Cocktail anno 8 n. 3

 

Sto facendo le valigie...

 

Sto facend’e bbalice.

Me so’ mmiso

a scartà carte,

lettere, ritratte,

tutte’ e commedie

Ca numn’aggio scritte,

‘e cose belle

ca numn’aggio fatto:

cc’à stann’è fesserie,

cc’à stann’è fatte.

Ma che me porto,

che m’aggia purtà?

Tu, quanno parte

pè stu viaggio luongo,

ca nun saie si accumencia

o si è fernuto,

comme può dì:

“Me porto appriesso ‘e fatte”,

oppure:

“Mò me porto ‘e fesserie”?

Io me nce songo miso

C’ ‘o penziero e, ‘a verità,

ve dico chiaro e ttunno,

aggio ditto:

“Mò faccio a capa mia:

me voglio purtà

‘e fatte all’ato munno,

e lasso nterra

tutt’ ‘e fesserie”.

Sto facendo le valigie.

Ho iniziato

a scartare fogli,

lettere, fotografie,

tutte le commedie

che non ho scritto,

le cose belle

che non ho fatto:

da un lato le fesserie,

dall’altro i fatti.

Cosa porto con me,

che c’è da portare?

Quando parti

per questo lungo viaggio,

che non sai se è

l’inizio o la fine,

come fai a dire:

“Porto con me i fatti”,

oppure:

“Mi porto le  fesserie”?

Ci ho pensato a lungo

e in verità

ve lo dico chiaramente,

ho detto:

“Adesso scelgo io:

nell’aldilà

mi porto solo i fatti

e lascio a terra

tutto ciò che è stupido”.

(Di Eduardo De Filippo)

 

Caspita! Per l’ennesima volta ho scritto nella data…’99, non mi entra proprio in testa che devo scrivere DU-E-MI-LA. Eppure è così strano, il nuovo millennio è arrivato davvero e verrebbe quasi da chiedersi che cosa è se non una serie interminabile di giorni tutti uguali a sempre? È un po’ una delusione. Forse sì, una delusione, ma solo per chi si aspettava un incantesimo magico che avrebbe portato in un battito di ciglia ricchezza e felicità a tutto il mondo. Invece la mattina del primo gennaio ci siamo svegliati un po’ increduli per esclamare: “È questo dunque il duemila?”. Sì certo, è questo, è questo tempo neonato, questa nuova avventura che inizia con un anno molto speciale per tutti, cristiani e non cristiani: il Giubileo, che “apre una porta in più rispetto alle solite, proprio per dire che viviamo in un tempo favorevole, che la misericordia di Dio è vicina e abbondante, che la “porta santa” – che è Cristo – non è collocata sull’Everest, ma vicino alle nostre case” (don Silvano Ghilardi).

Quindi proprio ora c’è offerta una grande occasione per riflettere su tanti temi connessi al rinnovamento e al cambiamento, connessi magari alla nostra voglia di migliorare, che bussa puntualmente alle porte di ogni nuovo anno, ma rischia di non trovare nessuno in casa. A questo proposito ho letto su Graffiti (mensile a cura del settore giovani dell’azione cattolica) un articolo interessante intitolato “Duemila anni in una valigia”, che riportava una poesia di Eduardo De Filippo e un commento molto bello.

“Le valigie, il simbolo di chi viaggia, di chi si sposta da un posto all’altro portando con sé quello che serve. A noi è dato di vivere un singolare trasloco: quello tra un millennio ed un altro. E così c’è da fare le valigie, scegliere le cose da portare con noi. (…) Nelle nostre valigie mettiamoci tutto noi stessi, le nostre storie grandi e misere come le vicende di tutti i giorni, come la storia di tutti gli uomini. Non possiamo dimenticare nulla. (…) Eccoci qui con i nostri fatti e le nostre fesserie nelle nostre valigie, viaggiatori confusi da voci ora inneggianti al progresso ora foriere di catastrofi epocali”.

Eccoci qui ora a trasloco ultimato, ma con un nuovo trasloco da compiere ogni anno – e perché no – ogni quadrimestre, così come ogni giorno.

Per questo credo davvero che, solo se porteremo sempre con noi tutte le nostre esperienze, dolorose e felici, grandi o semplicissime, saremo davvero pronti ad affrontare con gioia e impegno le diverse situazioni della vita. Perché sarebbe bello dimenticare il dolore, ma non saremmo più uomini; e con questo non voglio giustificare l’odio, la miseria, la violenza, ma solo affermare che possiamo trovare una gran forza anche in queste realtà, perché fanno parte della nostra storia

Allora eccoci qui, davvero convinti che non saremo soli in questo millennio a voler cercare qualcosa di migliore, tutti accomunati dallo stesso viaggio, dalla stessa valigiona… Buon millennio a tutti!

Sara

 

 

 

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