Un Cocktail di Musica...
È senza dubbio il
genere musicale più appassionante e complesso. Nacque in Africa,
ma prosperò in
America all'inizio del secolo. È l' eredità tangibile di coloro
che vissero la povertà,
la persecuzione, il lavoro faticoso,
sperimentando da
allora il gusto del tradimento, la santità e il peccato,
il piacere e il
tormento del sesso, la tragedia,
il riso,
l'entusiasmo, la disperazione e la vera allegria. È...
il
blues
Leroy Jones, narratore e poeta afroamericano, afferma che nel
"shout" (l'urlo lacerante dei cantanti di colore) si celano le
domande e le risposte sulla vita di tutta la collettività africana rinchiusa
nel continente americano, la cui prima manifestazione musicale affonda le radici
nel canto evangelico, vale a dire il gospel: la base di tutto il blues, che per
il suo contenuto e il suo carattere sociale rappresenta la voce di tutta la
popolazione nera nell'America dei bianchi.
La principale caratteristica del blues consiste nell'essere
interpretato da un singolo individuo che è al tempo stesso l'oggetto del
proprio canto. La stessa cosa accade con il più genuino canto andaluso. La
situazione collettiva racchiude la storia di tutta una comunità che gli
"spirirituals" situano verso la fine della guerra civile americana, e
che si trasforma nei mille ed uno ritmi che sono derivati dal blues.
Ma quando e dove nacque il blues? Credo che la risposta
migliore sia questa: «La gente continua a domandarmi dove nacque il blues.
Tutto quello che posso dire è che, quando io ero ragazzino, nelle campagne,
cantavamo sempre. In realtà non cantavamo, gridavamo, però inventavamo le
nostre canzoni raccontando le cose che ci stavano succedendo in quel momento.
Credo che fu allora il momento in cui nacque il blues» (Son House, 1965). In
effetti il grandissimo vecchio Son, che è stato probabilmente il miglior
cantante blues, ci dice "gridavamo", e nel testo originale troviamo
il termine "holler", verbo che significa proprio "gridare",
ma che si usa anche per denominare una specifica maniera di cantare.
Quando si sviluppò e apparì per la prima volta con una
notazione musicale, il blues era una canzone con strofe costruita a partire da
tre brevi frasi musicali che accompagnavano un strofa del testo tanto specifica
come la sequenza armonica della frase. La forma classica del blues è
rappresentata dalla famosa strofa di tre versi, con dodici battute di un tempo
4/4, con uno schema ritmico
A-A-B e una lunghezza del verso spesso diviso in battute su
cinque sillabe accentuate. C'è stato un uso iniziale di strofe più corte (di
otto battute) su temi e testi di blues, ma si soppressero rapidamente a favore
della strofa di dodici battute, e quest'ultima si trasformò in quella
definitiva del blues. Ovviamente, ci furono variazioni nella strofa di base di
dodici battute, benché questa si sia conservata come peculiare espressione
musicale per quasi tutto questo secolo. La metrica dei tre versi del testo è
accentuale, dato che non c'è un tentativo di marcare i cinque accenti con
sillabe. Ciò che conferisce alla strofa del blues il suo carattere di unicità è
la ripetizione del primo verso e l'uso delle strofe come blocco tematico
essenziale anziché di unità narrative.
Il termine blues era una parola di uso corrente in America
molto prima che nascesse l'omonima musica. Si può risalire fino all' epoca
elisabettiana, e verso la metà dell'Ottocento si usava negli Stati Uniti con
molte delle accezioni che tuttora possiede.
Scusate se non parlo come mangio (e non so quanto vi convenga,
non basterebbe un giornalino!), ma quando parlo di blues, o sento parlare di
blues, o meglio ancora ascolto la musica blues, il mio soul, la mia anima, si
accende e di colpo riesco a vederci più chiaro in tutto, sopratutto dentro me
stesso, e credo che se non fosse perché Dio mi ha regalato questa passione,
sento che adesso sarei una specie di "Cabal", e non so quanto
converrebbe a me e a voi (in questo caso uàn è meglio che ciù!).
La caratteristica che contraddistingue il blues, e per la quale
ve lo consiglio vivamente, non è semplicemente il fatto che crei emozioni,
nostalgie, stati d'animo particolari, perché questo credo che sia proprio di
ogni tipo di musica, ma perché il blues non è solo musica, è ricerca della
felicità, è ricordo di un tempo che noi non abbiamo mai vissuto, ma che viene
fuori dalla nostra anima come se insieme agli schiavi africani, a lavorare
nelle piantagioni di cotone e a cantare a squarciagola il nostro blues, ci
fossimo stati pure noi.
Blues come simbolo di una tristezza infinita. Blues come la
storia della schiavitù di un intero popolo. Blues come manifestazione di una
condizione di vita. Blues come modo di manifestare i sentimenti. Blues, dopo
tutto, come musica.
In
your face!
Ambro
Jake Blues
(I'm
back!)
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