Cocktail anno 8 n. 4

 

Troppe cose non sono chiare, troppo spesso siamo costretti a parlare di "misteri", e questo succede perché i fatti più strani che accadono vengono nascosti all'attenzione della gente. Forse è tutto un inganno, forse l'uomo è destinato a cercare la verità senza mai trovarla, ma una cosa è certa: finché esisterà il mondo ci sarà sempre chi sparirà misteriosamente perché conosce cose che non dovrebbe, come nell'

 

Esperimento di Philadelphia

 

Nel 1943 la marina statunitense decise di tentare un esperimento (conosciuto come "Philadelphia Experiment" o "Project Rainbow") sulla base della teoria del "Campo Unificato" di Albert Einstein, che metteva in relazione i campi magnetici e gravitazionali con altri fenomeni subatomici. Secondo un'interpretazione di questa teoria, applicando un violentissimo campo magnetico ad un corpo, se ne provocherebbe la sparizione. L'esperimento fu effettuato sulla nave USS Eldridge. A bordo vennero montati dei generatori di magnetismo di tipo de-gausser; la nave divenne evanescente fino a scomparire in una luminosità verdastra. Ma il campo magnetico aveva alterato anche fisiologia ed equilibri psichici dell'equipaggio. Si racconta addirittura che la nave riapparì in un altro porto per poi tornare dov'era. Inoltre metà dell'equipaggio impazzì ed alcuni presero fuoco, mentre altri divennero invisibili. Questo è, per sommi capi, ciò che sostengono coloro i quali ritengono che questo esperimento abbia davvero avuto luogo.

Nei primi anni Trenta, l'Università di Chicago investigò la possibilità di raggiungere l'invisibilità tramite, appunto, l'uso dei campi magnetici. Questo progetto tu poi trasferito al Princeton's Institute of Advanced Studies. La ricerca era segreta e continuò fino agli anni Quaranta. Il test conclusivo fu fatto il 28 ottobre 1943. La "Navy", cioè la marina militare americana, ha fornito il diario di bordo della Eldridge ed il suo diario di guerra e non risulta che la Eldridge sia mai stata a Philadelphia (anche se ciò, ovviamente, non costituisce una prova, data la facile possibilità di falsificazione di questo documento). La Eldridge, secondo il diario di guerra, rimase a New York fino al 16 di settembre, quando partì per le Bermuda. Dal 18 di settembre al 15 di ottobre partecipò ad operazioni di addestramento e prove in mare. Il 18 ottobre parti in un convoglio navale per New York e vi rimase fino al primo novembre. L'uno ed il due novembre venne fatta navigare, sempre in un convoglio, in Norfolk e il 3 partì per Casablanca, dove arrivò il 22 novembre e vi rimase fino al 29. Da lì ripartì per New York, dove arrivò il 17 dicembre. Dal 17 al 31 dicembre viaggiò verso il Norfolk con altre quattro navi. Anche se questa cronologia non è completa (il diario di guerra copre un periodo più ampio), copre l'arco di tempo "sospetto". Sembrerebbe quindi che la marina non abbia fatto mai esperimenti sulla Eldridge, ma il governo ha già effettuato in passato operazioni dette di "cover-up" (copertura) per ragioni di "sicurezza nazionale"; un esempio è il "Manhattan Project". Questo progetto riguardava la costruzione della bomba atomica e rimase "top-secret" fino a che la bomba tu effettivamente utilizzata.

La marina, alla ricerca di una risposta plausibile, suggerì che forse il "Philadelphia Experiment" era stato contuso con gli esperimenti di invisibilità alle mine magnetiche. Questo procedimento è appunto noto come "degaussin". La marina definì il "degaussin" come «un processo mediante il quale un sistema di cavi elettrici viene installato lungo la chiglia della nave, da poppa  a prua su entrambi i lati. Una corrente elettrica misurata è passata attraverso questi cavi per cancellare il campo magnetico della nave. L'equipaggiamento per il "degaussing" era installato nella chiglia e poteva essere reso operativo ogni volta che la nave era in acque che potevano contenere mine magnetiche...».

La marina fece un altro esperimento sulla USS Timmerman nel 1950. L'esperimento mirava ad ottenere 1000 Hz al posto dei 400 Hz che erano lo standard per il generatore. Ne risultarono scariche di luce. Forse testimone di queste scariche tu Carlos Miguel Allende, e ciò lo portò a scrivere lettere ad eminenti esponenti della comunità scientifica. La marina ritiene che Allende abbia mal interpretato l'esperimento sulla USS Timmerman.

Carlos Miguel Allende, alias Carl Allen, era un uomo abbastanza strano. La storia che racconta è bizzarra. Egli affermò di avere visto la Eldridge sparire e riapparire (in seguito egli venne a sapere che era riapparsa a Norfolk durante il tempo mancante) in pochi minuti. Svolgendo delle ricerche per proprio conto venne a conoscenza di particolari molto strani che raccolse e scrisse per lettera al Dr. Morris K. Jessup, che Allende aveva ascoltato in una conferenza (Jessup era un astronomo). La lettera era scritta in modo strano, con maiuscole, punteggiatura e sottolineature poste in modo astruso. Inoltre Allende aveva utilizzato vari colori. Nelle sue lettere al Dr. Jessup, egli rivela agghiaccianti particolari sull'esperimento. L'indirizzo del mittente posto sulla lettera si rivelò inesistente secondo il servizio postale, ma Allende riuscì a ricevere lo stesso la risposta del Dr. Jessup. In seguito, a causa del comportamento di Allende, il Dr. Jessup smise di credere all'avvenimento e pensò si trattasse di una burla. Durante il periodo di tempo durante il quale il Dr. Jessup e Allende tennero una corrispondenza, Jessup aveva pubblicato un libro intitolato The Case for UFOs. Dopo che Allende scrisse a Jessup, questo libro fu spedito alla marina con note scritte a mano al suo interno. Le note erano nella stessa grafia delle lettere mandate a Jessup, quindi questo fu chiamato a vedere le note. Egli riconobbe la scrittura immediatamente, con sua grande sorpresa, perché aveva pensato che si trattasse di uno scherzo. Le note del libro erano molto più dettagliate che nelle lettere. Allora il Dr. Jessup provò a svolgere ulteriori ricerche me senza successo. Solo un particolare lo tormentava: due marinai stavano camminando nel parco quando un uomo molto dimesso li avvicinò, raccontando loro una storia che pareva fantastica. L'uomo parlò loro di un esperimento svolto dalla marina nel quale la maggior parte dell'equipaggio morì o soffrì di terribili effetti collaterali. Disse che il governo dichiarò che l'intero equipaggio fosse malato di mente e quindi fu congedato come un gruppo di persone con problemi mentali che avevano semplicemente inventato una storia fantasiosa. Alla fine della conversazione, uno dei marinai era convinto e l'altro no.  Il primo contattò il Dr. Jessup e gli raccontò la storia. Questo, comunque, non era un grande passo avanti per Jessup; tra l'altro il suo credito all'interno della comunità scientifica stava rapidamente peggiorando. Posto di fronte a svariati problemi, personali e non, il Dr. Jessup si suicidò il 20 aprile 1959. Qualcuno crede che egli sia stato ucciso dal governo per impedire che l'esperimento venisse a conoscenza di tutti.

 

FINE PRIMA PARTE

 

­In your face!

Ambro Jake Blues

 

 

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