Sto facendo le valigie...
Sto facend’e
bbalice. Me so’ mmiso a scartà carte, lettere, ritratte, tutte’ e commedie Ca numn’aggio
scritte, ‘e cose belle ca numn’aggio fatto: cc’à stann’è
fesserie, cc’à stann’è fatte. Ma che me porto, che m’aggia purtà? Tu, quanno parte pè stu viaggio
luongo, ca nun saie si
accumencia o si è fernuto, comme può dì: “Me porto appriesso
‘e fatte”, oppure: “Mò me porto ‘e
fesserie”? Io me nce songo miso C’ ‘o penziero e, ‘a
verità, ve dico chiaro e
ttunno, aggio ditto: “Mò faccio a capa
mia: me voglio purtà ‘e fatte all’ato
munno, e lasso nterra tutt’ ‘e fesserie”. |
Sto facendo le
valigie. Ho iniziato a scartare fogli, lettere, fotografie, tutte le commedie che non ho scritto, le cose belle che non ho fatto: da un lato le
fesserie, dall’altro i fatti. Cosa porto con me, che c’è da portare? Quando parti per questo lungo
viaggio, che non sai se è l’inizio o la fine, come fai a dire: “Porto con me i
fatti”, oppure: “Mi porto le fesserie”? Ci ho pensato a
lungo e in verità ve lo dico
chiaramente, ho detto: “Adesso scelgo io: nell’aldilà mi porto solo i
fatti e lascio a terra tutto ciò che è
stupido”. |
(Di Eduardo De
Filippo) |
Caspita! Per
l’ennesima volta ho scritto nella data…’99, non mi entra proprio in testa che
devo scrivere DU-E-MI-LA. Eppure è così strano, il nuovo millennio è arrivato
davvero e verrebbe quasi da chiedersi che cosa è se non una serie interminabile
di giorni tutti uguali a sempre? È un po’ una delusione. Forse sì, una delusione,
ma solo per chi si aspettava un incantesimo magico che avrebbe portato in un
battito di ciglia ricchezza e felicità a tutto il mondo. Invece la mattina del
primo gennaio ci siamo svegliati un po’ increduli per esclamare: “È questo
dunque il duemila?”. Sì certo, è questo, è questo tempo neonato, questa nuova
avventura che inizia con un anno molto speciale per tutti, cristiani e non
cristiani: il Giubileo, che “apre una porta in più rispetto alle solite,
proprio per dire che viviamo in un tempo favorevole, che la misericordia di Dio
è vicina e abbondante, che la “porta santa” – che è Cristo – non è collocata
sull’Everest, ma vicino alle nostre case” (don Silvano Ghilardi).
Quindi proprio
ora c’è offerta una grande occasione per riflettere su tanti temi connessi al
rinnovamento e al cambiamento, connessi magari alla nostra voglia di
migliorare, che bussa puntualmente alle porte di ogni nuovo anno, ma rischia di
non trovare nessuno in casa. A questo proposito ho letto su Graffiti
(mensile a cura del settore giovani dell’azione cattolica) un articolo
interessante intitolato “Duemila anni in una valigia”, che riportava una poesia
di Eduardo De Filippo e un commento molto bello.
“Le valigie,
il simbolo di chi viaggia, di chi si sposta da un posto all’altro portando con
sé quello che serve. A noi è dato di vivere un singolare trasloco: quello tra
un millennio ed un altro. E così c’è da fare le valigie, scegliere le cose da
portare con noi. (…) Nelle nostre valigie mettiamoci tutto noi stessi, le
nostre storie grandi e misere come le vicende di tutti i giorni, come la storia
di tutti gli uomini. Non possiamo dimenticare nulla. (…) Eccoci qui con i
nostri fatti e le nostre fesserie nelle nostre valigie, viaggiatori confusi da
voci ora inneggianti al progresso ora foriere di catastrofi epocali”.
Eccoci qui ora
a trasloco ultimato, ma con un nuovo trasloco da compiere ogni anno – e perché
no – ogni quadrimestre, così come ogni giorno.
Per questo
credo davvero che, solo se porteremo sempre con noi tutte le nostre esperienze,
dolorose e felici, grandi o semplicissime, saremo davvero pronti ad affrontare
con gioia e impegno le diverse situazioni della vita. Perché sarebbe bello
dimenticare il dolore, ma non saremmo più uomini; e con questo non voglio
giustificare l’odio, la miseria, la violenza, ma solo affermare che possiamo
trovare una gran forza anche in queste realtà, perché fanno parte della nostra
storia
Allora eccoci
qui, davvero convinti che non saremo soli in questo millennio a voler cercare
qualcosa di migliore, tutti accomunati dallo stesso viaggio, dalla stessa
valigiona… Buon millennio a tutti!
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