipo di “immateriale”, “incorruttibile” o “immortale”. (È chiaro quel formale? La reductio ad unum è il modo di funzionare del pensiero che presuppone un cogito a monte. Poi, è ovvio, è anche trascendentale, anzi è il trascendentale per eccellenza, perché è la condizione delle condizioni di possibilità della conoscenza. Senza Io Penso non c’è l’unificazione delle categorie che unificano le intuizioni che unificano il molteplice esterno).

Pensare – È l’atto del riferire le categorie o concetti puri dell’intelletto a un oggetto. Se questo oggetto è una intuizione data si ha la conoscenza. Ma il pensare di per sé non è già conoscenza. Io posso infatti pensare qualsiasi cosa voglio, sotto l’unica condizione di non contraddire me stesso. Nel conoscere invece sono condizionato dal dato sensibile dell’intuizione. Chiaro? I pensieri senza contenuti sono vuoti e hanno come unica legge il principio di non contraddizione (identità & co.). Esempio: il cavallo alato per volare ha (sempre) bisogno delle ali ma può fare a meno delle zampe (quando non cammina); se io (oggi) taglio le zampe al cavallo alato questo (d’ora in poi) vola uguale. Mi sto contraddicendo? Sto forse dicendo A = non-A? No. Ma non sto certo conoscendo. Anche se sto applicando le categorie della causalità (se il cavallo perdesse le ali cadrebbe, poi), della sostanza (il cavallo quando vola, quando cammina e pure quando ipoteticamente precipita, perché prima gli ho tagliato le ali, deve possedere un sostrato che in tutte queste mutazioni permanga ancora identico e mi permetta di dire ancora: quello è sempre un cavallo; con o senza ali, con o senza zampe, pure spiaccicato per terra è sempre un cavallo… [Lo capisci ora che ogni pensiero è impregnato di tempo? Forma del senso interno. O te lo devo rispiegare tra un po’?])…

Prova teleologica – Prova dell’esistenza di Dio presentata da Kant stesso e incentrata sul carattere finalistico del reale che presuppone una causa finale. Anche questa, come le altre, non è una dimostrazione adeguata, in quanto paralogismo e in quanto nessuna dimostrazione scientifica è applicabile a Dio.

Psicologia razionale – Studio dell’io condotto con la pura ragione senza servirsi dell’esperienza, cade in inevitabili errori in quanto pretende di applicare le categorie o concetti puri dell’intelletto a un oggetto (l’anima) che per definizione non è oggetto, non è fenomeno, non se ne può dare rappresentazione.

Schematismo trascendentale – Dottrina dell'attività per cui l’intelletto fornisce schemi ai concetti, regolando così l’attività conoscitiva e venendo a fornire una connessione tra la sensibilità e l’intelletto stesso che altrimenti rimarrebbero sconnessi. Il tempo.

Sostanza – Categoria di relazione; è il concetto di ciò che permane nel divenire. Applicabile solo alle intuizioni.

Spazio – Forma del senso esterno, forma delle intuizioni, forma o struttura a priori della conoscenza sensibile, determinazione a priori delle intuizioni esterne, intuizione pura, possibilità dei fenomeni esterni e fondamento della geometria. Ha idealità trascendentale (è in un certo senso soggettivo) ma anche realtà empirica (ha validità oggettiva).

Tempo – Non è un concetto empirico ricavato dall’esperienza bensì una rappresentazione necessaria che sta alla base delle intuizioni. Forma del senso esterno, forma del senso interno, schema della conoscenza intellettuale. Ripeto: forma dell’intuizione in cui accogliamo e ordiniamo in successione i dati del senso esterno ma anche quelli del senso interno. Il flusso di coscienza, il pensiero si sviluppa in successioni temporali tanto che tutte le categorie o concetti puri dell’intelletto possono essere ricondotte a una determinazione a priori della temporalità (schematismo trascendentale). Forma del senso interno, cioè dell’intuizione di noi stessi e del nostro stato interno. Condizione “formale” della possibilità di ogni cambiamento e del divenire in generale (si badi: condizione formale! anche. Cioè il divenire avviene nel modo del prima e del poi. In più anche trascendentale perché non c’è intuizione che non sia filtrata dal tempo e quindi determinata temporalmente). Sul tempo si fonda infine la scienza matematica. Come lo spazio anche il tempo ha idealità trascendentale (è in un certo senso soggettivo) ma anche realtà empirica (ha validità oggettiva). Che manca?

Teologia razionale – Dottrina intorno a Dio. Studio di Dio mediante l’utilizzo della pura ragione (a meno che non ci si rivolga alla rivelazione). Pretende Dio come oggetto, cerca di dimostrarlo scientificamente. Entrambe le operazioni sono improprie. Le tre prove dell’esistenza di Dio che la teologia razionale propone (Anselmo, Tommaso e Kant stesso) sono confutate in quanto indebiti passaggi dal piano logico a quello ontologico e in quanto paralogismi della ragione.

Trascendentale – Niente giri di parole: che riguarda le condizioni di possibilità della conoscenza.

Universale – Giudizio il cui soggetto è una totalità degli individui. Giudizio con la massima estensione logica e conseguentemente la minima intenzione contenutistica. Contrario di particolare, minima estensione massima intenzione di contenuto.

Ultimo aggiornamento: giovedì 20 marzo 2003


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