Cocktail anno 8 n. 5

Cine news

STIGMATE

 

Purtroppo questo articolo arriva in ritardo, ossia esce quando il film è già stato tolto dalle sale, e chi non l'ha visto si aggancia. Stigmate è uno dei migliori film che abbia mai visto. Mi sono piaciuti gli effetti speciali e soprattutto i colori vivi e accesi e i contrasti.

In poche parole, una parrucchiera atea riceve delle stigmate. Sul suo caso indaga un prete che è più uno scienziato. Si scopre poi che la donna funge da semplice messaggero di un uomo morto che, insieme ad altri, aveva scoperto il Vangelo di Tommaso. Ebbene, questo vangelo è quello che esprime le vere parole di Gesù, e poiché la forma della Chiesa da lui prospettata è diversa da quella moderna, sorgono non pochi problemi.

L'articolo non riesce a esprimere la bellezza, il fascino, il coinvolgimento che il film determina. Stigmate può piacere a tutti se lo si vede senza avere pregiudizi. Ognuno ne può trarre le conclusioni che vuole, secondo me è fantastico!

Ebbene, carissimi, finalmente la squola è finita! Deo gratias! Vi auguro delle bellissime vacanze e spero che sarete promossi! Ah ah ah! Ciaooooooo!

R.

 

 

Il gladiatore

 

La vita nelle province romane non è tanto semplice, e c’è chi, come Massimo, valoroso generale ispanico, combatte per la gloria di Roma e per il Cesare Marco Aurelio. Il suo signore è ormai anziano e, come ultima volontà, prima di permettere al generale di tornare dalla sua famiglia, gli propone di diventare protettore di Roma, conferendogli l’autorità necessaria e preferendo lui a suo figlio Commodo.

La notizia non viene accolta di buon grado dallo stesso Commodo, il quale, dopo aver ucciso il padre, ordina l’arresto e la condanna a morte di Massimo. L’uomo, abile guerriero, riesce a fuggire e si precipita nella sua terra per riabbracciare la moglie e il figlio; ma al suo arrivo troverà un’amara sorpresa: la sua famiglia sterminata.

Disperato, Massimo si lascia lentamente logorare dal dolore, ma viene trovato da un gruppo di gladiatori. Nasce tra questi un rapporto di forte cameratismo e il nostro eroe riesce a farsi amare dal pubblico dell’arena.

La prossima tappa è Roma.

Cinquemila spettatori nel Colosseo reclamano a gran voce: «Massimo!», e diventa il re dei gladiatori. La sua unica intenzione è fare vendetta e uccidere il perfido Cesare, ma anche, come era desiderio di Marco Aurelio, riportare Roma alla vita.

Lascio a voi il finale. Ma vi confesso che la lacrima c’è scappata e l’adrenalina vi scoppia dentro durante i combattimenti, mentre il pubblico reclama ad una sola voce il nome del gladiatore.

Inutile confermare l’eccellente interpretazione di Russel Crowe. Appare qui nelle vesti di un prorompente guerriero dal fisico scolpito, ma con un gran cuore. Altrettanto lodevole è la regia di Ridley Scott, che ha saputo reclutare un cast d’eccezione per collocarlo in un’ambientazione fantastica.

Credo sia superfluo dire che ve lo consiglio, giusto? Se non mi pongo un freno potrei non smettere di tessere le lodi di questo capolavoro storico… A tutti voi un bacione!!!!!

                                        

           PAMI

 

 

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