Cine news
Oscar ® 2000
Tra statuette rubate e ritrovate nella
spazzatura e sondaggi del “Wall Street” che abbattono un tabù di oltre 70 anni,
azzeccando quasi tutti i risultati (sbagliando solo quello per la miglior
attrice), l’ultima edizione degli Oscar si è chiusa all’insegna del
prevedibile. Trionfatore su tutti American Beauty (e chi altro poteva
essere?) con 8 nomination e 5 oscar: film, regia (Sam Mendes), attore
protagonista (Kevin Spacey), sceneggiatura originale (Alan Ball), fotografia (Conrad
L.Hall). Opera prima del regista inglese, amorevolmente cattiva, nonostante sia
un evidente attacco al “sogno americano della famiglia perfetta”, è stato
adeguatamente accolto dalla critica e pubblico. Unico neo il mancato oscar alla
sua attrice protagonista, una scatenata Annette Bening, a cui è stata preferita
Hilary Swank per Boys don’t cry. La giovane attrice (ve la ricordate in Beverly
Hills 90210?), capelli corti e una fascia per comprimerne il seno, con il
suo Brendon Teena ha stregato prima la stampa estera che le ha assegnato un
Golden Globe, e poi i membri dell’Academy.
Niente sorprese neanche per la miglior attrice
non protagonista: il riconoscimento è andato infatti ad Angelina Jolie, figlia
del famoso Jon Voight, per Ragazze Interrotte. Mentre Michael Caine è
stato premiato come miglior attore non protagonista per Le regole della casa
del Sidro, anche se noi avremmo preferito la performance da guru
dell’autosostegno maschile del mitico Tom Cruise per Magnolia, oppure il
precoce talento del piccolo e spaventato Haley Joel Osmet per Il sesto senso.
Ma la vera sorpresa della serata sono stati i
4 Oscar tecnici (montaggio, sonoro, effetti sonori, effetti visivi) andati al
fantascientifico Matrix con Keanu Reeves. Solo un secondario oscar di consolazione
(scenografia) è stato assegnato al film dall’atmosfera gotica Il mistero di
Sleepy Hollow di Tim Burton con Johnny Depp e Christina Ricci. Uscito
inosservato in Italia, ma non completamente ignorato dall’Academy, che gli
assegnato 2 statuette, Topsy Turvy è stato premiato per i costumi e per
il trucco. Infine come miglior canzone è stata giustamente scelta You’ll be
in my heart tema del 37° lungometraggio animato della Disney, Tarzan,
interpretata in modo sublime da Phill Collins. Secondo tutte le aspettative Tutto
su mia madre ha trionfato nella categoria del miglior film straniero, ma
ciò non è bastato al regista spagnolo Pedro Almadovar, che ha accusato
pesantemente la discriminazione delle pellicole straniere da parte
dell’Academy.
Mattatore della serata, dopo un anno di
meritato riposo, lo spumeggiante Billy Crystal, che ha deliziato la platea,
aiutato da un Roberto Benigni più tranquillo del solito, con una svariata serie
di divertenti gag, sketch e spazi musicali.
Sul tradizionale tappeto rosso, quest’anno
giudicato di un rosso troppo pallido, hanno sfilato abiti di tutti i generi.
Reginetta della serata una bellissima Hilary Swank, avvolta da un morbido abito
verde sottobosco completato da un prezioso e appariscente girocollo. Segue a
ruota quella sconcia di Charlize Theron, con un abito rosso fuoco che lasciava
ben poco all’immaginazione, vista la schiena completamente scoperta. Non
scherza neanche una Cameron Diaz tornata bionda e bella, che allo spacco
vertiginoso associa una scollatura mozzafiato. Nicole Kidman, splendente in un
abito dorato stile Grecia classica, è stata perfidamente smontata dai critici,
che le hanno assegnato l’ambitissimo oscar "Domopak". Ben
giustificato invece l’oscar "Morticia Addams" ad Angelina Jolie,
agghindata con un’insulsa tunica nera (riciclata dall’ultimo funerale) e
capelli posticci che ha chiesto in prestito a Crudelia Demon.
Scendono le quotazioni Gwyneth Paltrow, con un
abitino "caruccio", abbastanza anonimo, ma sicuramente non da oscar.
Pollice verso per l’imbalsamata Cher, anche quest’anno eletta reginetta del
cattivo gusto, che si è presentata con un abito nero (in cui è anche
inciampata) e al posto della cinta un’orribile croce di Swarovsky. Infine Uma
Turman: l’anno scorso ha visto bene di usare le tende di casa; quest’anno ha
ripiegato con il tappeto rosso con le frange.
E anche quest’anno è andata! Vedremo l’anno
prossimo, con i primi Oscar del nuovo millennio.
Giulia e Fausta
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