Cocktail anno 8 n. 3

Un Cocktail di Musica...

 

È senza dubbio il genere musicale più appassionante e complesso. Nacque in Africa,

ma prosperò in America all'inizio del secolo. È l' eredità tangibile di coloro

che vissero la povertà, la persecuzione, il lavoro faticoso,

sperimentando da allora il gusto del tradimento, la santità e il peccato,

il piacere e il tormento del sesso, la tragedia,

il riso, l'entusiasmo, la disperazione e la vera allegria. È...

il blues

 

Leroy Jones, narratore e poeta afroamericano, afferma che nel "shout" (l'urlo lacerante dei cantanti di colore) si celano le domande e le risposte sulla vita di tutta la collettività africana rinchiusa nel continente americano, la cui prima manifestazione musicale affonda le radici nel canto evangelico, vale a dire il gospel: la base di tutto il blues, che per il suo contenuto e il suo carattere sociale rappresenta la voce di tutta la popolazione nera nell'America dei bianchi.

La principale caratteristica del blues consiste nell'essere interpretato da un singolo individuo che è al tempo stesso l'oggetto del proprio canto. La stessa cosa accade con il più genuino canto andaluso. La situazione collettiva racchiude la storia di tutta una comunità che gli "spirirituals" situano verso la fine della guerra civile americana, e che si trasforma nei mille ed uno ritmi che sono derivati dal blues.

Ma quando e dove nacque il blues? Credo che la risposta migliore sia questa: «La gente continua a domandarmi dove nacque il blues. Tutto quello che posso dire è che, quando io ero ragazzino, nelle campagne, cantavamo sempre. In realtà non cantavamo, gridavamo, però inventavamo le nostre canzoni raccontando le cose che ci stavano succedendo in quel momento. Credo che fu allora il momento in cui nacque il blues» (Son House, 1965). In effetti il grandissimo vecchio Son, che è stato probabilmente il miglior cantante blues, ci dice "gridavamo", e nel testo originale troviamo il termine "holler", verbo che significa proprio "gridare", ma che si usa anche per denominare una specifica maniera di cantare.

Quando si sviluppò e apparì per la prima volta con una notazione musicale, il blues era una canzone con strofe costruita a partire da tre brevi frasi musicali che accompagnavano un strofa del testo tanto specifica come la sequenza armonica della frase. La forma classica del blues è rappresentata dalla famosa strofa di tre versi, con dodici battute di un tempo 4/4, con uno schema ritmico

A-A-B e una lunghezza del verso spesso diviso in battute su cinque sillabe accentuate. C'è stato un uso iniziale di strofe più corte (di otto battute) su temi e testi di blues, ma si soppressero rapidamente a favore della strofa di dodici battute, e quest'ultima si trasformò in quella definitiva del blues. Ovviamente, ci furono variazioni nella strofa di base di dodici battute, benché questa si sia conservata come peculiare espressione musicale per quasi tutto questo secolo. La metrica dei tre versi del testo è accentuale, dato che non c'è un tentativo di marcare i cinque accenti con sillabe. Ciò che conferisce alla strofa del blues il suo carattere di unicità è la ripetizione del primo verso e l'uso delle strofe come blocco tematico essenziale anziché di unità narrative.

Il termine blues era una parola di uso corrente in America molto prima che nascesse l'omonima musica. Si può risalire fino all' epoca elisabettiana, e verso la metà dell'Ottocento si usava negli Stati Uniti con molte delle accezioni che tuttora possiede.

Scusate se non parlo come mangio (e non so quanto vi convenga, non basterebbe un giornalino!), ma quando parlo di blues, o sento parlare di blues, o meglio ancora ascolto la musica blues, il mio soul, la mia anima, si accende e di colpo riesco a vederci più chiaro in tutto, sopratutto dentro me stesso, e credo che se non fosse perché Dio mi ha regalato questa passione, sento che adesso sarei una specie di "Cabal", e non so quanto converrebbe a me e a voi (in questo caso uàn è meglio che ciù!).

La caratteristica che contraddistingue il blues, e per la quale ve lo consiglio vivamente, non è semplicemente il fatto che crei emozioni, nostalgie, stati d'animo particolari, perché questo credo che sia proprio di ogni tipo di musica, ma perché il blues non è solo musica, è ricerca della felicità, è ricordo di un tempo che noi non abbiamo mai vissuto, ma che viene fuori dalla nostra anima come se insieme agli schiavi africani, a lavorare nelle piantagioni di cotone e a cantare a squarciagola il nostro blues, ci fossimo stati pure noi.

Blues come simbolo di una tristezza infinita. Blues come la storia della schiavitù di un intero popolo. Blues come manifestazione di una condizione di vita. Blues come modo di manifestare i sentimenti. Blues, dopo tutto, come musica.

                                         

In your face!

Ambro Jake Blues

(I'm back!)

 

 

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