Cocktail anno 8 numero 2

JEFF BUCKLEY - SKETCHES

2a parte

 

Jeff dalle maledette acque di quel maledetto fiume non sarebbe più riemerso. Il mondo avrebbe perso un cantautore geniale come pochi altri, ed io non sarei più tornata in Paradiso ascoltando la sua voce. Non me ne diedi ragione. Era come se con lui fosse annegata una parte di me, quella che aveva voluto seguirlo fino in fondo.

Ma se è vero che Death is not the end, come cantava Dylan, la morte fisica di Jeff Buckley non è stata accompagnata da quella artistica. I giornali, poco più tardi, parlarono di una pubblicazione postuma. Rimasi incredula fino a quando non presi in mano Sketches, un disco magico, più misterioso, più profano rispetto a Grace. 

Sketches for my sweetheart - The drunk non era ancora stato ultimato da Jeff, e siccome non lo soddisfava pienamente registrò in proprio alcune canzoni tra cui qualche cover. Purtroppo non ebbe la possibilità di concludere la sua opera, quindi il disco pubblicato postumo è un abbozzo, non concluso, che forse non avrebbe avuto quel suono se il suo autore l'avesse trovato poco soddisfacente.

Ma dopo la morte di Jeff c'era solo un titolo e una manciata di canzoni… ed ecco perché Sketches. Troppo poco, però, per avere la certezza che lui non avesse ripensamenti dell'ultima ora. Troppo poco per convincermi che non si trattasse di un ennesimo sfruttamento commerciale da parte del music-businnes. Ma cosa avrebbe voluto in realtà Jeff? Quale svolta avrebbe preso la sua musica?

Nessuno potrà mai rispondersi. Sketches rimane comunque una capolavoro inestimabile che il mondo doveva avere la possibilità di sentire anche senza la certezza che Buckley l'avrebbe voluto proprio così. Ascoltare questo disco è stato per me sia doloroso che appagante, perché le canzoni sono talmente belle che fanno stare male! La musica di Sketches è più grezza, sincera e diretta. Insomma, chi si aspetta un seguito di Grace rimarrà sicuramente deluso, ma questa sarà davvero l'unica delusione che l'album potrà dare.

Sia Sketches la volontà o no di Jeff, forse la cosa migliore è ascoltare le sue canzoni e lasciarsi andare, farsi trasportare dalla musica e godersi gli ultimi frammenti di un estasi involontariamente regalataci, perché questa volta sarà l'ultima. Prima di salutarlo per sempre con un "last goodbye".

 

Antonella  

 

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