Clinamen

Misticismo e suole

"Il bene ed il male sono una cosa sola. La strada che sale e la strada che scende sono un'unica identità, ma le scarpe non si consumano parimenti"

Dice Eraclito, scarpaio del paese, mentre soletta i sandali consunti di un uomo grasso.

Partirei oggi da questo assunto per proporre la filosofia della fatica applicata alla stessa strada.

Mi sembra lapalissiano affermare che chi percorre questa strada in salita faticherà di più, ma consumerà meno le suole delle scarpe rispetto a colui che la percorrerà in discesa; se poi quest'ultimo è uomo o donna grassa, non arriverà calzato in fondo alla stessa.

La viabilità oggi, su questa strada, s'è fatta complessa e intasata; giorni e notti si consumano nelle faticose salite dietro a uomini grassi e lenti; e attimi senza sapore saranno le veloci discese, occupate per lo più a scansare rovinose cadute di persone senza freni.

In ogni caso chi arriverà in tempo alla fine della strada in salita proverà gioia nel vedere i propri piedi ancora calzati. Chi arriverà velocemente alla fine della discesa troverà invece l'ultimo segmento dei propri arti inferiori sanguinante e privo di protezione.

Tutto questo perché il misticismo è la fede nell'unità, il rifiuto di ammettere l'opposizione o la divisione e perché una strada sola è poco per tutta questa gente.

Il fatto poi che Parmenide dirotti il corso del fiume in un largo giro su se stesso per poter affermare: "Ogni cerchio si chiude e preferisco lavarmi sempre nello stesso fiume" , e che Platone di rimando lo apostrofi dicendo che: " L'acqua può essere la stessa, ciccio, ma l'uomo che lavi oggi non è quello di ieri", ci fa capire quanto l'unità mistica sia divisa e che volendo le strade potrebbero essere almeno due e una delle due potrebbe anche essere piana.

Ora, egregi colleghi, se a tutto questo noi aggiungiamo ciò che disse Spinoza: "Il bene non esiste ed il male è illusorio" arriveremo alla conclusione che il filosofo olandese non si è mai preso un cartone, che la levigatura delle lenti lo portava ad estraniarsi dal mondo reale e dai pub e che la strada piana si trova nei Paesi Bassi.

Ma noi, uomini di montagna, scalatori e discesisti, faticatori e paraculi, cosa potremmo dire allo scarpaio, se non di fornirci di sandali ben suolati e con semenze ben ribattute?

L'uomo sceglie il verso della strada a seconda della propria ragione o intuizione e spesso nel dubbio rimane fermo al semaforo spento, incapace di risolvere il traffico che gli si crea nella testa.

Solo un repentino movimento romantico Rousseiano di napoletana istintività darebbe una mossa a queste code cerebrali, e senza l'aiuto di vigili urbani dignitosamente rilassati sotto un sole agostiano.

Concludo con un invito a voi tutti.

Armonizziamo i nostri cervelli e rispondiamo a questa domanda :

L'uomo è sufficientemente ragionevole da essere istintivo?

O come temeva Bergson, "Quando l'istinto e la ragione entrano in conflitto sono cazzi discretamente amarognoli"?

Avete 512 secondi per rispondere, potete usare l'aiuto da casa e se rispondete esattamente sarete illuminati.

Alla prossima con ragionevole rispetto, dal vostro

Prof. Bertrando Del Ruscello Del Poggetto