Clinamen

Destra, centro, sinistra

La coalizione che andra' al governo a fine mese, cosi' sembra, e' la stessa che ha governato l'Italia per mezzo secolo: democristiani, socialisti, liberali, repubblicani, socialdemocratici, ieri con l'appoggio esterno o l'avversione, secondo le circostanze, di missini che oggi in AN sono a pieno titolo al timone, e alterni atteggiamenti di radicali, e il sostegno o la contiguita' di mafia, massoneria, servizi segreti deviati, e il foraggiamento, ricambiato, di grandi impresari. Forse sapra' essere peggiore di se stessa, questa coalizione odierna, anche se dubito che la destra, oggi piu' furba e morbida, riprenda la strategia delle stragi come in passato. Certo potranno essere anni molto brutti, brutti come gli ultimi cinquanta o anche piu', ma forse abbiamo avuto di peggio.

Quel che invece mi preoccupa maggiormente e' l'involuzione della cosiddetta sinistra. Mentre la destra ha fatto e continua a fare il suo mestiere, anzi affinando sempre piu' la strategia e la tecnica, la sinistra e' passata dal crescendo degli anni cinquanta-sessanta e fino alla meta' degli anni settanta, alla deriva successiva, con uno scadere a destra progressivo. Anziche' fare cultura e politica di sinistra e tentare di portare a sinistra gli elettori, forse stanca di stare perennemente all'opposizione e all'opposizione isolata, ha cominciato, dall'opposizione, a cercare compromessi con la maggioranza, ottenendo si' concessioni nei programmi ma pagando il caro prezzo di non poter piu' essere coerente fino in fondo; e sempre piu' coinvolta nella spirale del potere ha poi inseguito l'elettorato di centro e di destra spostando al centro e a destra la propria politica. Questo le ha consentito alleanze prima considerate racapriccianti, fino a giungere all'Ulivo, in cui era quasi definitivamente sancito l'abbandono dei precedenti principi sociali, e con l'Ulivo, sia pure con l'appoggio di Rifondazione Comunista, e' giunta al potere ormai svuotata dei suoi piu' significativi contenuti.

La passata legislatura ha visto la continuazione di questa tendenza, al punto che Rifondazione Comunista ha dovuto abbandonare l'alleanza, spaccandosi, e al punto che un'altra parte dell'elettorato di sinistra, gia' dubbioso, non ha potuto piu' riconoscersi in quella formazione. Non ho analisi sugli spostamenti dei voti, ma dubito che sia stata Rifondazione Comunista ad averne fatti perdere all'Ulivo, avendone persi e non guadagnati anche Rifondazione Comunista. Sono portato a pensare, invece, che Democratici di Sinistra abbiano perso per astensioni e per passaggi a liste locali o perfino a Forza Italia.

Questo non significa che l'Ulivo non possa vincere le prossime elezioni, ma temo che lo fara', se lo fara', spostandosi ancor piu' al centro, per cui si andra' ad un panorama politico di tipo statunitense, con due coalizioni che differiscono tra loro, certamente, ma che escludono entrambe la presenza di significativi elementi di sinistra. Ed e' questo suicidio della sinistra a preoccuparmi, piu' che il governo di una destra decisa. Perche' una destra decisa puo' essere battuta da una sinistra, ma nessuno ci salvera' piu' dalla tenaglia tra il centro e la destra. A meno che non si ricominci a promuovere e diffondere una rinnovata cultura di sinistra.
(riflessione raccolta dalla lista totem)

Giuseppe Ricciardi
Capo d'Orlando (ME)