Cocktail anno IX numero 4

Zona Asfalto

RISPETTO: CONCETTO ASTRATTO?

«Vedo lo spettro del rispetto, l’ hanno ucciso, adesso cerca il mandante; radar per la strada, l’assassino è latitante…» (Street opera – Lord Bean).

Quanti mali affliggono l’effimero transito terrestre di noi, miseri, esseri umani? Tanti, forse troppi, per essere elencati. Tutti, sicuramente, riconducibili al rispetto; alla mancanza di rispetto.

Pur di salvarci, in questo mondo, siamo pronti e ben disposti a vendere il prossimo nostro al diavolo. La nostra ipocrisia è così tanta e spiccata che nulla ci ha impedito di coniare maschere che chiamiamo con nomi come "tolleranza".

Queste maschere ci hanno portato e ci portano a forgiare frasi fatte come: “Per amore della pace... bla bla bla...". Tutta finzione! Finzione che i mass-media continuamente alimentano con telegiornali e documentari, con “Dossier” e “Film verità” che, oltre ad essere robaccia, alienano la maggior parte delle menti; menti vacue e duttili. Menti vuote da riempire di idiozie e, come fossero d’argilla fresca, plasmabili a immagine e somiglianza di demoni della peggior specie.

«Non vi è bestia alcuna che non sia attraversata da sentimento di pietà. Io non sono bestia, io son uomo e, per questo, pietà non mi appartiene…» (Re Enrico VI - Shakespeare).

Uomini spinti da sentimento avverso sono, ormai, la norma, e poco si può fare perché non danneggino la convivenza con gli altri individui.

Se almeno la pietà pervadesse il loro animo si vivrebbe in una situazione di tolleranza che, pur essendo meno nobile del rispetto, ci consentirebbe di vivere in un mondo senza inutili e controproducenti lotte. Sono cosciente che il vivere è sempre più pesante e difficile, e che il rispetto, che a mio umile avviso è tutto, per la maggior parte delle genti, è solo un concetto astratto.

Spero che le mie non siano chiacchiere a zero e portino, un bel dì, a far riflettere e che, queste riflessioni, siano positive per questa grande umanità. Sogni? Utopie? Resta ancora da vedere cosa diranno, di noi, i nostri posteri, per ciò che siamo riusciti a fare di buono per vivere senza il male dell’offesa.

Mi piacerebbe che qualcuno provasse a convincermi ad arrendermi alla sporcizia che mi circonda e usassi, per ragionare ed agire, il pensiero e la moralità comuni.

Vorrei proprio conoscerlo un coraggioso di tale calibro. Ho preferito essere ridicolizzato e insultato per ogni posizione presa piuttosto che aver ragionato con la testa del branco, della massa.

Non mi spaventa trovare, per via del mio pensiero, degli attriti, perché so che, prendendo una posizione ferma, troverò una forza che mi si opporrà e so anche che, resistendo, posso far cambiare molte cose e vedere che i cambiamenti ottenuti rendono la forza opposta simile alla mia. È così, è un legge fisica.

Come dire: Preferisco avere ragione all’essere popolare.

Quello che sono è dato dal rapporto di causa/effetto che creo con la quotidiana realtà che IO vivo e, pur non essendo sempre rispettato o tollerato, mi accorgo che il rispetto riesco a donarlo, o meglio, a nutrirlo, come fosse amore, nei confronti del mondo intero.

Ora fate un esamino di coscienza! PACE!

Lepus.Shfam.

SAS KLAN

 

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