Cocktail anno 8 n. 4

 

Io, tu e il MoToRe

Scarabeo e ovetto

 

Gli ultimi sviluppi legislativi in campo motociclistico (ossia il casco per tutti!) hanno portato le case produttrici a rivedere i loro progetti, dedicandosi così anche a scooter che, di cilindrata appena superiore ai soliti 50, possano consentire di andare in due senza contravvenire al codice della strada.

In altre parole i produttori hanno ben pensato di riprendere i progetti di scooter 50 già famosi e, cambiando minimamente il progetto base con conseguente risparmio di denaro, di adattarlo a una cilindrata superiore. I cambiamenti strutturali sarebbero stati troppo radicali nell’acquisire una cilindrata pari a 125 e per questo hanno preferito fermarsi prima dedicandosi così alla tonda cifra di 100 cc. Così in breve tempo una fascia di mercato, che per troppo tempo era stata dimenticata, ha ripreso vigore. La motivazione di questo ritrovato successo si trova nei costi dei mezzi (lievemente superiori a quelli dei 50), nei costi di messa in strada (bollo e assicurazione, ugualmente bassi) e in quelli di manutenzione (in questo caso veramente identici ai 50). Oltre alle motivazioni economiche, gli scooter 100 offrono migliori prestazioni nella velocità, pur mantenendo il rapporto tra massa del veicolo e maneggevolezza.

In questo articolo mi occuperò di due modelli derivati da due scooter che hanno influenzato parecchio il mercato dei 50: lo Scarabeo (Aprilia) e l'Ovetto (MBK).

Iniziamo la presentazione partendo dal cuore di ogni mezzo: il motore. I due scooter utilizzano lo stesso motore Yamaha/Minarelli raffreddato ad aria e catalizzato che, brillante e generoso, garantisce ottima resistenza ai più forti strapazzi. Tutto il complesso offre inoltre la più totale assenza di vibrazioni e ottime prestazioni più nello spunto che nell’allungo. Entrambi gli scooter, anche se targati, sono sicuramente più adatti all’uso cittadino, dove lo spunto è la cosa fondamentale, e meno per un uso eccessivamente extra-urbano. Ottime le trasmissioni, capaci di funzionare perfettamente anche sotto sforzo, rendendo il mezzo ancora più adattabile al trasporto in coppia; inoltre, per elevare il limite di sopportazione, è stato progettato anche il raffreddamento del carter che, unito allo starter automatico, rende la parte meccanica di livello ottimo.

Altrettanto buone possono essere considerate le sospensioni. Sicuramente da elogiare la forcella di cui è dotato lo Scarabeo, in grado di rimediare alle numerose inadeguatezze del comune. Buoni i freni, costituiti da un disco e un tamburo, che permettono di accelerare e spostarsi senza la paura dell’inchiodata dell’ultimo secondo. 

L’utilizzo in coppia è consentito dalla legge, ma questo non implica una comodità straordinaria visto che le dimensioni rispetto ai 50 sono pressoché invariate. In generale possiamo comunque dire che l’abitabilità dei due mezzi è buona, con sella ampia e ben imbottita, maniglia per il passeggero e adeguata distanza manubrio pedana.

Viste tutte queste affinità, ovviamente bisogna considerare qualche differenza: la più evidente è quella dell’abitabilità, indubbiamente maggiore sull’Ovetto che ha inoltre il vano sottosella abbastanza ampio da contenere un casco jet. Altrettanto evidente è quella che riguarda le ruote, da 16" sullo Scarabeo e da 12" sull’Ovetto, con conseguente differente comportamento sul fondo stradale.

Insomma, queste sono le caratteristiche generali dei due mezzi, la scelta a questo punto dipende più che altro dal gusto personale. Neanche il prezzo può aiutarvi nella scelta visto che lo Scarabeo costa 4.610.000 £ e l’Ovetto 4.340.000 £, una differenza veramente irrisoria.

Le informazioni le avete, scegliete e… ricordate di tenere sempre il casco in testa (non perché ve lo dice una legge!)

    

                 Davide

 

 

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