Il Comune di BadesiHome

La spiaggia con le Dune


Quando dopo aver lasciato Castelsardo e Valledoria, si inizia, dirigendosi verso Santa Teresa, a salire sulle prime colline che costeggiano da occidente la piana del Coghinas, non si passa dentro Badesi, che si estende verso destra, ma lungo la strada che attraverso le sue frazioni (La Tozza, Muntigioni e Azzagulta) conduce a Viddalba; basta osservare il paesaggio, e fermarsi anche solo un attimo a sentir parlare gli abitanti, per rendersi conto che ci si trova ormai in Gallura.

Finito il paesaggio misto di tufi, arenarie, marne, trachiti e conglomerati marini, che caratterizza questa parte d'Anglona, entriamo in una zona dominata dal granito che conferisce al terreno il tipico aspetto rossastro e granuloso. Soltanto guardando a sinistra, verso il mare, si riconosce un'area diversa: sono le dune sabbiose che stanno a ridosso dell'amplissima spiaggia, popolate di interessanti specie vegetali, tra le quali i caratteristici ginepri piccoli e contorti. A un centinaio di metri sul livello del mare, il centro abitato, esposto felicemente a sud-ovest, rivela le sue origini recenti. La scarsitá di monumenti antichi (sono attestati solo tre nuraghi e la parrocchiale dedicata al Sacro Cuore risale solo al 1900) induce a ritenere che il territorio sia stato poco frequentato ed isolatamente abitato durante l'antichitá. Tuttavia, la zona doveva essere attraversata da un percorso stradale romano.

Nel 1928, durante l'esecuzione di alcuni lavori stradali, venne infatti alla luce un ripostiglio di danari romani riferibili ai secoli I e III sec. a.C. Il tracciato viario romano partiva da Olbia e, dopo aver attraversato la fertile regione dell'Anglona, raggiungeva Porto Torres. Durante il medioevo, l'antica arteria faceva tappa ad Ampurias, centro di notevole importanza posto alla foce del fiume Coghinas.

Negli ultimi decenni si è venuto consolidando il nuovo assetto economico del territorio. Ridotto ormai al minimo l'apporto dell'allevamento, è cresciuto quello dell'agricoltura, divisa in due settori: le colture pregiate (carciofi, pomodori e altri ortaggi) della piana irrigua; la viticoltura della collina: gli ottimi vini prodotti in parte nella cantina sociale "La Marina" sono già noti nell'isola e fuori.

Ma il settore che presenta le maggiori prospettive è il turismo: ha il suo punto di forza nella grande spiaggia che si stende dalla foce del Coghinas alle rocce dell'Isola Rossa, e della zona delle dune.

Lavorano a pieno ritmo alberghi, ristoranti, villaggi e due campeggi.
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