Mai dire: Squola!
Carissimi lettori di questa rubricozza, è arrivato il momento
di spolverare gli archivi storici di Cocktail riproponendovi delle vere è
proprie chicche di “Mai dire squola”. Tutto ciò è dovuto anche al fatto che non
trovato materiale sufficiente per questo numero, per questo vi sollecito nel
seguente modo: SEGNALATE LE VOSTRE PAPERE.
Quindi non perdiamo
tempo a grattarci i pollici e iniziamo come sempre:
Galoppa, cavallino
bianconero, galoppa!
(
Un certo rivoluzionario mi ha pagato fior di rigor… ehm scusate… mille
lire)
“Bisogna
vedere quale è il più maggiore”
“In quel
periodo vivisezionavano i cadaveri”
“Non c’è più
nulla da sudare”
“Comunismo marziano”
“…e noi
prendevamo i panettoni e andavamo a fare il refrigerio”
“La
circolazione venerea”
“Avete
studiato i verbi Referest e Interest?”(Non esiste)
“Ci sono una serie
di schemi, che, io parlo, e voi seguite!”
“Catone parla
agitando la barba ed i capelli…”
“Copernico
diede una svolta all’astrologia”
“I pazzi
hanno i neuroni messi male…”
“Dobbiamo
considerare tutte le chiese intorno al periplo delle mura cittadine”
“Domani,
se spiego, vedendo di cercare di finire di leggere i Sepolcri, oppure inizio il
Romanticismo”
“Ecografia:
quando il bambino si può vedere quando lo guardano in quelle televisioni”
“Enzimi: sono
delle proteine che favoriscono l’escremento delle sostanze inutili”
“Vi avevo
chiesto una rosa di argomenti ma se mi avete portato un garofano fa lo
stesso”
“Se uno va in
discoteca dove c’è un frastuono da 10 decibel, diventa debole d’udito”
“La scoperta
del neutrone venne fatta grazie a delle bombardazioni”
“Il voto 5
esprime di non ancora raggiunto il risultato” (Se non l’avete
riconosciuto questo è il Siddi dei vecchi tempi!)
“Il
Machiavelli traduce anche una commedia di Plauto, l’Andria” (è di
Terenzio!)
“Per casa vi
fate una disequazione frattica letterale”
“Tu sei
sempre fermo al suolo, non è che stai volatizzato in aria”
“L’istmo è la
cosa che è più attaccata e in genere viene tagliata per far passare
le navi”
In questo modo avete potuto notare come nel corso dei secoli
sono sempre esistiti quei tragici, ma fenomenali momenti in cui il nostro
pensiero va da una parte mentre la nostra maledetta lingua da un’altra.
Adesso vi saluto
sperando che alla prossima puntata possa proporvi qualche cosa di fresco.
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