Benvenuti sul sito di Ivan Coccarelli

Dottore in Geologia


Geologo Ivan Coccarelli



IL PARCO ASTRONOMICO – NATURALISTICO DI CECCANO:

 

un parco del "Tempo".

 

Il termine "tempo" deriva dal greco "tèmno" e dal latino "temperare". Entrambi significano l’atto con cui qualcosa è diviso secondo ordine e misura.

Quando Platone, filosofo greco (427 – 347 a.C.) , descrisse la creazione del mondo affermò che il demiurgo (esecutore degli ordini divini ) "temperò", cioè divise secondo ordine e misura, il caos che gli stava di fronte.

Per molte attività umane è necessario, al fine di evitare il "caos", definire e misurare lo scorrere del tempo e, dovendo operare una primitiva segmentazione del suo fluire, non c’era cosa più spontanea, per l’uomo primitivo, che assumere come riferimento un evento naturale vistoso e ripetitivo: l’arrivo della luce diurna e il calare della notte.

Nacque così l’interesse nei confronti dei fenomeni astronomici e si gettarono le primitive fondamenta della cultura scientifica umana. Vennero realizzati infatti in quel periodo della storia umana rudimentali orologi solari, frutto di una nuova ottica conoscitiva embrione dell’odierno metodo scientifico. Le esperienze dell’Homo Sapiens iniziarono, quindi, a non rimanere più sul piano dell’immediata impressione sensibile della realtà, ma a divenire una serie di osservazioni ordinate e meditate, da cui trarre regole generali, per poter anticipare i mutamenti della natura e progettare il proprio futuro.

Gli uomini del neolitico, difatti, eressero in molte località europee enormi pietre che permisero loro di prevedere i cambiamenti di stagione, individuando le direzioni del sorgere e del tramontare del Sole nei giorni di Solstizio e di Equinozio.

Il Sole, infatti, sorge esattamente in corrispondenza del punto cardinale Est e tramonta esattamente ad Ovest solo nei giorni di equinozio : in primavera e in estate sorge in direzione nord-est e tramonta in direzione nord-ovest, mentre nel semestre invernale sorge in direzione sud-est e tramonta in direzione sud-ovest, percorrendo sull’orizzonte un tratto più breve .

All’inizio della primavera, in particolare, un osservatore posto a Ceccano nei pressi di "Colle Cardarilli" vede tramontare il Sole dietro il cucuzzolo di Monte Caccume, che si localizza esattamente ad occidente; data la sua particolare morfologia, quest’ultimo, visto dalla collina ceccanese, potrebbe aver rappresentato per le antiche popolazioni indigene un ottimo riferimento per la registrazione del ciclo stagionale (ago di un orologio cosmico).

La presenza di numerosi massi calcarei reperibili sul dosso carbonatico di Ceccano, materia prima per la realizzazione di allineamenti astronomici , e l’esistenza di una limitrofa area fluvio-lacustre (Fiume Sacco) e boschiva (Bosco Faito), fattore estremamente favorevole allo sviluppo di attività antropiche preistoriche e di insediamenti stanziali, rendono molto probabile l’ipotesi, per il "Colle Cardarilli", di "Centro neolitico sacro-astronomico".

In quel lontano passato i corpi celesti esercitavano sugli uomini una strana attrazione con il loro scintillio notturno e con i loro palpiti che parevano lievi moti, fughe leggere e dolci ritorni.

Per migliaia di anni i ritmi dei fenomeni celesti scandirono le attività di uomini perfettamente integrati nell’ecosistema naturale. Essi sapevano ascoltare i lievi ed impalpabili messaggi del cosmo ed a trarne profitto anticipando i mutamenti naturali ; cioè impararono a "progettare" per prevenire ed ottimizzare le interazioni con la natura, o meglio a "sintonizzarsi" con i fenomeni naturali.

Purtroppo con il tempo l’uomo, acquisite e sviluppate le proprie capacità logiche e progettuali, è stato tentato dal progettare per "sottomettere" il cosmo e non per sintonizzarsi con esso; da ciò ne è derivata l’attuale crisi tra uomo e ambiente (inquinamento, dissesti idrogeologici, crisi energetica , mutazioni del clima ecc.).

Non essere sintonizzati con i processi naturali significa perdere il "tempo giusto", cioè il "ritmo" del respiro cosmico. Perdere il ritmo o l’accumulazione di ritmi conflittuali, come ci insegnarono i padri del pensiero filosofico e la moderna fisica teorica dei sistemi complessi e dei fenomeni non lineari, rappresenta la transizione alla "turbolenza" ed al "caos".

E tempo, quindi, di tornare ad ascoltare, come i nostri avi, i battiti degli orologi cosmici ed a decifrare i preziosi messaggi che l’universo ci invia in ogni istante, anche quando festose e sempre più rare rondini solcano il cielo azzurro primaverile, seguendo bizzarre traiettorie e strani vortici che nascondono i segreti di sottili e profonde geometrie frattali e dell’armoniosa struttura dell’architettura cosmica intessuta di confini ed interazioni di complessità infinita.

 

 

Gli errori dell’astrologia

 

L’astrologia postula che il destino di ogni persona sia legato in modo molto determinato a delle configurazioni celesti ed in particolare alle disposizioni reciproche degli astri nel cielo il giorno della nascita.

Per gli astrologi il cielo mostra essenzialmente due tipi di astri. Vi sono le stelle, che formano figure riconoscibili fin dai tempi più antichi e che occupano sempre le stesse posizioni relative, come se fossero fissate su un’immensa sfera di cristallo. Poi su questa volta celeste si osservano altri astri, che invece sembrano spostarsi, cioè il Sole, la Luna e i pianeti. Questi ultimi sono solo cinque: mancano infatti alle conoscenze astrologiche medioevali, alle quali la maggior parte degli astrologi moderni è rimasti fedele, Urano, Nettuno e Plutone.

Il cielo delle stelle fisse è suddiviso in molte regioni, definite principalmente dalle traiettorie che sembrano descrivere il Sole e i Pianeti. Il Sole, in un anno, compie il suo cammino sull’eclittica, mentre il piano dell’orbita dei pianeti intorno al Sole non coincide esattamente con il piano dell’eclittica; la Luna e i cinque pianeti principali si spostano, però, dentro una ristretta fascia, detta fascia zodiacale. Le dodici costellazioni che vi si trovano sono le costellazioni dello Zodiaco. Esse hanno dato origine ai dodici segni dello Zodiaco ; la congiunzione del Sole o dei diversi pianeti con questi segni, al momento della nascita di un essere umano, condiziona, secondo l’astrologia, le qualità di questo essere, uomo o donna, il suo comportamento e il suo destino.

Poiché l’astrologia è rimasta ferma alle conoscenze dell’astronomia medioevale, quando gli astri erano ritenuti tutti posti alla stessa distanza dalla Terra sulla sfera celeste, si crede che le stelle che formano una certa costellazione siano tra loro vicine ed interagenti. In realtà le costellazioni sono delle illusioni di prospettiva dovute alla posizione particolare della Terra. Sono gli effetti prospettici che ravvicinano in cielo stelle molto distanti, e allontanano stelle che in realtà sono tra loro molto vicine. Cioè due stelle poste su due differenti e ben distanti costellazioni possono essere in realtà molto vicine tra loro, mentre due stelle della stessa costellazione, come, ad esempio, Rigel e Bellatrix in Orione, possono essere separate di centinaia di anni luce benché si trovino vicine nel cielo.

L’errore più grande commesso dall’astrologia risiede nell’ignorare il fenomeno della precessione degli equinozi e delle conseguenze a lungo termine di questo fenomeno. A causa della precessione degli equinozi, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, col tempo cambia la posizione che il Sole assume nei vari momenti dell’anno rispetto alle costellazioni dello Zodiaco. Ad esempio, mentre nel IV secolo a.C. all’inizio della primavera il Sole si vedeva proiettato nella Costellazione dell’Ariete, attualmente nello stesso periodo dell’anno lo si vede nella Costellazione dei Pesci; come se da allora ad oggi lo Zodiaco si fosse spostato di una costellazione, ruotando verso occidente. Tuttavia il quadro zodiacale riconosciuto dagli astrologi e riportato ancora oggi nei calendari è quello dell’antichità, e così quando si dice che il Sole è, ad esempio, nel segno dell’Ariete si deve intendere che esso si trova nella posizione in cui un tempo c’era questa costellazione, mentre attualmente c’è quella dei Pesci . In futuro l’inizio della primavera tornerà ad essere annunciato dall’Ariete, ma dovremo attendere circa 19.000 anni !

Aldilà degli innumerevoli errori che gli astrologi commettono nella lettura del cielo, è doveroso ricordare che l’errore più grande che essi compiono sta nelle congetture che elaborano circa gli effetti che gli eventi astronomici avrebbero sulle attività umane. Esisterebbe, infatti, a loro dire, un influsso da parte degli astri sulle nostre vicende quotidiane e risulterebbe diversificato da persona a persona. Affinché in natura possa esserci un’influenza tra due corpi, è necessario che essi possano interagire tramite qualcosa. Questo qualcosa è costituito in definitiva da particelle fondamentali come i fotoni, i gravitoni , i mesoni, i bosoni etc. . Cioè ogni interazione tra corpi è trasmessa da particelle che agiscono da mediatori e le forze, così come noi le conosciamo, possono essere viste come lo scambio di queste particelle tra corpi che interagiscono. In particolare, scambi di tali particelle generano in natura quattro forze, dette forze fondamentali della natura, con le quali è possibile spiegare tutti i fenomeni naturali, da quelli che avvengono su scala microscopica a quelli cosmici. Due di esse, su cui non ci soffermiamo affatto, riguardano le interazioni che si hanno tra le particelle che costituiscono gli atomi e si manifestano solo a distanze veramente piccole e quindi non possono affatto riguardare le possibili interazioni tra gli astri e l’uomo. Le rimanenti due forze fondamentali sono la forza elettromagnetica e quella gravitazionale. Manifestazioni della prima sono, ad esempio, i campi magnetici , la luce visibile e le onde radio. Ebbene l’influsso elettromagnetico, che noi subiamo da parte delle stelle o dai pianeti che occupano la nostra sfera celeste, è completamente "soffocato" dal Sole erisulterebbe, in ogni caso, insignificante addirittura rispetto a quello che subiamo da una normale lampada al neon. Chi crederebbe che il nostro destino possa dipendere dal numero o dalla disposizione dei lampadari di casa ?. L’ultima forza che potrebbe essere coinvolta nelle interazioni tra l’uomo e le stelle è quindi quella gravitazionale. L’influenza gravitazionale che un corpo può generare su un altro risulta essere proporzionale alla sua massa e inversamente proporzionale al quadrato della sua distanza. Cioè una massa doppia raddoppia l’influsso gravitazionale mentre una distanza doppia lo riduce addirittura di quattro volte. Quindi, comunque grandi possano essere gli astri del cosmo, essendo molto distanti dal nostro pianeta, il loro influsso gravitazionale sui nostri corpi è decisamente insignificante. L’influsso gravitazionale, ad esempio, dei Monti Lepini sugli abitanti di Ceccano risulta essere di gran lunga maggiore di quello di tutti i pianeti del sistema solare. In particolare, Monte Siserno, posto a sud-ovest del centro urbano di Ceccano e costituito da rocce carbonatiche che si deposero al tempo in cui regnavano sulla Terra i dinosauri (oltre 65 milioni di anni fa), ha un influsso gravitazionale sui Ceccanesi maggiore di 10.000 volte quello che ha ,sugli stessi, il pianeta Marte !

A nessuna persona dotata di un po' di buon senso verrebbe in mente che il proprio conto in banca o la propria sfera sentimentale possano essere condizionati dalla disposizione dei monti o da un autotreno che passa nelle vicinanze, eppure la loro, pur insignificante, interazione con i nostri corpi risulta esser di gran lunga maggiore di quella degli astri.

Esiste, tuttavia, tra noi e le stelle un profondo legame, che però risulta essere di tutt’altra natura rispetto a quello superficiale e grottesco proposto dagli astrologi. Questo legame riguarda la natura stessa dell’uomo e la sua genesi. Ogni atomo che forma il nostro corpo è stato nel passato in una stella o meglio è stato parte di una stella !. Tutti gli elementi chimici che conosciamo, fatta eccezione per l’idrogeno e per una parte dell’elio che si formarono ancor prima che nell’universo comparissero stelle e galassie, sono stati sintetizzati nei nuclei delle stelle, attraverso un processo detto nucleosintesi . Quando una stella muore, e molte di esse lo fanno attraverso un’esplosione colossale, i nuovi elementi chimici sintetizzati vanno ad arricchire lo spazio. Con il procedere dell’evoluzione cosmica il nostro universo si è, quindi, arricchito di tutti gli elementi che conosciamo. Questi ultimi si sono man mano aggregati in molecole e hanno dato vita a tutte le forme materiali osservabili in natura, dai pianeti agli oceani marini. Alcuni di questi atomi, miliardi di anni fa, su un pianeta chiamato Terra, si unirono per formare le prime molecole organiche , e diedero così inizio alla vita. In definitiva, noi risultiamo essere frammenti di stelle o, per i più romantici, polvere di stelle.

 



Numero di accessi: dal 9 dicembre 2000.