Niente Paura!

(Consigli dell'oste anziano per affrontare le fasi di transizione)


Le fasi di transizione, si sa, sono quelle in cui si fuoriesce da una particolare situazione per entrare in un'altra; provocano crisi e paure quando si va peggiorando.

Quando Pietro Ingrao, di fronte alla svolta della "Bolognina" pronunciò la storica frase "Bisogna mantenere ferma la prospettiva della fuoriuscita dal capitalismo", Lanfranco Turci, emiliano sagace, parò la mossa ponendo dalle pagine de "L'Unità" una domanda, apparentemente ingenua, ma del tutto velenosa: " va bene compagni, fuoriusciamo, ma per entrare dove?".

Così cominciò lo sfaldamento del vecchio P.C.I.

I sessantottini esclamarono a pieni polmoni: "Che domande del cazzo! Si entra tutti in birreria!".

I settantasettini, i filo autonomi, gli indiani metropolitani e i figli dei figli dei fiori organizzarono picchetti duri per imporre una scelta più orientata verso il malessere sociale e giovanile, pretendendo di fare entrare tutti in pizzeria, dove si sarebbero potuti perpetrare espropri proletari d'abbondanti razioni di grappa.

Quelli di più antica formazione, scortati da un servizio d'ordine piuttosto alticcio, furono irremovibili: "Noi andiamo in osteria e non ci sono cazzi!".

I più intellettuali schivarono abilmente la massa e corsero al cinema a vedere la "Ubalda tutta nuda e tutta calda", mentre uno degli anziani della Direzione, ansimando e pensando d'essere troppo vecchio per queste cose, da solo, si diresse lentamente verso "Giolitti", famosa pasticceria romana a due passi da Montecitorio.

Non si ritrovarono più!

Noi non possiamo permettere che i gentili visitatori della nostra pagina Web si confondano così e si disperdano, impauriti o arrabbiati, travolti da fasi di transizione troppo violente, sballottati da fuoriuscite troppo rocambolesche o, infine, sorpresi da entrate deludenti o drammatiche.

Noi abbiamo l'esperienza per aiutarvi, conosciamo tecniche sofisticate apprese in anni di pratica e di sperimentazione sul campo, soprattutto, abbiamo dovuto confrontarci con un certo Oste descamisado, prima bestemmiatore incallito, poi devoto cristiano ed ora, finalmente, Santo e Martire, e tutto ciò per merito esclusivamente nostro (Lui di suo non mette mai niente, neanche in ristorante!).

Se state passando dai trenta ai quaranta, o dai quaranta ai cinquanta o, peggio ancora, se andate per i sessanta, o se avete litigato con l'amante, non disperate: tutto si aggiusta!

Rivolgetevi pure a noi con fiducia, ma prima di tutto lasciate che vi indichi tre cose da leggere ed un verbo su cui riflettere.

LE LETTURE:

  1. "La poubelle agréée" di Italo Calvino: racconto contenuto nel libro "La strada di San Giovanni" edizioni "Arnoldo Mondadori" 1990;

  2. "Epistola a Meneceo" di Epicuro, meglio nota come "Lettera sulla felicità": contenuta nel libro "Epicuro - Opere" a cura di Margherita Isnardi Parente, edizioni "TEA" 1993;

  3. "Lo Zen e il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel, edizione "Adelphi" 1995.

IL VERBO:

Svuotare, sia nella forma attiva, magari coniugato con il sostantivo bottiglia/e, che nella forma riflessiva: svuotarsi, come rito di purificazione, "necessità quotidiana di separarti da una parte di ciò che era tuo, la spoglia o crisalide o limone spremuto del vivere, perché ne resti la sostanza, perché domani tu possa identificarti per completo (senza residui) in ciò che sei ed hai", aggiungo io: svuotarsi per provare, domani, il piacere di riempirsi ancora.

Alla prossima.

                                                                                                       L'anziano


P.S.: "Non indugi il giovane a filosofare, né il vecchio se ne stanchi", ma si faccia con calma e concentrazione e, possibilmente, in solitudine.

Se siete genitori, prima di mettervi a leggere queste note date un pugno nell'occhio al vostro ultimogenito e cacciatelo da casa, vi farete perdonare regalandogli un telefonino con i video giochi; se invece siete nonni, legate al tavolo i vostri nipotini e sigillate loro la bocca con nastro adesivo forte, in modo che non vi disturbino, dopodiché li porterete in discoteca; infine, se in famiglia c'è un cane adorato da tutti, cui ovviamente dovete badare solo voi, spiegategli, con le buone o con le cattive, che se vuole andare a fare la pipì lo deve fare da solo; se è necessario dategli pure le chiavi di casa, tanto le perde di sicuro!

La moglie? Cosa posso dirvi: trattatela sempre bene! Come toglierla di torno per il tempo necessario lo dovete sapere voi; se ancora non l'avete scoperto cambiate sito:

il Club dei Vedovi Neri non è roba per voi!



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