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E' morto DIVX...
evviva DivX;-) !!!
di Daniele
Romano
C'era una volta... si potrebbe anche
cominciare così: c'era una volta un sistema di protezione dei video DVD dal
nome DIVX (Digital Video Express) che fu progettato per rendere leggibili i
supporti solo un numero limitato di volte.
Naturalmente dalle nostre parti di questo formato non si è neanche sentito
parlare, a causa del cronico ritardo di cui soffre la tecnologia europea
rispetto ai cugini d'oltreoceano. Ma negli States ed in Giappone è stato possibile, per un
certo periodo di tempo, acquistare a prezzi bassissimi (5-10$) questo genere di
dischi che avevano la caratteristica, una volta inseriti nel lettore, di essere
visibili solo per un periodo di 48 ore, trascorse le quali il supporto risultava
inutilizzabile.
Si trattava, in sostanza, di una sorta di noleggio col "vuoto a
perdere".
In ogni caso il "progetto DIVX" è morto prematuramente, a causa dello
scarso successo di mercato, prima ancora che iniziasse la produzione di lettori
specifici anche per la cosiddetta Area Geografica 2, a cui appartiene anche
l'Italia.
Aneddotica a parte, molti di voi si staranno chiedendo le ragioni di questo
(triste, dal momento che c'è anche un morto di mezzo) preambolo. E' presto detto: ci tenevo a fugare ogni dubbio, visto che
il vero protagonista di questo articolo è quasi un omonimo (faccina a parte)
del poco fortunato sistema di protezione, ma con questo non ha nulla a che
vedere.
La vera storia di questo articolo comincia dentro una
"fumetteria", in un pomeriggio come tanti, quando un tale di mia
conoscenza mi si avvicina e, sottovoce, mi chiede:
- Ti interessa il "film di Matrix" (sic...) su CD?
- Intendi dire DVD?
- No, proprio su un normale CD: lo puoi vedere col computer.
- Ma è completo? ...E come ci entra su un solo CD?
- Per essere completo è completo. Come hanno fatto a farcelo entrare non lo so,
ma si vede bene anche a tutto schermo!
Così mi faccio prestare il CD incriminato, convinto che, per credere, avrei
dovuto provare personalmente.
Me lo porto a casa, lo apro e dentro c'è davvero un singolo file "matrix.avi"
di 670Mb oltre ad un piccolo file ".zip".
Quanto vado per aprire il file ".avi" col MediaPlayer non ci riesco, e
allora mi rendo conto che quel piccolo file ".zip" sarà determinante
per la visione del film.
Dentro quel file ".zip" c'è una roba che si chiama DivX;-) (notare,
stavolta l'alternanza maiuscolo/minuscolo e la faccina che, come
dicevo, fa anch'essa parte del nome), e installando quella "roba" mi
è stato possibile vedere il film, che era davvero intero e di buona qualità
sia video che sonora.
Vediamo insieme di che si tratta.
In poche parole, come molti di voi avranno già intuito, DivX;-) è un formato di compressione
Audio/Video: questo formato consente di ottenere rapporti di compressione anche
del 80% su un film in DVD, permettendo così di immagazzinare qualcosa come 2 ore di filmati su un normale CD da
650-700Mb, pur mantenendo un ottimo rapporto compressione/qualità.
Sviluppato quasi
per scherzo (l'obiettivo, come vedremo nel dettaglio più avanti, era quello di
prendersi gioco di "mamma Microsoft", ancora una volta) da un paio di
programmatori dilettanti (ma mica tanto dilettanti, visti i risultati), il DivX;-)
promette di diventare quello che per l'audio è il formato mp3.
Di certo non si potranno trasferire i film su Internet così facilmente come si
fa con gli
mp3, in quanto le dimensioni rimangono comunque considerevoli, ma la crescente
diffusione di tariffe telefoniche "flat" per la connessione ad internet e l'uso
di programmi che "tagliuzzano" i download (vedi Download Accelerator,
Go!Zilla, GetRight e simili) rende l'ipotesi sempre più abbordabile.
Ma procediamo con ordine: come si è arrivati a DivX;-)?
Nel corso degli ultimi anni le tecniche di compressione dei formati multimediali
hanno fatto passi da gigante sia nel video che nell'audio, e gran parte del
merito lo si deve agli algoritmi Mpeg creati e sviluppati dal 1993 in poi
dall'omonimo team.
Nel tempo gli algoritmi Mpeg si sono evoluti, specializzandosi in varie forme
per il video e per l'audio. Il più famoso formato di codifica-decodifica (codec)
per l'audio è sicuramente Mpeg1 layer3, meglio conosciuto come mp3: malgrado la
sua giovane età si è affermato come standard di fatto, grazie alla
capacità di comprimere l'audio (rendendolo così più facile e veloce da
scaricare attraverso internet) ma allo stesso tempo di preservarne intatta la
qualità.
Per il video le cose non sono state altrettanto semplici.
I video, a causa della loro maggiore necessità di banda, sono sempre stati
molto "ingombranti" ed anche i compressori più potenti non hanno mai
permesso di rendere facilmente scaricabile un video da internet mantenendone
intatta la qualità; l'unico metodo utilizzato fino ad ora è stato quello di
degradare il video in termini di qualità (un numero minore di fotogrammi al
secondo, ridotta profondità di colore, risoluzione più bassa, ecc...) in modo
da ridurne anche le dimensioni. Su questo principio si basano i formati di
compressione video più diffusi fino ad ora: Mpeg1 e Mpeg2.
Mpeg1 è stato, fin dalla sua nascita ufficiale, il formato più utilizzato per internet: essendo stato ottimizzato per i video a bassa risoluzione, occupa poco spazio ma rende poco anche in termini di qualità. Mpeg1 utilizzato con il miglior rapporto compressione/qualità (in modo da consentire una trasmissione agevole in rete) permetteva di salvare video digitali con una qualità appena decente e comunque di gran lunga inferiore a quella delle videocassette VHS. Utilizzando, invece, fattori di compressione meno "spinti" in modo da mantenere una qualità simile al VHS, si ottenevano file troppo grandi da mandare in rete.
Mpeg2 funziona in modo simile però è stato ottimizzato per i video in alta risoluzione, tanto che viene utilizzato come standard per la codifica di video digitali sia via satellite sia sui DVD. E' inutile dire che, sebbene Mpeg2 utilizzi una compressione più efficiente di Mpeg1, crea comunque file ancora troppo pesanti per una trasmissione in rete. Per contro, cercare di comprimere un film usando il formato Mpeg2 con una risoluzione più bassa non ha molto senso perché l'algoritmo, studiato ed ottimizzato per l'alta risoluzione, risulta essere poco (o niente affatto) efficiente se utilizzato a basse risoluzioni.
Mpeg4, partendo dai risultati (e dai piccoli "spazi" lasciati aperti
nella progettazione) di Mpeg2 e sfruttando le leggi della ridondanza
spaziale e temporale, aggira i limiti dei due formati che lo hanno preceduto.
Ovviamente ci sono tantissimi vantaggi che Mpeg2 possiede e che Mpeg4 non offre
a causa del fine che si propone: elevata compressione e buona (non eccellente)
qualità.
Mpeg4 sarebbe così il formato ideale per una qualità video, non certo
paragonabile a quella del DVD, ma sicuramente migliore di quella del VHS con, in
più, l'indubbio vantaggio di una maggiore portabilità,
Purtroppo, però, è soggetto ad alcune limitazioni d'uso a causa di diritti
d'autore e brevetti che sono proprietà di poche (sempre le solite) importanti
aziende del settore.
La Microsoft, ad esempio, ha brevettato un formato video che
utilizza al suo interno la compressione in Mpeg4: questo formato si chiama
"asf" (advanced streaming format). Per manipolare video in formato
".asf" con la compressione mpeg4, quindi, si sarebbe obbligati ad usare (leggi: acquistare)
programmi della Microsoft o di case a cui la Microsoft abbia concesso una
licenza d'uso (case il cui numero, peraltro, si conta sulle dita di una
mano).
Purtroppo per la Microsoft (una volta tanto...) formati video come ".asf"
o ".avi" funzionano come delle black-box che possono contenere di
tutto al loro interno, rimanendo identici nell'interfaccia esterna: quindi, al
suo interno, il file video può essere compresso con vari codec (tra cui Mpeg1 e
Mpeg4 per il video o mp3 per l'audio) pur mantenendo esternamente l'estensione ".asf" (o
".avi") e quindi la possibilità di essere letti dagli stessi lettori
che si sono sempre usati.
E qui sta la trovata geniale della coppia di programmatori: prendere il codec
Mpeg4 della Microsoft, limitato agli ".asf", modificarlo ed usarlo
all'interno di formati diffusissimi come ".avi" (per il quale esistono
centinaia di programmi di acquisizione, elaborazione, e lettura, molti dei quali totalmente gratuiti).
E così è nato così il DivX;-).
Tra le caratteristiche di tale formato, oltre l'elevato livello di
compressione, possiamo annoverare anche una elevatissima efficienza del codec
(relativamente brevi tempi di codifica anche sulle macchine più lente che
arriva, addirittura, al "real time" per le macchine più potenti),
e un "comodo" fattore di scalabilità sia in codifica (attraverso la
scelta automatica del miglior livello di compressione), sia
di decodifica (persino le macchine più lente possono vedere ugualmente i filmati
rinunciando ad un po' di qualità, anche in quiesto caso in modo automatico e
trasparente all'utente).
Per l'audio fa ricorso direttamente all'mp3, o al "DivX;-) audio" che
non è altro che il Codec Microsoft Windows Media Audio "crackato".
L'unico neo di DivX;-) è che la qualità decade drasticamente nel video interlacciato:
l'incapacità a gestire l'interlacciamento in maniera efficiente (diversamente
da quello che avviene con mpeg2) sconsiglia fortemente l'uso del DivX-) per tali
risoluzioni.
Al contrario il DivX;-) si trova perfettamente a suo agio con
risoluzioni 704*576 (o 720*576: le tipiche risoluzioni
"televisive") e video progressivo (i film DVD).
Attualmente il DivX;-) è già disponibile per tutte le piattaforme
"domestiche" presenti sul mercato (Windows, Mac, Linux e BeOS), generalmente
nella forma di un
piccolo (poco più di 500 kbytes) plug-in per il MediaPlayer che, una volta
scaricato, de-zippato e lanciato, si aggiungerà
da solo nella lista dei codec riconosciuti dal sistema.
Purtroppo (almeno per il momento) la codifica DivX;-) non è compatibile con i
lettori DVD da tavolo, i filmati sono quindi riproducibili unicamente
utilizzando un computer.
Sempre per il momento (ma dategli tempo...) non esiste un metodo di catalogazione e
reperimento per i filmati come quello esistente per gli mp3 (vedi Napster e
simili), ma è sufficiente eseguire qualche ricerca, al di là di quei due link
che segnalo alla fine di questo articolo, per trovare su internet pressoché
ogni genere di film, solitamente "depositati" su server ftp.
Per ovvie ragioni non mi è possibile darvi gli indirizzi in questione, ma sono
comunque facilmente raggiungibili partendo dai link che vi propongo.
Buona visione a tutti! ;-)
Un paio di link utili...
Questa sezione è curata da: Luca Sabatucci |