Cocktail n. 3 - anno X - giugno 2002

Le favole che fanno riflettere 

Cari lettrici e lettori, volevo riportare la vostra attenzione su un articolo di vari mesi fa ma che può essere considerato sempre attuale: Il Bananero assoluto e il mago dei tappeti volanti.

 C’era una volta una Repubblica delle Banane. E in tale repubblica c’era un uomo ricco, straricco, così ricco che era il più ricco della Repubblica delle Banane e persino il più ricco della confederazione dell’ Uvapassa a cui la Repubblica delle Banane apparteneva. E tale uomo straricco, che non si sapeva come diavolo avesse fatto a diventarlo, possedeva quasi tutti i mezzi di informazione di quella repubblica: televisioni a iosa, giornali a iosa, settimanali a iosa, case editrici a iosa. Che iosa. E siccome quel signore straricco aveva un sacco di conti aperti con la giustizia, un consigliere che si era comprato (perché lui si comprava tutto e tutti) gli suggerì: fatti eleggere Bananero Assoluto e poi fatti la giustizia a tua misura, dai retta. Il signore straricco trovò che era un’ ottima idea: fondò il partito di Forzabanana e con tutti i mezzi di informazione che possedeva inondò la repubblica di propaganda di sé e si fregò le mani perché era sicuro di essere eletto Bananero Assoluto. I suoi slogan preferiti erano: Una banana più sicura e Più banane per tutti.

Senonché gli altri paesi membri della Confederazione dell’ Uvapassa ebbero un’ impennata perché videro i mercati della confederazione in pericolo inondati da tonnellate di banane. E si misero a strillare: non vale! non vale! quella è una repubblica delle banane! È una minaccia per la Confederazione, se quello vuole stare con noi deve vendere le sue telebanane, questa e la legge comune dell’ Uvapassa. I cittadini della Repubblica delle Banane che si apprestavano ad eleggerlo, cominciarono ad inquietarsi. Ah ma allora è cosi? si chiedevano, noi non viviamo nella confederazione dell’ Uvapassa , viviamo in una misera repubblica delle banane di cui quello strariccone vuole diventare Bananero Assoluto! E già si preparavano a mandarlo al macero quando…

Quando arrivò Mago Merlino, come vuole ogni brava favola sia pure una favola da repubblica delle banane. E il Mago Merlino era molto stimato e aveva grande peso tra la cittadinanza perché apparteneva a una dinastia di maghi che sin dai tempi dei tempi avevano fabbricato nelle loro officine tappeti volanti in quantità per i bananesi di tutti i ceti: dai tappeti di grossa cilindrata ai tappetini utilitari, e non di rado, quando si era trovato in difficoltà economiche, la Repubblica delle Banane gli aveva dato un aiutino. Il Mago, nei suoi laboratori aveva avuto un apprendista stregone che arrivato all’ età pensionabile si era comprato anche lui qualcosina  con i sudati risparm,i tipo un gruppo editoriale con qualche giornale annesso. E il Mago, un bel giorno, proprio quando il signore straricco stava disperando di diventare Bananero Assoluto a causa delle critiche della confederazione, afferrò a volo il microfono di un cronista di passaggio e pronunciò queste solenni parole: ma che banane e ananassi, la nostra non è affatto una repubblica delle banane , è una frutta più seria persino dell’ uvapassa, è giusto che il signore straricco diventi capo di tutti noi perché è un esimio signor Tuttifrutti, tuttifrutti del suo lavoro.Dopo di che telefonò al signore straricco e gli disse: io ti avevo promesso il mio aiutino  e te l’ ho dato, ma tu adesso devi dimostrare che sei serio: questa non è mica una repubblica delle banane, se vuoi diventare un vero Bananero mi vendi tutto il tuo gruppo al prezzo di una minibanana e io e il mio stregone ti facciamo il favore di comprartelo e guarda che ti conviene. E detto fatto, tutto andò come doveva andare nella Repubblica delle Banane. E tutti ( cioè i protagonisti di questa favola) vissero felici e contenti.

                                                                                                                Antonio Tabucchi

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