Clinamen

Della vita e della morte, come del pranzo e della cena.

Nel contesto dell'analisi della congruità del pensiero Jung(h)iano, vorrei sottolineare ciò che diceva Cornelio Cervetti a suo tempo: ' Tornando anzitempo a casa, dato che il Pallini m'aveva dato buca la settimanale partita a filotto, ho beccato il Beccari, figlio di puttana e del macellaio Carlo, scopare indefessamente con la mia ex-consorte; la fu Giovana Vacca '.

Secondo il Cervetti questa non fu nè legge naturale e tantomeno verità statistica, ma semplicemente incornamento massiccio, dettato da uno squilibrio insolito dei tempi comuni; dove per tempi comuni non intendiamo, come asseriva l'Abate Ciccio, l'uniformità dell'esistenza, ma la pericolosità delle abitudini.

In questo senso, è assiomaticamente vero il fatto del grande cambiamento avutosi nella vita del Cervetti, grazie al principio della casualità. L'interferenza del CASO, in questo caso, ha dato luogo ad un processo penale a carico dello stesso per omicidio plurimo aggravato. Con tutte le attenuanti del cazzo.

Unico testimone un cinese, che seduto di fronte la casa del Cervetti aspettava gli eventi, essendo a conoscenza della tresca ed essendo anche un gran guardone.

Ora, se spostiamo l'antica visione del cinese, e cioè lo scopamento fedifrago, su quella che avrebbe potuto essere una realtà empirica diversa, diremmo che l'orientale, violentando la sua natura attendistica e osservatoria, avrebbe potuto cambiare l'andamento della storia e quindi, degli eventi stessi.

Sarebbe stato sufficente, da parte del muso giallo, un'azione diversiva del tipo:

- Mi scusi signol Celvetti, non avlebbe una sigaletta?- E da lì, finire a parlare del tempo o delle teorie Quantistiche; dando modo così ai cornutomani di finire l'amplesso e la propria vita in maniera più naturale. Avremmo avuto una sincronicità non adeguata ai princìpi moderni del 'fatti i cazzi tuoi', ma si sarebbe evitato un inutile spargimento, di sangue, materia cerebrale e liquido seminale: bizzarri ingredienti della nostra vita.

Il succitato pensiero del Cervetti si rappresenta attraverso la conoscenza fisica del caso e si relaziona razionalmente al pensiero di Verrucchio da Forlimpopoli che nel tardo Basso Evo proclamava nelle piazze, seduto su uno scranno, l'ineluttabilità degli eventi e quindi l'inutilità del 'fare e brigare, tanto c'è sempre qualcuno che scombina il tutto'. Questo assioma venne ripreso due secoli più tardi da Niccolò di Raffaello de' Pericoli detto il Tribolo che lo perfezionò dichiarando: - Perchè architettare, costruire, insomma, lavorare, quando poi una farfalla, con il suo batter d'ali può distruggere tutto in un secondo?- Il teorema non suscitò gran impressione al tempo e solo molti anni dopo la morte del Tribolo, assunse il suo pieno significato, venendo ampiamente valorizzato sotto il nome de ' Il Primo Post-Tribolo Della Casualità Umana'. Accanto al Post-Tribolo fu affiancato, in tempi più recenti da Luigi Menante da Castel d'Assio lo studio sul 'Desiderio Rinnovabile Nella Casualità Del Caso', dove per desiderio non s'intende il ghiribizzo o l'uzzolo, ma la possibilità di centrifugare i sensi penetrando in profondità gli umori vulvali.

Il piacere, secondo il Menante, è identificabile nella pulizia pavimentale applicata al sesso. Il concetto, trova ampio spazio negli ammassamenti organici dei nostri tempi, dove si pulsa senza pensiero e senza coscienza, riducendo il ruolo di morte fisica alla sola mancanza di desiderio sessuale.

L'appiattimento energetico dell'individuo, consolida, secondo le teorie più moderne, l'annientamento della materia, dando inizio ad una prematura transizione dell'anima, con conseguente irreversibile distacco della persona dall'ambiente circostante.

La famosa frase di Cartesio 'Coito Ergo Sum' ha portato l'uomo occidentale ad identificarsi con il proprio sesso invece che con la propria mente e come conseguenza della separazione cartesiana, l'uomo moderno è consapevole di un cazzo e in molti casi vive costantemente isolato nella tana pelosa. Disturbare questo movimento dinamico, scollega le manifestazioni cosmiche in atto, producendo la disgregazione della realtà intima ìnsita nell'individuo moderno e come disse Sigismondo Froid nel suo libro 'L'interruzione Coitale', ciò, alla lunga, potrebbe portare a fastidiose disfunzioni submicroscopiche, nonchè peti terrificanti.

In tutto questo, la poesia non è introducibile. O meglio, è introducibile solo se aiutata da pastori erranti nell'Asia alla ricerca della capra perduta. In conclusione vorrei citare Openhause che a domanda risponde:

-La posizione dell'atto sessuale è sempre la stessa?- -No-
-La posizione cambia col passare del tempo?-
-Si- -Durante il rapporto il membro è fermo?-
-No-
-Durante il rapporto il membro è in movimento?-
-Si, a meno che il proprietario dello stesso non si sia addormentato.-

A questo punto sembrano rieccheggiare le parole di Downisad:

- Costui si muove, costui non si muove; costui è lontano, costui è vicino; costui è dentro, costui è
fuori......dentro.....fuori......dentro....fuori.....dentro..fuori
..aaaaaahhhhhhhh....-

Coito. Prof. Bertrando Del Ruscello Del Poggetto