Clinamen

I nuovi soffiatori

Negli ultimi decenni la nostra esistenza si è andata sempre di più caratterizzando per il suo spingerci al consumo di qualsiasi cosa che avesse la benché minima apparenza di una merce. Poteva trattarsi di una lavastoviglie sino a giungere ad un deposito bancario o un provider che ci consentiva ad operare in borsa, tutto andava bene, purché fosse qualcosa che potevamo mostrare ai nostri amici pieni di invidia. Ci siamo così ritrovati in pochi anni tutti, chi più chi meno consapevolmente, ad accettare senza originalità o allegria modelli di vita indotti e a tramutarci in assertori passivi di valori imperniati sul voler apparire. Il carattere distintivo di tale modo di essere, ma forse dello stesso concetto di esistenza e' l'egoismo, un egoismo che non ha nulla a che fare con l'istinto di sopravvivenza che Maimonide definiva "cattiva inclinazione naturale", ma che è a sua volta minato dal terrore, terrore di fallire, di non essere all'altezza dell'immagine che si vorrebbe dare di se, terrore di avere troppo poco e non sopravvivere a se stessi.

Questa crescita esponenziale dei consumi non poteva non portare alla messa in crisi dei valori sociali, accompagnata da una successiva crisi materiale non tanto di produzione, quanto di potere d'acquisto. A questo punto tutto il castello di carte che era stato costruito è crollato lasciando un immenso vuoto esistenziale e gran parte della collettività si e' trovata costretta a dover cercare un nuovo scopo di vita in orizzonti diversi, non c'è da stupirsi quindi se nel giro di poco tempo abbiamo potuto vedere il proliferare di sette religiose e sedicenti maghi che promettono paradisi alternativi, anche se, ai dati di fatto, erano stati loro ad edificare i castelli di carte.

Già nell'antichità la figura del mago taumaturgo era presente soprattutto nelle campagne, dove la classe contadina emergente rappresentava un serio pericolo per il ceto dirigente che abitava nel borgo e gestiva tutto il traffico commerciale. Nelle campagne il mago aveva il compito di lanciare anatemi contro chi desse l'impressione di mirare a sovvertire l'ordine costituito, ricorrendo anche all'accusa di cannibalismo e bevitore di sangue d'infanti.

Oggi, con l'allargarsi dei mercati e lo spostarsi dei mercati i maghi, inseguendo il proprio pubblico, si sono trasferiti nella citta', subendo un apparente drastico mutamento. Se prima bollavano la civiltà come frutto di Satana e predicavano l'astinenza (i beni di consumo erano limitati), ora hanno fatto propri i "valori" tipici della società industriale e post-industriale e si sgolano per incrementare l'immaginario collettivo con la promessa di una rinascita che pare avvicinarsi alla mitica età dell'oro. "Il mago XXY risolve a qualsiasi distanza, anche a domicilio, problemi d'amore, affari e fortuna.." "Mago ZZT, toglie la negatività e ridona la gioia di vivere.." Il mago XSB ridona l'eterna giovinezza" "HTW..non e' solo un mago, da anni dedica la sua vita al bene del prossimo, se non siete soddisfatti ..sparirà" "Cambia il tuo destino! ..Basta un segno sul talismano magico dei tre colorii e fermerai le forze del male". A giudicare dalla quantità degli annunci che troviamo a grandi titoli sui quotidiani o che leggiamo sui giganteschi manifesti che addobbano le nostre città, si intuisce non solo che è scoppiata una nuova febbre che in qualche modo si richiama ai deliri millenaristici del medioevo, ma che i fautori di tale occultismo catastrofico debbano trarre grandi vantaggi, quantomeno, che prevedano un ingente rientro del proprio operato a breve scadenza, altrimenti non si capisce come possano pensare di arrivare a coprire le spese pubblicitarie e delle tasse per le affissioni in luogo pubblico. Le piazze, i giornali e le televisioni si sono arricchite in maniera dilagante di maghi e sensitivi dalle conoscenze superficiali che, basandosi su nozioni acquisite librescamente, decantano con discorsi fumosi paradisi e rimedi irrealizzabili e soffocano ogni possibile presa di coscienza reale offrendo a buoni prezzi rimedi fantasiosi per alleviare i problemi materiali ed esistenziali creati dal modello di vita da loro stessi propagandato.

Con questo genere di occultismo si e' andato diffondendo sempre di più un genere di sottocultura legato alla superstizione o, nel migliore dei casi, ad un mondo salottiero di mezza cultura, identificabile in atteggiamenti stereotipati quali sorrisi, banalità gridate, cori e sfoggio di erudizione appiccicaticcia.

I modelli che vengono proposti dai sedicenti negromanti nelle loro lunghe sedute medianiche non implicano un mutamento nella cognizione di vita ne' tendono a portare uno sconvolgimento globale per la scoperta di una rinascita ideologica e materiale, niente di tutto questo, anzi sono l'esaltazione dello status quo quale vita ottimale e gratificante. La loro cognizione di pubblico è estremamente semplificata e si riferisce alla famiglia nel senso più specificatamente piccolo borghese della parola (marito, moglie, fidanzato, zie) e cio' che riguarda la realizzazione del se investe la vita mondana nel senso stretto del far carriera, consumare e accumulare denaro, quindi al piccolo quotidiano che fingono di denigrare. Ciò che stupisce nel leggere le cronache degli avvenimenti giudiziari che di tanto in tanto le strutture legislative dello stato intraprendono a carico di taluni maghi non sono tanto i capi di accusa, ma le sentenze assolutorie: si ha la spiacevole sensazione che si tratti il più delle volte di espedienti per poter dimostrare la innocenza e infallibilità degli stessi maghi. Colpisce infatti come le sentenze legate a giudizi indetti per valutare i danni arrecati da aspettative non ottemperate o da strane operazioni alchemiche messe in atto da parte di taluni sedicenti negromanti per ottenere proprie operazioni alchemiche, si risolvano in una sequela di motivazioni assolutorie che non hanno nulla a che fare con il senso della realtà, ma siano strettamente legate al mondo dell'onirico e del fantastico.

Se in certo senso si può riconoscere a questi sedicenti maghi il "merito" di rappresentare l'ultima ancora di salvezza per le persone che hanno perduto ogni speranza in un miglioramento ed hanno davanti a se solamente la disperazione, tuttavia va sottolineato che non hanno nulla a che fare con la sapienza vera, ma possono al massimo essere paragonati ai "soffiatori", cioè a coloro che nel medio evo, ignorando i significati simbolici dei testi tradizionali, si dettero a sperimentalismi vari di grande effetto per far credere al volgo che fosse possibile produrre materialmente dal nulla oro per tutti e giocarono sulla buonafede dei disperati per acquisire potere, demonizzando chi, invece, più realisticamente, invitava alla moderazione dei consumi.

lori