Cocktail anno 8 numero 2

Mai dire Squola!

Amici e amiche di Cocktail, benvenuti al nostro appuntamento di questa rubrica amata da tutti! Questa e l’ultima puntata del millennio (prima della fine del mondo! AH! AH!) e di conseguenza ho un compito molto importante: portare il mio lavoro nel futuro del 2000.

Dopo questa introduzione strappacuore, che anche prof. Baghino valuterebbe con un bel 8,2 (8 in conoscenze, linguaggio, elaborazione personale, collegamento con altri argomenti e 9 in approfondimenti), si può subito iniziare perché credo che non aspettiate altro.

 

VAI COL LISCIO!!! O se preferite FORZA LAZIO (vola aquilotto vola!!!)

 

Corradino Branca: «Se ci fosse un pulsante per uccidere un essere umano e uno per le balene io craccherei quello delle balene».

Anna Maria: «Dopo il bombardamento a Nakoshima e Nakasaki».

Carlo: «Anna, sembri una marocchina! Hai sbagliato tutti i verbi!».

Alberto, il re delle papere, ci offre una massima: «Mentre il prof. le sa già le cose, noi le dobbiamo ancora imparare».

Alberto: «L’oracolo diceva che Socrate era il più superiore fra gli ateniesi».

Prof. Siddi 1: «Bisogna confutare teoriticatamente». 

Prof. Siddi 2: «Era accettato dai Farisai».

Prof. Mereu: «Uomo avvisato non può lamentarsi».

Riccardo: «Protagora nasse nel…».

Michelangelo: «Faccio un approfondito su…».

Giuseppe: «L’anima è un demonio che si è impossessato di essa» (poi ce la spieghi!).

Marco: «Il rapporto tra fortù e virtuna».

 

Andiamo avanti con qualche divertente scenetta:

 

Alberto: «Ma prof, vorrei sapere chi è quel furbo che, entrando, ha acceso solo le luci di davanti, quando qua dietro c’è buio pesto».                                

Prof. Baghino: «Veramente quel furbo sarei io…».

 

Alberto: «Prof, posso andare in bagno?».

Prof. Nepitella: «No, così vediamo quando dura la tua vescica!». 

 

Squilla il telefonino.

Massimo: «Scusi, prof, ma questo telefonino ha le istruzioni in polacco».

Prof. Baghino: «Non me ne frega niente. Adesso esci e domani telefoni al Papa e gli chiedi come funziona!»

 

Adesso è giunto il momento di lasciarci, quindi ciao (o se preferite Cià)

 

Mister***

 

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