Cocktail n. 3 - anno X - giugno 2002

 

CHE BEL GIORNO

Mi alzo ogni mattina alle 6.30. Squilla la sveglia e connetto solo dopo 10 minuti, e la prima cosa che capisco è che come sempre sono in ritardo. Doccia veloce, colazione in pochi minuti e via subito al freddo e se va male con la pioggia per prendere il pullman. Arrivo alla fermata, e se non l’ho già perso, trovo il bus tanto pieno che la temperatura all’interno è di circa 20° C, e io ho il giubbotto ma non posso toglierlo perché non c’è spazio. Arrivo a Cagliari, scendo e lo sbalzo di temperatura di circa 15° mi fa venire un simpaticissimo raffreddore che mi fa parlare come Sbirulino. Per di più devo portare lo zaino zeppo di libri, tutti indispensabili e che per forza bisogna averne 2 per banco, per qualche bel chilometro in salita… e arrivare a scuola sudato come Domenico Fioravanti alla fine della gara. Mi accorgo che tutti si allontanano da me per il mio personalissimo olezzo, va bè, tanto fra un po’ suona la campana… Sono al buongiorno, sto zitto e in disparte: preghiera, pensiero del giorno, e oggi è il mio compleanno! Prendo tante di quelle mazzate dai miei compagni che vogliono festeggiarmi che passo la prima ora a studiare, si a studiare il modo di farmi passare i lividi grossi come tartarughe dell’Ecuador. I professori gentili e buoni, dato che oggi è il mio compleanno, mi interrogano in 3 materie diverse, e per di più alle ultime due ore ho uno stupendo compito in classe di fisica. Colleziono un bel 10 tra tutti i voti e torno a casa, sempre in pullman, sempre scarpinando per poterlo prendere, sempre rompendomi la schiena per la borsa. Di pomeriggio ho l’incontro del gruppo a cui appartengo, un gruppo apolitico che si interessa di cultura, società…

Mangio quindi più veloce possibile, anche se la mia cara nonna mi serve la minestra appena tolta dal fuoco: comprometto in due cucchiaiate la mia capacità orale espressiva. In 13 minuti ho finito il primo, il secondo, il terzo e la frutta. Faccio giusto in tempo a leggere i compiti per domani: 1 versione di latino. Meno male, solo una per questa volta, allora N° 342 pagina 220/221/222… uhmmmmm… va bè, devo andare al gruppo…

Arrivo giusto in tempo, sta cominciando il dibattito quotidiano. Oggi si parla di sport, ma ecco qua che un mio compagno intelligentissimo ficca dentro subito la politica, e un’altra mia compagna lo segue a ruota, e si comincia così a parlare di schieramenti, partiti, ideologie, ancora, come sempre!

Mi sono leggermente rotto di sentire inserire la politica anche quando parlo di cucina, e così me ne vado. Ore 18.00. Ho 10 minuti per prepararmi per andare all’allenamento. Fatto. Vado. Mi alleno. Son stanc, non riesc neanch a parlar ben, non finisc neanch le parol… Ma devo studiare, accidenti la versione!!! Chiamo il secchione, dovrebbe averla. Ma il secchione non è solo secchione, è anche furbo : ha staccato il telefono. La copierò domani mattina, ora c’è un bel film in Tv, e poi lo “Zelig”… alle 0.15 vado a letto, dormo per affrontare un altro splendido giorno uguale a ieri e diverso da domani solo nei miei sogni…

 IIIP

 

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