Cocktail anno 8 n. 4

 

Zona  asfalto

ICE ONE

 

Quella di Ice One credo che sia stata, fino ad oggi, una delle poche esistenze dedicate completamente alla cultura Hip-Hop,e questa è una sua qualità che riesce a trasmettere in maniera quasi impressionante agli altri. Ice One (per gli amici "Sebbi") è uno che ha scoperto il potere segreto della musica, che ha trovato nell'Hip-Hop ciò che cercava. Ha cominciato a "smazzare"nel lontano 1983. In precedenza aveva studiato pianoforte, ma, col passare degli anni, si sentiva attratto più dagli "scratch"che dalla musica classica. E per quanto strano possa sembrare, non cominciò subito a produrre basi rap, bensì, non appena le sue finanze gli permisero di acquistare i piatti, iniziò a mischiare vari dischi, attaccando spezzoni di diverse composizioni. Contemporaneamente imparò a "breakare", frequentando una comunità di colore che viveva ad Ostia, la sua città. Lui stesso, però, ha rivelato di essersi vantato un po' troppo con gli amici di quegli anni di saper fare delle evoluzioni che in realtà erano dei veri e propri "impro", mosse buttate giù sul momento. Cominciò così a frequentare Galleria Colonna (una sorta di punto di ritrovo tipo Terrapieno o Hormus per i b-boys cagliaritani), dove già si esibivano gente come Dj Giancarlino, Urban Force o i Breakfast Team che, a suo parere, erano veramente bravi.

Col passare del tempo lui stesso si rese conto che la "breakdance" era una moda di quel periodo, e mentre gli altri incominciavano a tralasciare questa disciplina, lui continuò a frequentare Galleria Colonna, grazie anche a gente come Dj Ringo e a episodi cruciali delle sua vita come il concerto di Afrika Bambaataa. In quei giorni il suo disco di riferimento era Rock it di Herbie Hancock. A Roma in quel periodo c'erano dj bravissimi come Marco Trani, ma la persona che decisamente più di tutte ha influenzato le produzioni di Ice One è stato Marley Marl, un grande produttore che ha ispirato gente come Mobb Deep. Grazie a Marl, Ice One ha scoperto l'energia dello stile hip-hop. Poi giunse l'esperienza con la Mad Djs Band, un' esperienza un po' sconclusionata, ma la cosa più importante fu che a soli diciassette anni riuscì a far uscire il suo primo disco. Cominciò anche a fare rap, aveva imparato delle frasi in inglese (un inglese non molto corretto, ma, come lui stesso afferma, ciò che era importante in quel periodo era trovare il suono delle parole e lui c'era riuscito alla grande). Quindi è cominciato tutto con il periodo delle posse, un periodo in cui c'erano gruppi come Mantronix e Run DMC; erano solo questi i gruppi che incidevano e guadagnavano, mentre gli altri non combinavano niente.

Dopo la Mad Djs Band ha cominciato al lavorare al progetto Power Mc's, una sorta di gruppo a conduzione familiare che si occupava di varie cose, specialmente delle produzioni. Ice One ha vissuto abbastanza male il periodo delle posse che, a suo parere, era un periodo in cui si dava la parola anche a chi non se la meritava, arrivando così a un progressivo snaturamento dell' hip-hop. Certo, c'erano anche le eccezioni (e che eccezioni!) rappresentate dagli Isola Posse, Sangue Misto e Assalti Frontali, ma ad Ice One la strumentalizzazione di quell'epoca da parte dei giornalisti non è proprio andata giù. Passato il periodo delle posse ci fu in Ice One la presa di coscienza sul fatto che si doveva trovare un'etichetta discografica che fosse disposta a pubblicare un lavoro come il suo, che non era commerciale, e ciò che non era commerciale in quel periodo non guadagnava (come d'altronde al giorno d'oggi). Ebbe fortuna nel trovare l'Irma Records. Poi è arrivata l'esperienza con il Colle, molto importante nella sua vita. Produsse il primo disco del Colle, Odio Pieno, e per la prima volta seguì la produzione di un disco dall'inizio alla fine. A ruota venne il featuring con Frankie HI-NRG mc. Successivamente Sebbi ha sentito il bisogno di fermarsi un po', condizionato anche da alcuni importanti eventi che l'hanno segnato negativamente, dando a tutti l'impressione di essersi concentrato solo sulla produzione.

Come dice Seba: «va' per la tua strada, la mia non porta in nessun posto…»

 

Pace a chi dà pace

Cadmio

 

 

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