Cocktail n. 5 - anno IX

Giugno 2001

 

“Cantami, o diva, del Sulis Federico l’ira funesta, che tanta preoccupazione portò nel povero animo del Gregorace Ivan, temente per la propria incolumità, e infinite emozioni suscitò nei cuori dei suoi compagni, attoniti dinanzi a tanta vigoria…”

...VITA...

Sembra solo ieri, non sembra passato tanto tempo. La mente ci riporta a quando tutto questo ebbe inizio, in quel lontano settembre di 5 anni fa, e ripercorre passo per passo tutti gli avvenimenti più significativi che ci hanno portato fino a qui, al traguardo tanto sospirato. Nulla di tutto questo verrà mai dimenticato, questi sono gli anni che probabilmente rimpiangeremo più di tutti gli altri, perché è stato questo il periodo delle interminabili angosce, delle infinite sofferenze, ma anche delle amicizie più sincere, delle immense compagnie, delle feste liceali, dei grandi amori.

La nostra vita ha subito un cambiamento totale, spesso doloroso, ma inevitabile, e tornare indietro ora, e pensare a come eravamo un tempo, ci riempie di commozione: tutto ormai è passato, nulla ritornerà più come prima, possiamo soltanto girarci e guardare alle nostre spalle, ma non ci sarà permesso di fare dei passi indietro, dovremo andare avanti. Alcune persone più di altre hanno lasciato il segno nella nostra vita nel corso di questi anni, e queste sono sicuramente le persone che hanno influito di più sul nostro cambiamento interiore, ma ciascun volto, anche il meno significativo, quando tornerà nella nostra mente come una fotografia sbiadita, ci trasmetterà un’emozione particolare, o un ricordo, ormai tanto lontano.

Una figura su tutte ha accomunato la vita di ciascun membro dell’attuale terza liceo classico, poiché è questa la classe di cui si parla, e questo personaggio stupendo è stato don Zara, che purtroppo non è più fra di noi, ma di cui è ancora vivissimo il ricordo, e per il quale ciascuno di noi mantiene ancora un posticino nel proprio cuore. Il privilegio di averlo avuto per insegnante, anche se per un solo anno, è capitato a noi per ultimi, ma l’immagine che di lui ci rimane più impressa è quella dell’amico che aveva sempre un sorriso da regalarci, e per il quale ciascuno di noi andava pazzo, perché è Amore che noi chiediamo, ed è Amore quello che lui ci ha dimostrato. Grazie alla sua presenza il primo anno del ginnasio è volato via leggero, e ciò che lui ci ha insegnato in quel solo anno, tante persone non riuscirebbero ad insegnarlo in un’intera vita.

La quinta ginnasio sarà ricordata come l’anno della gita a Firenze, alla quale purtroppo non tutti presero parte. Questo viaggio rese possibile rafforzare amicizie che erano ancora solo all’inizio, e vivere dei momenti indimenticabili che ora è possibile identificare con quelli che furono i luoghi più frequentati e che rimasero dunque più impressi; ora rimane solo la nostalgia per quei bellissimi momenti, e la mente quando può ci ritorna senza indugi, per cullarsi nella dolce immagine dell’Arno illuminato dalle luci multicolori della notte fiorentina.

Avvenne quindi il passaggio al liceo, reso il meno brusco possibile dalla bravura dei nuovi professori, e, non dimentichiamolo, dal talento scolastico che la nostra classe ha sempre dimostrato, e che ci è stato sempre riconosciuto. Un ristretto gruppo di amici lo ricorderà come l’anno dei “dadonzi”, conclusosi con lo strapotere di un personaggio di cui taceremo il nome, per rispetto nei confronti degli “sconfitti” (hihihihi!!). Fu questo anche l’anno del passaggio del testimone dalla vecchia alla nuova redazione del nostro amatissimo Cocktail, redazione che dopo l’ottimo lavoro svolto passerà il testimone a sua volta tra breve, a delle persone che di certo, conoscendole, non si dimostreranno da meno. Intanto le amicizie continuavano la loro inesorabile evoluzione…

La seconda liceo classico è stato l’anno più simpatico, dove la classe ha incominciato a collaborare di più per il proprio bene (della serie “toccada a si salvai!”), e dove la pesantezza delle lezioni si dimostrava nettamente inferiore all’anno precedente (forse perché qualche compagno di banco faceva morire dalle risate…), e la classe, questa volta quasi per intero, si recava per ben 2 giorni (un pernottamento, eh! Altrimenti si esagera!) a visitare Bosa ed Alghero, con indimenticabili avventure per tutti (come girare a vuoto per le vie in festa). Importantissima menzione: questo fu l’anno dell’arrivo di tre nuove compagnie, Anna e Francesco dal Siotto, e Giulia dal Dettori.

Prima di arrivare a quest’ultimo anno vorrei ricordare anche i nomi di compagni e compagne che anno dopo anno ci hanno lasciati (traditori!), per trasferirsi in altre scuole: Barbara Piras (indimenticabile!), Antonella Balzano (nostra mitica lettrice! Ciaoo!!), Valentina Siddi (la mitica!), Francesca Zedda (non la riconoscevo quasi più!), Federico Atzori (il mio gemello musicale!), e Federico Piras (la sua storia è un pochino diversa!). Non dimentico di certo Elena Fadda, tornata nella nostra scuola dopo un anno al Siotto. Ele, non avresti potuto fare scelta migliore!

Siamo giunti infine all’ultimo anno, quello che stiamo per portare a termine dopo che avremo affrontato l’ultima ardua prova: l’esame! (non rabbrividite? e dai! Fatemi contento!). La classe si è dimostrata pronta all’assalto finale, sono stati richiamati anche due importanti “stradibari” dagli Stati Uniti (Moritz e Gianfilippo), e il nuovo metodo valutativo quadrimestrale ha reso la vita più facile a tutti, forse per noi dell’ultimo anno anche troppo. Questo è stato l’anno della gita ad Atene, la più bella dei cinque anni, anzi diciamo la più bella delle due gite (l’altra è quella di Firenze), visto che da queste parti, non finirò mai di dirlo, sono un tantino avari in quanto a gite! Questo viaggio è stato sicuramente la cosa più bella di quest’anno, il divertimento è stato tantissimo, a parte qualche piccolo inconveniente: febbri, malanni, epidemie, untori misteriosi (che il Manzoni indaghi su questo!) ed infermieri fin troppo generosi che hanno assistito pazienti deliranti (vero Mazze?), moribondi (povero Decì) e ribelli (e brava Barbè!). La cosa più bella, non me ne vogliano le altre classi, è che eravamo praticamente tutti maggiorenni, e questo ci ha garantito grande libertà (un grazie sincero a Don Casti ed a professor Branca), e quindi divertimento alle stelle. È innegabile che tanto merito del divertimento è dovuto alla meta che è stata scelta, e la compagnia era indubbiamente piacevolissima. Un grazie particolare va’ al mitico Filippo “Pippo” Caruso, che è stato simpaticissimo come sempre, che è stato di grandissima compagnia (ah! La indimenticabile Top Ten!), e grazie al quale, soprattutto è stato possibile partire, poiché era proprio l’uomo mancante! Un applauso anche al suo coraggio: dopotutto era l’unico della sua classe e di tutto il liceo scientifico!

Altro avvenimento indimenticabile, e con questo concludo, è stato il torneo di calcetto, al quale quest’anno ho partecipato anch’io con capitan Decì e con i nostri Nutcrackers, che purtroppo hanno pagato sfortuna e inesperienza, nonostante grande volontà e buona tecnica complessiva. Un complimentone all’organizzatore del torneo, il nostro diret-Tenez, ed alla squadra vincitrice del torneo, la Prostriggiula, proprio la squadra del nostro direttore, che è stato il miglior giocatore della finale. Onore al merito anche per il portierone Markè Ligas (il premio come miglior portiere del torneo te lo assegna la mia rubrica “In your Face!”), l’instancabile capitano Mazze Orrù (ma ti credi Roberto Baggio?), il mago della tecnica Kikkè Rocca (povera caviglia!), il colosso difensivo Carlo Passino, e, dulcis in fundo, il nostro Patriot, il libero dell’Antonstefano, Daniele “7 stelle” Atzeni!

A tutti voi: Roby, Giuly, Barbè, Pamy, Rita, Anna, Ludo, Giuly Vigno, Federico, Frensis, Cate, Sere, Pier, Gianfy, Fede, Morisigno, Markè, Kikkè, Davi, Mazze, Ivan, Decì, Dany, Ele, Tenez, Azzolinho! Non vi dimenticherò mai! Grazie!

Per l’ultima volta

In your face!

Ambro Jake Blues

 

P.S.: si uniscono al nome dell’autore anche i suoi “gemelli” Fudo della Montagna, Cabal, Servus Suus, Giangianni, Lo zio di Pula, e la Voce. W Cocktail!

 

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