Cocktail anno IX n. 1

ASCOLTARE...

"Un mattino

o forse era al tramonto

trovai in fondo al cuore

un desiderio

davvero strano:

ascoltare, ascoltare.

E chiesi al mio desiderio

cosa desiderasse ascoltare:

un po’ di musica magari,

o i dialoghi in bianco e nero

di un vecchio film.

Ma rispose solo

quando io smisi di interrogarlo

 

ed iniziai ad ascoltarlo.

Ascoltare una musica nuova,

una danza,

i dialoghi di un vecchio film,

ascoltare le parole, le immagini,

i colori,

ascoltare i silenzi, le lacrime

di un uomo,

ascoltare una preghiera, un sorriso,

ed infine

ascoltare la vita."

(A.)

 

Appena ho letto questa poesia mi è subito balzato alla mente un ricordo che pensavo lontanissimo, un ricordo di terza elementare. La maestra ci aveva proposto un indovinello: "Qual è la differenza tra ascoltare e sentire?" noi eravamo un po’ incuriositi e un po’ stupiti: quelle due parole ci sembravano proprio uguali! Ma non era così. Ascoltare, ci spiegò la maestra, vuol dire sentire e capire, insomma stare attenti. Perciò il "trucco" c’era e la differenza era davvero grande, stava tutta nell’attenzione. 

Partendo da questo le parole della poesia mi hanno spinto a riflettere un po’. Ascoltare uguale attenzione alle parole, ma non solo. Possiamo ascoltare tutte le volte che non lasciamo scivolare via quello che ci circonda, "le parole, le immagini, i colori, i silenzi, le lacrime di un uomo". Io per prima sono una persona distratta, potrei percorrere per mesi la stessa strada e non accorgermi di un grattacielo. E a volte è come se tutto mi scorresse accanto e non potessi fare altro che sentirmi una spettatrice. È triste permettere a noi stessi di non reagire e di credere che non esista niente al di fuori del nostro piccolissimo "io", ma si fa meno fatica e si preferisce stare comodamente adagiati.

Ogni giorno sento che mi si pone una scelta: far finta di niente oppure ascoltare e lasciarmi interrogare dalla vita, fare quello che è più comodo oppure crescere. Allora mi accorgo che ascoltare è una necessità per cercare un vero confronto con chi mi è vicino, per prendere coscienza del mondo, di me e della mia vita, per imparare ad allargare gli orizzonti e a decidere consapevolmente.

Rileggendo la poesia ho capito che quel "…desiderio davvero strano, ascoltare, ascoltare" è il desiderio di accettare una sfida, è il desiderio di una vita autentica. Vale la pena di provare!

SARA

 

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