Cocktail anno 8 n. 4

 

Sport Time

Che sia la volta buona ?

 

 

Tutti quanti naturalmente ci auguriamo che la stagione di Formula 1 dell'anno 2000 sia di un solo colore: il rosso, quello della Ferrari. Riuscirà la casa di Maranello, campione del mondo in carica (per il titolo costruttori) a soffiare lo scettro alla McLaren? Schumy e Rubiño riusciranno a strappare il numero 1 dalla monoposto di Hakkinen? Poche certezze, anzi una sola, fra tutti questi interrogativi: sarà ancora duello all’ultima curva fra Ferrari e McLaren.

Il 2000 vede in pista:

La Mclaren di Hakkinen e Coulthard, veloce, velocissima, con un’aerodinamica leggermente modificata e un motore ancora più compatto. Di sicuro la Mercedes, proprietaria del 40% della McLaren, non si è dimostrata avara negli investimenti per il 2000, realizzando questo mostro di potenza, ma che dopo pochi chilometri si fonde. L’affidabilità è certo il tasto dolente della macchina inglese. Chissà se quest’anno riusciranno a migliorarsi in questo aspetto.

La Ferrari sembra invece nettamente migliorata. Aerodinamica nuova, più bassa, per una maggiore aderenza, un motore che, promettono gli addetti ai lavori, si dimostrerà una bomba, un team ormai super affiatato e una coppia di piloti che non fanno altro che riempirsi di complimenti; sincerità o copione da rispettare? Per adesso le prime tre gare del campionato (Australia, Brasile e San Marino) fanno sperare benissimo!

Può far bene anche la Williams, che liberatasi del motore di Briatore, un supertec la cui base risale a 4 anni fa, ha trovato nella BMW la sua alleata. Shumy junior e l’esordiente Button promettono buone cose.

Anche la Jordan mira in alto. Dopo la magnifica stagione scorsa (a mio avviso è stato il team migliore) hanno voglia di strafare. Frentzen sembra rinato (c’è chi 2 anni fa lo dava per finito), Trulli è in crescita, la macchina c’è. Può fare bene.

Vuole riscattarsi la Benetton, che deve però cercare nuovi ingegneri (sono tutti scappati o alla Ferrari o alla Mclaren), nuovi soldi e un nuovo motore. Fisichella e Wurz puntano al podio.

Una nuova squadra attende Irvine. La Jaguar, che ha assorbito la Stewart, si affaccia in Formula 1 con molti problemi tecnici da risolvere (la macchina è piuttosto "lentuccia") e con l’affidabilità che non è delle migliori. Mai cercare di strafare il primo anno (ne sa qualcosa la BAR).

Deve cercare riscatto la Prost, che affida a Jean Alesì e all’esordiente Heidfield le speranze di qualche punto; ma la monoposto francese non incute molto timore.

La Sauber invece si affida a Salo e a Diniz. Il team svizzero però non dispone di grandi qualità per poter mirare a qualcosa di più di rari piazzamenti.

Può invece sorprendere la Arrows, con De la Rosa e Vestappen, che si è dimostrata nettamente migliorata rispetto a quel mezzo catorcio dello scorso anno.

Anche la Minardi può fare bene. L’anno scorso si è dimostrata in crescita, e quest’anno può ancora migliorare. Le due macchine sono guidate da Genè e Mazzacane (anch’esso esordiente).

Chiude la griglia la BAR. Villenevue e Zonta quest’anno possono far dimenticare le bruttissime prestazioni dell’anno passato. Nei test invernali hanno fatto più chilometri di tutti. Può essere un segnale positivo.

Infine bisogna rilevare che quest’anno si correrà in un nuovo circuito: Indianapolis. Un ritorno negli USA dopo quasi 10 anni dettato dagli sponsor. Barrichello ha detto che la nuova pista statunitense è simile al Mugello, e che la Ferrari può andare bene. Tutto sembra favorevole e pronto per la vittoria della rossa. Che sia la volta buona? Lo sapremo con certezza solo ad Ottobre!

I’ll be there for you!

Mario (Josè)

 

 

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