Cocktail anno 8 n. 5

L'angolo della risata

a cura di Davide Mula e Enrico Rocca

 

 

Gino è al lavoro, ma teme che la moglie lo tradisca, così ritorna a casa per verificare di persona. Apre la porta e, vedendo la moglie ancora nel letto mezza svestita, le domanda: «Dimmi dov'è! Dimmi dove si nasconde!». E la moglie: «Ma chi? Ci sono solo io qua!».

Allora Gino, guardando giù dalla finestra del sesto piano, vede un tizio mezzo svestito che sta uscendo di corsa dal palazzo. Senza pensarci due volte, va a prendere il frigo, lo sradica dalla cucina e lo getta sul tizio. Lo centra in pieno, uccidendolo. Ma, a causa dello sforzo fatto, Gino ha un malore e muore.

In paradiso San Pietro accoglie le anime: «Dimmi, tu cosa hai fatto per essere qui?». E Gino: «Ho scoperto che ero cornuto, così ho gettato un frigo sull'amante di mia moglie, ma sono morto a causa dello sforzo!». Poi San Pietro si rivolge alla seconda anima: «E tu perché sei qui?». Gli risponde l'anima: «Io ero l'inquilino del terzo piano. Ero in ritardo per il lavoro, e per fare più in fretta mi stavo vestendo mentre uscivo dal palazzo, ma qualcosa mi ha colpito e sono morto! Non ho neanche visto quello che era!».

Poi arriva una terza anima e San Pietro le chiede: «E tu chi sei? Perché sei qui?». E l'anima: «Io... ero... dentro al frigo!».
 

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Un uomo in punto di morte si rivolge alla moglie: «Cara ricorda che se mi tradirai io mi rigirerò nella tomba». «No, caro, non ti preoccupare, ti sarò sempre fedele». E l'uomo muore e va in paradiso. Dopo un po' di tempo muore anche la moglie che, desiderosa di ritrovare il marito, si presenta da San Pietro: «Mi scusi, Pietro, sto cercando mio marito Mario»

«Sia più precisa. Sa, qui di Mario ce ne sono moltissimi»

«Era alto, biondo, prestante...»

«Ma non ha qualche indicazione in più?»

«È arrivato qui circa un anno fa»

«Non basta. Non può dirmi qualcosa in più?» "

«In punto di morte mi ha detto che se l'avessi tradito si sarebbe rigirato nella tomba»

«Ah! Adesso ho capito. Eccolo laggiù in fondo. Qui lo chiamano "er trottola"!»



 

 

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