La chiesa o oratorio di San Rocco di Borgonovo Valtidone

Sulla sinistra della "strada per Pianello" al n.84 c’è una piccola chiesa, sconsacrata, ora di proprietà privata, un tempo dedicata a San Rocco.

La famiglia Bergonzi, attuale proprietaria, l'ha fatta in parte restaurare. Internamente sono conservati due magnifici affreschi.

Ma quando venne fondata questa chiesa? Purtroppo gli archivi della nostra parrocchia non hanno documenti che diano risposte al riguardo.

Don Luigi Arata, che fu qui arciprete dal 1887 al 1919, in "Memorie di storia paesana di Borgonovo Val Tidone1" menziona un rogito in data 22 febbraio 1513 (conservato ai giorni dell'Arata nell'Archivio notarile di Piacenza ed ora nell'Archivio di Stato in Palazzo Farnese) del notaio Giorgio Bonini, nel quale È registrata l'elezione del Visconte Giacomo Sforza e del signor Bernardino Gallo quali commissari "super fabrica et laborerio ecclesiae Sancti Rochi apud Burgum novum", cioè "sopra la fabbrica e i lavori della chiesa di San Rocco presso Borgonovo".

La dizione non permette di stabilire se la chiesa esistesse gi à o fosse solo in progettazione. Comunque, secondo il rogito, la sua ubicazione era dichiarata presso, cioè vicino, ma non in Borgonovo, e ciò perché‚ essa era fuori delle mura del paese.

Nell'archivio parrocchiale esiste copia, qui riprodotta, dell'atto del notaio Giovanni Salario attestante la consacrazione della chiesa di San Rocco avvenuta l'8 maggio 1535.

Provvide alla consacrazione il Vescovo Beritense padre fra Angelo da Cremona servo dei servi di Dio dell'osservanza dell'Ordine dei Minori di San Francesco.

Vescovo Beritense, vale a dire Vescovo di Berito, nome dell'antica Berytus fenicia, oggi Beirut. In mancanza di precisi elementi chiarificatori si può pensare che questo Vescovo fosse investito di effettiva giurisdizione episcopale, ossia che avesse la cura di comunità cristiano-cattoliche in quel tempo presenti in Beirut ed adiacenze. Altrimenti si sarebbe dovuto trattare di un Vescovo "in partibus infidelium", espressione con cui si designavano i Vescovi che, sebbene consacrati, non venivano investiti di giurisdizione episcopale, in quanto ricevevano come titolo una sede posta in luoghi di infedeli, e pertanto non avevano alla loro diretta dipendenza persone alle quali dedicare l'opera pastorale. La locuzione "in partibus infidelium" fu soppressa nel 1882 da Papa Leone XIII che la sostituì con quella di "Vescovi titolari", ancor oggi corrente.

La consacrazione fu volta alla chiesa dedicata a San Rocco, al cimitero ivi sito attorno al pozzo, ed all'orto o giardino della stessa chiesa. Inoltre il Vescovo concesse in perpetuo che chiunque visitasse la chiesa dicendo un Pater Noster ed un'Ave Maria fruisse ogni volta dell'indulgenza di quaranta giorni.

Nulla si conosce di quel che sia avvenuto nei riguardi della chiesa dall'anno 1513, in cui avvenne l'elezione dei commissari "super fabrica et laborerio ecclesiae S.ti Rochi", al 1535, anno della consacrazione.

Sappiamo dai resoconti storici che in tale periodo in Piacenza e nei dintorni infuriarono guerre, rovine e saccheggi per le continue lotte tra diverse fazioni con il concorso di soldatesche svizzere, francesi, tedesche e truppe papaline.

Ma si ritiene di dover sottolineare che nel 1524 si propagò da Milano a Piacenza una fiera pestilenza che, a detta dei cronisti, fece da queste parti più di ottomila vittime. I piacentini nella circostanza invocarono l'aiuto di San Rocco e stabilirono di erigergli una chiesa. Lo fecero, ma questa chiesa ebbe breve esistenza, poiché‚ venne demolita nel 15342.

Si fa riferimento ai suddetti avvenimenti per raccordarli a quanto emerge da due visite vescovili effettuate nel secolo XVI alla chiesa di San Rocco di Borgonovo.

La più antica visita alla nostra chiesa di San Rocco fu "apostolica" e risale al 5 settembre 1579, effettuata per conto del Vescovo di Rimini Giovan Battista Castelli dal Reverendo Don Vincenzo Gallario priore della chiesa collegiata di San Colombano di Bologna3.

Nella relazione concernente la visita non compare l'anno della fondazione della chiesa. Si legge solo che "tempore pestis fabricata fuit", cioè fu fabbricata al tempo della peste, senza specificare quale. Perciò non sappiamo se si tratti di quella del 1524 o di altre, poiché‚ vi furono molte altre pestilenze in epoche precedenti.

Vent'anni dopo la predetta visita ve ne fu un'altra, questa volta "pastorale", effettuata il 22 settembre 1599 dal Vescovo di Piacenza Claudio Rangoni4. Anche in questa circostanza a proposito della nascita della chiesa di San Rocco la relazione, dopo aver specificato che essa È "posta extra terram Burginovi circa quartam partem miliarii", cioè posta fuori del paese di Borgonovo circa un quarto di miglio, dice che "fuit aedificata hac ecclesia eo tempore quo pestis per universam Italiam et precipue in his regionibus omnia vastabat", vale a dire che fu edificata nel tempo in cui la peste devastava tutto in tutta Italia e specialmente in queste regioni.

A margine del documento ed a fronte delle righe che parlano della peste, fra parentesi, È annotato: "anno 1526 et sequentibus". Pure questa annotazione non ci d à certezze sull'effettiva data di nascita della chiesa gi à menzionata nel rogito del 1513.

Tornando alla visita pastorale del 1579 possiamo trarre dalla relativa documentazione alcune notizie riguardanti la situazione della nostra chiesa di San Rocco in quell'epoca. Fra esse (sarebbe troppo lungo trascriverle tutte) riportiamo le seguenti:

- la chiesa È consacrata, ma la ricorrenza della consacrazione non vi viene celebrata.

- ha un campanile ed una campana.

- ministro e cappellano È il sacerdote Tomaso Lerra, nominato con rogito del notaio Giacomo Salara in data 9 settembre 1560.

- il cappellano deve celebrare tre messe alla settimana.

- la chiesa È coperta da fornice, ma gli archi che lo sostengono hanno verso la loro metà qualche fessura ed il fornice in qualche parte È scrostato.

- le pareti dalla metà in gi— sono da intonacare e imbiancare.

- i candelabri non sono dipinti.

- l'altare maggiore È di mattoni con mensa di solida pietra.

- la pietra sacra È inserita in tavola di legno.

- manca la sacrestia ed i paramenti sono conservati in casse.

- il sacrario non ha chiave ed il portello non si chiude.

- l'altare della Natività à della Beata Vergine È di mattoni, eretto dalla devozione della comunità.

- il vaso dell'acqua benedetta È infisso nel muro, ma non È vicino alla porta.

- davanti alla porta maggiore si trova un atrio coperto ornato da immagini di santi, sotto il quale C’è un altare di mattoni, che si ordina di demolire nel termine di tre giorni.

- la casa ad uso di abitazione del cappellano è comoda.

- il reddito È di 27 staia di frumento che si percepiscono dalle terre dell'oratorio e di tre aurei provenienti da fitti perpetui.

Il documento menziona anche i paramenti e le tovaglie, evidenziando gli stati di usura o le mancanze di conformità alle disposizioni riguardanti gli arredi e termina con un elenco di ordini e di eventuali pene, se disattesi.

Tra gli ordini vi sono naturalmente quelli volti ad ottenere l'eliminazione delle fessure e scrostature nei muri, l'intonacatura e imbiancatura delle pareti, lo spostamento del vaso dell'acqua santa vicino alla porta, la dotazione di un armadio per gli arredi, la fornitura di chiave e serratura per il sacrario, nonché‚ la dipintura dell'immagine di San Rocco sulla porta della chiesa, stabilendo per ognuna di queste cose un termine perentorio per la loro esecuzione.

Don Arata nelle sue "Memorie di storia paesana" dedica un capitolo alla vita di San Rocco, ma non si diffonde a parlare della chiesa qui eretta in suo onore. Solo a pagina 290 scrive: "la comunità di Borgonovo volle dedicare a s gran Santo l'esistente magnifico oratorio ed aprirvi un ospizio pei pellegrini, che venne atterrato in questi ultimi anni."

Togliamo dalla pubblicazione di Mons. Marco Villa "San Rocco nel Piacentino - Culto, Tradizione, Storia", ediz.1996, le seguenti altre notizie.

Secondo gli atti della visita pastorale effettuata nel 1776 dal Vescovo Alessandro Pisani l'oratorio di San Rocco di Borgonovo risultava a quella data "elegante e ben decorato", sebbene le decorazioni dessero qualche segno di deterioramento e venisse chiesto il rinnovo del pavimento. Accanto all'Oratorio c'era una vasta sagrestia. V'era una tribuna per il Feudatario Patrono. Sopra l'altare centrale la statua di San Rocco giudicata "satis devota", circondata da decorazioni pittoriche. Nell'interno dell'Oratorio altri tre altari: della Madonna delle Grazie con effigie dipinta sul muro; dell'Angelo Custode e di Sant'Anna, pure dipinti sul muro; di Santa Maria Maddalena. Nel coro i seggi in noce per i confratelli ed un organo portatile. Nell'Oratorio era eretta la Confraternita di San Rocco, aggregata a quella di Roma con diploma del 26 agosto 1743. Ma il sodalizio era probabilmente sorto con il sorgere dell'Oratorio stesso. I membri vestivano cappa color turchino con stemma del Santo, come quelli della Confraternita di San Rocco in Piacenza. Nel 1776 i Confratelli erano ottanta. Pur essendo proprietà del Feudatario e sede della Confraternita l'Oratorio era subordinato all'arciprete di Borgonovo.

Riferendoci al nostro archivio parrocchiale, il cui ordinamento È in corso di ultimazione, occorre dire che al momento non È possibile precisare quando l'Oratorio di San Rocco ha cessato di essere utilizzato per le funzioni religiose e quindi È stato sconsacrato. Si auspica di tornare in futuro sull'argomento.

Per chiudere, ecco una notiziola. Nel 1918 insorse una diatriba tra l'Arciprete don Arata, il Conte Giorgio Calciati, il Comune di Borgonovo ed il Comando della Divisione Militare di Piacenza in quanto l'Arata chiedeva che alla Confraternita, o a chi per essa, e non al Conte Calciati, cui contestava la proprietà dell'Oratorio, fossero corrisposti i compensi dovuti dall'Amministrazione Militare, a norma della circolare n.747 dell'8 ottobre 1915 (G.M.1915), per l'occupazione dell'Oratorio di San Rocco da parte delle truppe del Deposito del 25.o Reggimento di Fanteria.

Gustavo Fontanella

 

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(1) Luigi Arata, "Memorie di Storia paesana di Borgonovo Val Tidone" - Piacenza 1905, pag. 521

(2)Anton Domenico Rossi, "Ristretto di Storia Patria ad uso dei Piacentini - Piacenza 1831, Tomo III, pag. 173

(3) Archivio di Stato di Piacenza, Visite Pastorali - codice 01 032 - Parrocchia: Borgonovo - Titolo: Oratorio di San Rocco - data: 05.09.1579 - Vol.04 - pag.107v - Vo carta: 2 - G.B.Castelli

(4) Archivio di Stato di Piacenza, Visite Pastorali - codice 08 032 - Parrocchia: Borgonovo - Titolo: Oratorio di San Rocco - data: 22.09.1599 - Vol:04 - pag.187 - Vo carta: 9-10 - C.Rangoni