Cocktail anno 8 numero 2

Cine news

HAUNTING-PRESENZE

 

-         Ciao scema, dove eri finita ieri? Ti ho cercata tutta la sera!

-         Ero al cinema con il mio ragazzo (e ci hai ragione…) a vedere Haunting-Presenze.

-         Sembrava brutto invitarmi, vero? Bell’amico! Comunque come era il film?

-         Osceno!

-         Davvero! Vado a vederlo stasera e poi domani ti dico.

 

il giorno dopo all’ora di baghino:

 

-         E tanto per cambiare avevo ragione: non ne capisci niente di cinema! Non è vero che è brutto. Secondo me è un bel film e a dir la verità ho avuto qualche momento di…panico totale!

-         Tu non capisci una mazza (Valeria)!

-         Tua!

-         Io non mi sono "spramata" neanche un po’! Mi ha fatto più paura guardare in faccia Massimo!

-         Su questo non c’è dubbio. Però non puoi negare che come produzione cinematografica non sia niente male. Basti pensare alla fotografia o alla scenografia meravigliose!

-         È vero! Anche gli effetti speciali erano all’altezza della situazione. Per non parlare poi della casa, troppo toga!

-         Si! Quanto vorrei vivere in un posto del genere: mistero, ricchezza, eleganza, ambiguità… insomma, il mio mondo.
Che realizzante!

 

silenzio ragazzi…basta, basta, basta…

 

-   Ops, continuiamo alla ricreazione.

 

mezz’ora dopo:

 

-         Cià Fè! Sai che abbiamo visto tutt’e due lo stesso film, Haunting - Presenze.

-         Non me ne frega niente.

-         Va bene, se insisti tanto te lo raccontiamo. Un ricco industriale dell’800 costruisce una sontuosa villa (Teill house) per la moglie, con la speranza che questa l’avrebbe riempita di tanti bambini.

-         Tipo fabbrica, hai capito! "Sfornatutto"!

-         Comunque…il suo sogno, cioè di riempire la casa di “grida” di bambini, si infrange con la morte della moglie. Ma non si perde d’animo: si risposa un’altra volta e nel frattempo continua ad ingrandire la casa, ad abbellirla con 100.000 sculture ed opere raffiguranti bambini. Inoltre sostituisce i figli che non ha mai avuto con i bambini che lavorano nella sua fabbrica. Li prende, li porta nel suo paradiso nascosto e li rinchiude per sempre. La moglie scopre tutto e, disperata, si impicca. Però prima dà alla luce una bambina: la bisnonna di Eleonor (alias Lily Taylor).

Ai giorni nostri il medico psichiatra David Marrow (Liam Neeson) riunisce nella dimora tre giovani, con il pretesto di condurre uno studio sui disturbi del sonno. Queste cavie sono: Theo (Catherine Zeta-Jones), ricercatrice eccentrica, bisessuale e sicura di sé; Luke (Owen Wilson), ragazzo così stupido che, pur essendo quello che capisce tutto dall’inizio, muore per primo; ed Eleonor, invulnerabile e sensitiva. I fantasmi non tardano a manifestarsi e per i nostri sarà l’inizio di un incubo. Ma alla fine tutto si risolverà per il meglio, o quasi, in quanto Eleonor riuscirà a liberare i fantasmi dei bambini che vagavano per la casa in cerca del suo aiuto, e a portarli con sé in paradiso. Fè, hai capito che muore?

-         Ho paura! Mai vedrò un film del genere!

-         Eleonor…Eleonor…salvaci Eleonor…

-         Certo, bei maschioni, che non avreste mai immaginato di vedere l’esuberante e super-sexy-provocante Catherine Zeta Jones in un ruolo bisex… Comunque, anche se è quella che si fa più notare, non è certamente l’attrice più brava. La scena è tutta dominata dalla protagonista… Nell!

-         Non sarai mica gelosa della quarta di reggiseno della Jones!

-         Nooo, ma che dici…?!

-         E Liam Neeson, allora?

-         Bè, certo non è stata una delle sue migliori interpretazioni, però se l'è cavata abbastanza bene.

-         Senti non ho più voglia di parlarne con te, perché non capisci niente!

-         Allora concludo io, devo fare sempre tutto io… Diciamo così, tanto per fare le vere critiche cinematografiche, la storia era un po’ "scontatoccia", anche se c’erano sbalzi di adrenalina  notevoli e la fine era veramente "di tendenza". Innanzitutto non era scontata e poi era l’unica e la più giusta che ci potesse essere, anche se non era un “happy end”.

-         Comunque era osceno!

Giulia & R.

 

Si ringraziano per la gentile collaborazione (involontaria): Fè e Massimo! E, a proposito…ciao Rossano!

 

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