Cine news
STIGMATE
Purtroppo
questo articolo arriva in ritardo, ossia esce quando il film è già stato tolto
dalle sale, e chi non l'ha visto si aggancia. Stigmate è uno dei
migliori film che abbia mai visto. Mi sono piaciuti gli effetti speciali e
soprattutto i colori vivi e accesi e i contrasti.
In poche parole, una parrucchiera atea riceve delle
stigmate. Sul suo caso indaga un prete che è più uno scienziato. Si scopre poi
che la donna funge da semplice messaggero di un uomo morto che, insieme ad
altri, aveva scoperto il Vangelo di Tommaso. Ebbene, questo vangelo è quello
che esprime le vere parole di Gesù, e poiché la forma della Chiesa da lui
prospettata è diversa da quella moderna, sorgono non pochi problemi.
L'articolo
non riesce a esprimere la bellezza, il fascino, il coinvolgimento che il film
determina. Stigmate può piacere a tutti se lo si vede senza avere
pregiudizi. Ognuno ne può trarre le conclusioni che vuole, secondo me è
fantastico!
Ebbene,
carissimi, finalmente la squola è finita! Deo gratias! Vi auguro delle
bellissime vacanze e spero che sarete promossi! Ah ah ah! Ciaooooooo!
R.
Il gladiatore
La vita nelle province romane non è tanto semplice, e
c’è chi, come Massimo, valoroso generale ispanico, combatte per la gloria di
Roma e per il Cesare Marco Aurelio. Il suo signore è ormai anziano e, come
ultima volontà, prima di permettere al generale di tornare dalla sua famiglia,
gli propone di diventare protettore di Roma, conferendogli l’autorità
necessaria e preferendo lui a suo figlio Commodo.
La notizia non viene accolta di buon grado dallo stesso
Commodo, il quale, dopo aver ucciso il padre, ordina l’arresto e la condanna a
morte di Massimo. L’uomo, abile guerriero, riesce a fuggire e si precipita
nella sua terra per riabbracciare la moglie e il figlio; ma al suo arrivo
troverà un’amara sorpresa: la sua famiglia sterminata.
Disperato, Massimo si lascia lentamente logorare dal
dolore, ma viene trovato da un gruppo di gladiatori. Nasce tra questi un
rapporto di forte cameratismo e il nostro eroe riesce a farsi amare dal
pubblico dell’arena.
La prossima tappa è Roma.
Cinquemila spettatori nel Colosseo reclamano a gran
voce: «Massimo!», e diventa il re dei gladiatori. La sua unica intenzione è
fare vendetta e uccidere il perfido Cesare, ma anche, come era desiderio di
Marco Aurelio, riportare Roma alla vita.
Lascio a voi il finale. Ma vi confesso che la lacrima
c’è scappata e l’adrenalina vi scoppia dentro durante i combattimenti, mentre
il pubblico reclama ad una sola voce il nome del gladiatore.
Inutile confermare l’eccellente interpretazione di
Russel Crowe. Appare qui nelle vesti di un prorompente guerriero dal fisico
scolpito, ma con un gran cuore. Altrettanto lodevole è la regia di Ridley
Scott, che ha saputo reclutare un cast d’eccezione per collocarlo in
un’ambientazione fantastica.
Credo sia superfluo dire che ve lo consiglio, giusto?
Se non mi pongo un freno potrei non smettere di tessere le lodi di questo
capolavoro storico… A tutti voi un bacione!!!!!
PAMI
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