Cocktail anno 8 numero 2

Zona Asfalto

Aerosol art

a cura di Scepa

 

Comincio innanzitutto con un saluto a tutti i lettori di Cocktail e a tutti i veri writers in circolazione e con un grazie infinito a tutti coloro che hanno fatto qualcosa per rendere grande questa cultura. Per riuscire ad addentrarci nelle vie di questo movimento dobbiamo fare un salto oltreoceano, a New York, dove agli inizi degli anni Settanta incominciò tutto.

Prima di raggiungere il grado di evoluzione dei migliori writers del momento, questo fenomeno ha dovuto attraversare diverse fasi che io cercherò di raccontarvi, attraverso la mia modesta conoscenza, in queste poche righe.

Il writing è un vero e proprio movimento, nel suo complesso è unico, «nessuno mai nell’antica Grecia, o a Roma, o in Egitto, o in Arabia, nei vecchi o nei nuovi tempi, nessuno mai ha creato qualcosa che gli possa assomigliare» (Phase too).

Tecnicamente l’inizio del writing sono le firme fino ad arrivare al masterpiece (pezzo e non graffito) attraverso le fasi intermedie. New York, ma soprattutto il Bronx, che finì per avere il ruolo di "Mecca dell’Areosol", e Manhattan, furono la culla del movimento. I ragazzi si definivano writers e il loro modo per "marchiare" il proprio territorio era il "Magic Marker", un pennarello indelebile a punta larga. La loro vittima principale era la metropolitana che ospitava tra le sue fiancate migliaia di firme di giovani writers in cerca di notorietà. Mai avrebbero creduto che sarebbero diventati i fondatori di questo fenomeno culturale, gli idoli dei giovani del futuro. «Getting up» o «Getting around», ovvero far girare molto il proprio nome, erano il grido di battaglia dei writers. Per almeno due decenni la metro della "inner city" avrebbe dovuto ospitare una cultura che continuava ad evolversi, mentre i suoi fondatori guardavano sfilare i propri nomi sui vagoni.

    I writers sanno che per essere considerati tali non basta prendere una bomboletta spray in mano ma, oltre al dover essere onesti verso la cultura, bisogna avere un atteggiamento spirituale (soul) e una devozione tale che nessuna mole di lavoro può limitare: «Se vuoi vedere veramente un writers, mandalo a Singapore e vedi quello che riesce a combinare laggiù» (Spon).  I writers si possono  distinguere in tre diverse categorie: c’è il bomber, lo stylist e l’hardcore stylist.

L’obiettivo principale dei bombers è la quantità opposta alla qualità. Così per lasciare il proprio segno, essi dipingono, anche se non nello stile più evoluto, con un certo stile. Lo stile è molto più evidente tra coloro che si considerano stylists e hardcore stylists che possono, tuttavia, fare del "bombing" attenendosi al proprio stile. Uno stylist è un writer che riesce a dipingere a un livello superiore rispetto ai “livelli preliminari”, con stili e approcci diversi e molto personali. L'hardcore stylist è un writer il cui stile o approccio contrasta con il senso dei precedenti stili convenzionali di scrittura "aerosol". Costruisce le sue lettere in maniera complessa e impossibile da decifrare.

Vi ho parlato di “stile”, ora cercherò di farvi capire cosa sia lo stile per un writer. «Lo stile è la cosa più importante! Definisce chi sei. Lo stile è quello che separa gli uomini dai "Toys"» (Vulcan). Da questa precisa affermazione si può capire quanto sia importante lo stile per i writers. Molti tentano di portare lo stile verso strade che non sono state ancora scoperte. La frase “aver stile” si può collegare alle capacità originali, innovative e strutturali. «Lo stile è sempre stato l’impronta digitale del writer. Alcuni writers hanno stili così complicati da essere illeggibili, ma a questo punto non ha importanza quale sia il nome perché lo stile del pezzo ti dice chi lo ha creato» (Daze). I livelli più elevati di stile sono basati sulla metamorfosi della lettera, su qualità intuitive. Dipingere a quello che molti chiamano il livello superiore è una specie di visione interna, la lettera è alla base di tutto e viene evoluta secondo quello che un writer ha dentro. Le trasformazioni della lettera sono alla base e per i writers sono un mezzo di comunicazione. I processi evolutivi del writing possono essere collegati al singolo writer o fra diversi writers, infatti il singolo può creare uno stile ed evolverlo sino ad arrivare ad un livello superiore oppure quello stile può essere copiato da altri che lo trasformano in altri stili.

Si può discutere all’ infinito sugli aspetti tecnici del writing ma bisogna ricercare le cause della sua esistenza. Uno dei motivi è la necessità di avere una voce e la libertà di andare oltre alle opportunità che ti hanno dato. Lo stile esiste solo in funzione del bisogno di espandersi e di crescere. Con questo concludo sperando di non avervi annoiato né deluso e invitandovi a non avere pregiudizi verso la cultura "hip-hop" e verso il "writing".

«Dominerà il tuo mondo. Anche se non passerà in televisione, lo stile e la sua evoluzione finiranno solo quando il desiderio e la passione di sperimentare e continuare a crescere non saranno più una sfida, una cosa interessante. Che esistano o meno persone contrarie al cambiamento, fino a che ci sarà chi vive per cambiare, così sarà e vivranno anche il writing, la cultura "aerosol" e lo stile in perpetua evoluzione» (tratto da Style writing from the underground)

 

Pace a chi dà pace.

Scepa

 

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