Cocktail anno 8 n. 5

Sport Time

UN GRAN PREMIO DA INFARTO

 

 

Ciao a tutti, sono qui davanti al mio computer quando è appena terminato il Gran Premio  motociclistico del Mugello, categoria 500cc. Forse questo è stato uno dei GP più belli che abbia mai potuto vedere, dove le emozioni trasmesse mi hanno fatto urlare dalla gioia per un sorpasso e imprecare per una caduta. Il GP più bello, ho detto, e ora lo racconterò, magari per tutti quelli che erano al mare e non hanno potuto vederlo.

Le prove di venerdì avevano messo subito in risalto il mitico Valentino e il forse ritrovato Max Biaggi, mentre l’altro italiano, Loris Capirossi, non aveva fatto tempi eccezionali e si era mantenuto nella mediocrità di una provvisoria seconda fila.

Sabato le ultime carte prima della partenza sono state messe sul panno verde e si sono visti i segnali di un gran premio che sarebbe stato all’insegna di una bandiera tricolore, quella italiana. Valentino era in pole position fino all’ultimo giro quando il brasiliano Barros gli ha soffiato per qualche centesimo il primato e subito dopo l’eterno rivale Max Biaggi gli ha portato via anche il secondo posto. Nel mentre Capirossi, risvegliatosi dal letargo del venerdì, riesce a risalire con fatica alla quarta posizione. Insomma una prima fila all’insegna dell’Italia: Biaggi, Rossi e Capirossi rispettivamente secondo, terzo e quarto. Era dal 1980 che tre piloti italiani della 500 non si ritrovavano al via sulla stessa linea di partenza. Piccola curiosità: uno di quei tre italiani del 1980 era Giovanni Rossi, padre del mitico "Valentinik". 

Arriva domenica, ore 14:00, sono tutti pronti per aprire il gas al massimo e lasciarsi gli avversari alle spalle. Si accende il semaforo rosso, il cuore è a mille, la tensione dei piloti diventa tutt’uno con quella delle moto, il rumore dei motori copre la voce del cronista. Scatta il verde e la tensione diventa movimento, le moto scattano e prendono il largo. Biaggi parte molto male e si trova in una posizione veramente mediocre per lui, più o meno l’ottava. Valentino è come molti di noi a scuola, va bene ma potrebbe fare molto di più, dopo il primo giro è secondo. Capirossi passa sotto il naso di tutti e si porta in prima posizione. Qualcuno cerca di tenerlo dietro ma nessuno ci riesce, e così, in pochi giri, acquista un secondo di vantaggio sul gruppo degli inseguitori comandato da Valentino, mentre Max inizia una lenta rimonta.

Dietro Capirossi inizia a formarsi un gruppo sempre più compatto che rimane sempre più indietro, aiutando così la rimonta di Biaggi che, dopo qualche altro giro, si riunisce al gruppo inseguitore e inizia a dire la sua. Valentino lotta con Kenny Roberts Junior che gli contende costantemente il secondo posto.

All’improvviso la svolta: giro record di Capirossi, Rossi capisce che se continua a stare con gli altri perderà irrimediabilmente la partita, Biaggi non vuole essere da meno agli altri due italiani e inizia una rapida serie di sorpassi ai danni dei più diretti concorrenti, come Checa. Valentino e Max, come se si fossero dati appuntamento, si ritrovano attaccati allo scarico di Loris.

Da questo punto in poi ecco che le emozioni salgono a mille: tre italiani sul podio che non sono ancora paghi di questo risultato e lottano disperatamente per mettere dietro i propri connazionali. I sorpassi si susseguono, i piloti tracciano in curva nuove traiettorie fantasiose per trovare nuovi passaggi, la lotta è continua e l’Italia divide il suo tifo tra quei tre contendenti meravigliosi.

Nuovo colpo di scena: Valentino è primo, stacca gli altri, nuova curva, per la velocità perde il controllo e cade. Si continua, Max è primo, ma... stesso errore nello stesso punto, e nuova caduta. Entrambi però non si rassegnano, riprendono la moto e ripartono, Max è nono, "Valentinik" dodicesimo, e Capirossi primo. Il sogno di avere tre piloti italiani sul podio del GP del Mugello si è distrutto in pochi secondi, solo Capirossi ha resistito all’intervento del destino, ha vinto una delle gare più difficili della sua vita e si merita il primato riconosciutogli dalla classifica dei piloti italiani.

Indubbiamente se tutti i GP fossero come questo, molti di più sarebbero gli spettatori che la domenica rinunciano alla gita settimanale per guardare, o meglio, stare incollati allo schermo, assistendo a duelli su due ruote che rievocano i duelli medievali svolti su cavalli. I mezzi utilizzati di cavalli ne hanno più o meno duecento, e anche lo spettacolo subisce la stessa proporzione di grandezza. Insomma, un qualcosa di veramente mitico. Non mi resta che augurare a tutti buona estate. Mettete sempre il casco e divertitevi come sempre!

Davide

 

 

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