Cocktail anno 8 n. 4

 

L'UOMO CHE CAMMINA

 

Qiemian duoshao qian yi gongjin?

Ciao a tutti cari miei colleghi. Siete stanchi della solita minestra? Le risse tra giganti muscolosi vi danno alla nausea? Il fatto che Schumacher vinca o perda vi sta a cuore tanto quanto le sorti della popolazione indigena di scarafaggi? Se si, allora L'uomo che cammina è quello che fa per voi.

Prima di descriverne la trama, preferisco ambientare il fumetto. La Tokyo di oggi, così come molte delle grandi megalopoli del pianeta, è diventata un luogo dove in sostanza il singolo individuo non conta più niente a causa della sovrappopolazione e del frenetico movimento causato dal grande sviluppo economico che porta il giapponese medio a dover prendere la stressante metropolitana almeno tre volte al giorno, a districarsi tra le affollate strade di Tokyo per poi andare a svolgere un lavoro che il più delle volte si svolge al cospetto di un freddo monitor per computer; annichilito e stanco il giapponese torna a casa correndo, mangia in fretta la sua cena (il più delle volte precotta), svolge il proprio "futon" e si addormenta come un sasso, preparandosi a dover affrontare una giornata uguale a quella trascorsa, all'infinito.

L'uomo che cammina vuole essere uno strumento di denuncia a questo tipo di società e un invito a toglierci i pesanti e scomodi abiti da lavoro, a uscire di casa e, tenendo ben aperti gli occhi, passeggiare e osservare tutto ciò che incappa nel nostro cammino: dalla foglia di un rosso particolare a un piccione intento a beccare l'asfalto in cerca di semi, da un rivoletto d'acqua causato dalla recente pioggia a un gruppo di bambini che gioca con la palla.

Ed ecco che un uomo sui trentacinque anni comincia a camminare, da solo, in silenzio; si interessa a tutto e a tutti, osserva e pensa. È spensierato; gli piace camminare con tranquillità, non si preoccupa del tempo che passa. Possiede un corpo ed uno spirito lievi, perciò riesce a notare diverse cose.

Persino in un paesaggio quotidiano, che nulla ha di particolare, trova motivo d'interesse e ne gode. Ogni tanto si ferma, si incanta, accarezza gli alberi, ci si arrampica. Un tipo veramente strano.

Consiglio vivamente di comprare questo fumetto (volume unico e autoconclusivo edito dalla Planet-Manga al prezzo di 13.900 £) del bravo autore Jiro Taniguchi a chi magari si sente un po' troppo agitato o stressato e cerca consigli su come sfogarsi e vivere meglio; consiglio inoltre di leggerlo piano e ascoltando un Cd di Ryuichi Sakamoto.

Venendo a noi, o miei venti lettori, non abbiate timore di chiedermi qualcosa, sapete dove trovarmi e come contattarmi (XYZ vi dice qualcosa?).

Ah, vi siete chiesti cosa fosse quella strana frase all'inizio dell'articolo? Ebbene, quella è l'esaltante innovazione de "L'angolo del manga"; se riuscirete a rispondere alla domanda vincerete un fantastico 1° premio; se, invece, riuscirete a tradurre la domanda, vincerete un favoloso 2° premio.

Statev' accuorte.

Stefano "Ryo" Utzeri

 

 

 

 

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